I maggiori incassi italiani per la stagione 2012/2013

Cifre apparentemente in flessione, soprattutto a causa della mancanza di commedie tricolori di successo, con l'unica eccezione de Il principe abusivo di Alessandro Siani. Appuntamento in autunno per la rivincita del cinema italiano.

Non può mancare anche quest'anno il nostro tradizionale commento alla stagione degli incassi cinematografici italiani, che consideriamo chiusa al 31 luglio; ci troviamo di fronte a una situazione non troppo difforme da quella del 2011-2012, con la differenza piuttosto sensibile che manca la commedia italiana tra i grandi successi al botteghino. A ereditare la corona di campione d'incassi da Benvenuti al Nord, infatti, è un film d'animazione USA; ovvero Madagascar 3: ricercati in Europa; per trovare un film italiano (una commedia, naturalmente) dobbiamo scendere fino al settimo posto, dove troviamo Alessandro Siani, già star di Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord, in veste di regista e interprete de Il principe abusivo.

Il bottino del primo della classe, tuttavia, è decisamente inferiore a quello del suo predecessore di dodici mesi prima: 22 milioni scarsi per Madagascar 3 contro i 27 e rotti intascati da Benvenuti al Nord. A fare confronti con la stagione ancora precedente, vale a dire la 2010-2011 con gli straordinari 43 milioni di Che bella giornata, questi dati impallidiscono ulteriormente. Ma non è tanto la mole complessiva degli affari, quanto l'assenza di autentici fenomeni mediatici e di passaparola della risma di Checco Zalone, che hanno lasciato tutto lo spazio a sequel di franchise internazionali e ultra-rodati, come quello Dreamworks, ma anche quello di Twilight, che piazza il capitolo finale The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 2 a secondo posto, e quello de L'era glaciale che ottiene la terza posizione con il quarto episodio L'era glaciale 4: Continenti alla deriva.
Siamo dalle parti del prequel - ma di lusso - con la quarta posizione, dove troviamo Lo Hobbit: un viaggio inaspettato, che ha inaugurato la nuova trilogia tolkieniana di Peter Jackson con un incasso decisamente inferiore a quelli fatti registrare dai tre film de Il signore degli anelli. Non troppo distanziato dal film di Jackson, riecco l'irresistibile Tony Stark, con nuovo regista (Shane Black ha opreso il posto di Jon Favreau) ma stesso successo in Iron Man 3; un altro terzo episodio di grande caratura è quello che chiude la trilogia di Batman realizzata da Christopher Nolan, Il cavaliere oscuro - Il ritorno, sesto in classifica con circa quattordici milioni e emezzo di euro.

Al settimo posto, come dicevano, c'è Siani con la sua divertente favola moderna: un ottimo successo, Il principe abusivo, ma forse con un appeal più "regionale" rispetto al pan-italico dittico Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord. Altri franchise andando avanti nella lista: Fast and Furious 6, che rinverdisce i fasti di una serie che vanta un seguito fedelissimo, e naturalmente la saga più longeva di tutti i tempi, quella di 007, che conquista il nono posto in top 20 con Skyfall, ventitreesimo Bond movie che porta la firma illustre di Sam Mendes. Chiude la top ten l'ennesimo sequel, e questa volta, con Una notte da leoni 3, parliamo ovviamente della trilogia comico-etilica di Todd Phillips interpretata da Bradley Cooper, Ed Helms e Zach Galifianakis.

Il maggiore successo di un film di Quentin Tarantino in Italia, lo scatenato Django Unchained, apre una seconda parte di classifica in cui a prevalere sono (finalmente) i soggetti orginali, a cominciare dallo stesso film di Tarantino che è un omaggio a Corbucci quasi solo nel titolo. Torna la Dreamworks, al dodicesimo posto, con i protagonisti umani, anche se cavernicoli, de I Croods; ma la vera sorpresa di quest'annata ai botteghini occupa la posizione numero 13 e si chiama Ted; non era facile immaginare immaginare un riscontro simile dalle nostre parti per un regista come Seth MacFarlane, noto in USA e nel mondo soprattutto per essere il creatore dell'irriverente serie animata I Griffin, nonché la voce originale del piccolo e malvagio Stewie.

Alle spalle dell'orsetto sboccato di MacFarlane, ecco un quintetto tutto italiano a forte prevalenza di commedia (dagli equivoci sentimentali stile Neri Parenti di Colpi di fulmine alla pura demenzialità de I 2 soliti idioti fino alla satira politica e sociale più o meno bonaria di Tutto tutto niente niente e di Benvenuto Presidente!), ma con l'aggiunta del trionfatore dei Nastri d'argento, l'ammaliante noir di Giuseppe Tornatore La migliore offerta.

Chiudono la Top 20 due pellicole americane ad alto tasso di visionarietà, Vita di Pi di Ang Lee e Il grande e potente Oz di Sam Raimi; ma non mancano importanti film arthouse poco più in fondo, pensiamo a Lincoln di Steven Spielberg, trainato dal triplo premio Oscar Daniel Day-Lewis fino alla ventisettesima posizione con quasi sei milioni e mezzo di euro, e, immediatamente alle sue spalle, l'incontenibile autorialità di Paolo Sorrentino e del suo La grande bellezza.
Infine, c'è da segnalare lo sforzo dei distributori di fare uscire diversi blockbuster e titoli ambiziosi nelle settimane estive, nel tentativo di invertire la tendenza che caratterizza il nostro paese semi-tropicale da tempo immemore, e che vuole le sale cinematografiche deserte durante la bella stagione. Inversione di tendenza vera e propria per ora non c'è stata, e ne hanno fatto le spese alcuni dei film più attesi dell'anno, come Into Darkness - Star Trek e The Lone Ranger; tuttavia, i risultati tutt'altro che disastrosi di Fast and Furious 6 innanzitutto, ma anche de L'uomo d'acciaio e World War Z, qualche spazio a una speranza per il futuro lo lasciano.

A guidare la riscossa per il cinema italiano, invece, è Checco Zalone che torna in autunno con Sole a catinelle, successo annunciato per la prossima stagione ai botteghini di casa nostra: e speriamo di ritrovarci a commentare, tra dodici mesi, risultati più confortanti e non un'altra annata di "riciclaggio" vincente.

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