Tante belle giornate per il cinema italiano

Celebriamo i record del cinema di casa nostra nel giorno del trionfo di Checco Zalone, altro fenomeno Made in Italy della stagione dopo il sorprendente successo ai botteghini di Benvenuti al Sud.

Il profumo di record era già nell'aria da alcuni giorni, ma oggi abbiamo avuto la conferma dello straordinario responso al botteghino per Checco Zalone e il suo Che bella giornata, che eclissa il sorprendente predecessore Cado dalle nubi, gli agguerriti contendenti delle feste e anche il superblockbuster globale Avatar, a cui soffia il record italiano sui primi cinque giorni di programmazione. Difficile pensare che riesca ad eguagliare la longevità del film di James Cameron, e quindi il suo vertiginoso incasso totale di sessantacinque milioni e seicentomila euro, ma può ambire certamente a traguardi importanti: come ha dimostrato Benvenuti al Sud, altro fenomeno della stagione divenuto il quinto incasso italiano di tutti i tempi, non è poi così difficile per una commedia italiana raggiungere il traguardo dei trenta milioni.
Nell'anno in cui a fare notizia è anche la "sconfitta" del cinepanettone Natale in Sudafrica che deve inchinarsi nel ricco periodo delle Feste agli Aldo, Giovanni e Giacomo de La banda dei Babbi Natale, e così la commedia scollacciata e volgare a quella più ingenua e "castigata", è appunto un personaggio che ricorda non poco il sempliciotto del trio, Aldo, a conquistare i favori del pubblico con la freschezza e l'autenticità del suo humour; come il trio, Checco Zalone è un comico di formazione televisiva, come anche in TV era esploso Claudio Bisio, protagonista di Benvenuti al Sud.

Luca Medici, aka Checco Zalone, ripercorre le orme di Leonardo Pieraccioni oltre a quelle di Aldo, Giovanni e Giacomo, orme che passano per la TV come è stato per i grandi comici degli anni '80, i Verdone, i Troisi, i Nuti e i Benigni, tutti alfieri di una comicità "diversa", alternativa vincente al filone "pecoreccio" che aveva fatto la parte del leone nel decennio precedente. Visto l'alto gradimento del pubblico, l'impressione è che Checco Zalone sia l'uomo giusto per raccogliere questa eredità importante, trionfando sul cinema trash di cinepanettoni e affini, che più al cabaret televisivo sembra ispirarsi, per statura tecnica e profondità di contenuti, agli spot commerciali, e vive di battutacce, macchiette, curve femminli e hit musicali da classifica.
E' ovvio che la strada per coniugare incassi e qualità è ancora lunga da percorrere, ma ci piace pensare a Che bella giornata e Benvenuti al Sud e al loro successo oltre le aspettative di film come agli araldi di un nuovo, florido ciclo per la comicità italiana; d'altronde non capitava dal gennaio 2003 (con Natale sul Nilo, Pinocchio e La leggenda di Al, John e Jack) che ci fossero tre prodotti di casa nostra in cima alla classifica stagionale, con la differenza che quest'anno sono quattro, e il cinepanettone targato De Laurentiis è fuori dal podio.
Ma per il cinema italiano le buone notizie non arrivano solo dal botteghino, ma anche dalla critica d'oltreoceano: un po' a sorpresa, infatti lo scorso sabato Giovanna Mezzogiorno è stata premiata dalla prestigiosa National Society of Film Critics come migliore attrice dell'anno per la sua interpretazione in Vincere di Marco Bellocchio. Praticamente inconcepibile una tardiva rincorsa per una nomination agli Oscar (al contrario di quanto stanno scrivendo in questi giorni alcuni quotidiani), ma la cosa fa riflettere sicuramente su quanta distanza possa esserci nella considerazione all'estero per alcuni film nostrani rispetto a quella che viene concessa loro in patria. Ricordiamo infatti che Vincere non era stato selezionato lo scorso anno per gli Academy Awards (gli fu preferito Baaria, che però non arrivò in nomination); lo stesso è successo quest'anno con Io sono l'amore di Luca Guadagnino, che fin da subito ha ricevuto un'ottima accoglienza all'estero (aiutato anche da una protagonista femminile di caratura internazionale come il premio Oscar Tilda Swinton) ma a cui, con tanto strascico polemico soprattutto da parte del regista, è stato preferito La prima cosa bella di Paolo Virzì che per il momento in quanto ad Oscar buzz lascia molto a desiderare. Ma Guadagnino potrebbe rivalersi già a partire da domenica prossima con la cerimonia di consegna dei Golden Globes, dove Io sono l'amore è candidato nella categoria Miglior film straniero.
E se il 2011 promette scintille per quanto riguarda gli incassi, grazie a nuove uscite promettenti come Manuale d'amore 3 e la seconda parte dell'opus sulla guerra tra i sessi di Fausto Brizzi Femmine contro Maschi, ci sono grandi aspettative grazie al grande ritorno di Nanni Moretti con il suo Habemus Papam e di uno dei giovani registi più acclamati degli ultimi anni, Paolo Sorrentino, con la sua "trasferta americana" This Must Be The Place. Se le voci saranno confermate, entrambi i film potrebbero approdare a Cannes e conquistare così l'attenzione dei media stranieri fin dal prossimo maggio.
Movieplayer.it Awards 2011
Movieplayer.it Awards 2011

Chiudiamo questo primo editoriale del 2011, che abbiamo voluto benauguratamente dedicare al cinema di casa nostra, sperando che questo nuovo anno possa riconfermare le note positive del precedente e guardando con curiosità al responso dei nostri Movieplayer.it Awards, che potrebbero, perché no, ribadire l'entusiasmo del pubblico italiano nei confronti del cinema del Bel Paese. Per dire la vostra sul tema, e in generale sul cinema del 2010, vi invitiamo a seguire l'esempio delle centinaia di utenti che hanno già espresso le proprie preferenze votando a questo link: Vota il meglio del cinema del 2010 con i Movieplayer.it Awards!

Ancora una volta, buon 2011 a tutti!