Detective Pikachu, il regista: “Nel film sui Pokémon c’è un po’ di Italia”

Intervista video a Rob Letterman, regista di Detective Pikachu, che sul set si sente come Psyduck e ha portato un po' d'Italia nel mondo dei Pokémon.

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Detective Pikachu: un momento del film con Justice Smith

Sono carini, hanno dei poteri, evolvono, combattono e sanno dire solo il loro nome: sbagliato! Dal 9 maggio, grazie a Detective Pikachu, i Pokémon come li conoscete saranno un ricordo. Il film di Rob Letterman ci presenta un mondo in cui i pocket monsters e gli esseri umani convivono pacificamente, anzi, di più: a Ryme City, città ibrida, che mescola gli aspetti migliori di metropoli come Tokyo, Londra e New York, ogni essere umano ha il suo Pokémon, da cui non si separa mai.

Il protagonista di Detective Pikachu è Tim Goodman (Justice Smith, Zeke nella serie tv The Get Down), ragazzo che sognava di fare l'allenatore di Pokémon ma poi ha scelto il più certo campo delle assicurazioni. La scomparsa del padre, Harry, detective a Ryme City, che non vede da tempo, lo porta a incontrare il suo Pikachu, che non è una creatura qualsiasi: oltre a indossare un cappello da investigatore, il Pokémon è anche in grado di parlare e lo fa (nella versione originale) con la voce di Ryan Reynolds.

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Detective Pikachu: l'adorabile Pikachu con il berretto da investigatore

Per immergerci totalmente nell'atmosfera di Ryme City (che nasconde un riferimento al mondo dei Pokémon in ogni poster, cartellone pubblicitario e giornale) siamo volati fino in Giappone, a Tokyo, dove abbiamo incontrato il regista Rob Letterman, che di animazione e film d'intrattenimento per ragazzi se ne intende, avendo diretto Shark Tale e Piccoli Brividi. Anche lui, come noi, adora Psyduck, Pokémon d'acqua difficile da gestire a causa dei suoi mal di testa, che rischiano di farlo esplodere: "C'è sicuramente uno Psyduck in me!" ci ha detto Letterman, spiegando meglio: "Se Psyduck è confuso e stressato gli viene il mal di testa ed esplode. Quindi mi identifico completamente in lui: quando sto dirigendo qualcosa di così complicato mi metto sempre le mani in testa. Il mio cervello esplode internamente".

La video intervista a Rob Letterman

Ryan Reynolds è la voce di Detective Pikachu: "Ma il vero detective è mio fratello"

I Pokémon ci rendono migliori

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Detective Pikachu: Justice Smith in un momento del film

All'inizio del film vediamo i Pokémon nel corso della storia umana: come sarebbe la nostra vita se avessimo vissuto sempre con loro? Per il regista: "È una buona domanda: uno dei temi che amo è che i Pokémon tirano fuori il meglio degli esseri umani. Se esistessero davvero, ed è un po' la visione del film, tutti noi avremmo come partner una creatura che ci rende migliori. L'idea di questa connessione è meravigliosa, così come quella della gioia e della speranza, che ci farebbe comodo. È la bellezza del film".

Pikachu dice spesso che è sicuro di avere ragione quando "se lo sente nelle sue gelatine": è una frase che si può applicare benissimo a un regista, che ha una visione e cerca di seguirla anche se tutti gli dicono che si sbaglia. Letterman è d'accordo: "Devi seguire il tuo istinto e il tuo cuore e crederci: è speranza, uno dei temi più importanti del film. Pikachu dice che la speranza è magia: si deve passare un po' alla volta. Tutti devono fare la propria parte: bisogna cercare di mettere in circolo energia positiva. Se riuscissimo a farla diventare di più di quella negativa potrebbe esserci un cambiamento".

C'è un po' di Italia - e di Puglia - in Detective Pikachu

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Detective Pikachu: Pikachu in una scena d'azione

A sorpresa, in Detective Pikachu c'è anche un po' di Italia: "Abbiamo girato il film a Londra e in Scozia, poi l'abbiamo animato e ci serviva la voce di Ryan per alcune scene, ma stava lavorando in un film di Michael Bay girato in Puglia. Mi serviva assolutamente per fare una scena: gli ho mandato una mail in cui gli dicevo che mi serviva il più presto possibile e mi ha mandato una schermata di Google Maps con una freccia rossa dicendo se riesci a venire qui di domenica, possiamo registrare per due ore. Ho dovuto volare con una piccola crew a Londra, poi a Bari, in Italia, prendere una macchina, viaggiare per la Puglia e trovare la casa che Ryan aveva affittato. Abbiamo registrato lì: una bella fetta di questo film viene dalle registrazioni fatte in Puglia. Quindi è in parte italiano".