Venezia 2011 nel segno dei grandi autori e delle rockstar

Sarà una Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica ricchissima quella che prenderà il via a Venezia il 31 agosto; la 68.ma edizione punta su un gruppo nutrito di autori esteri dall'indubbio fascino (Cronenberg, Polanski, con il ritorno di Friedkin e Ferrara), mentre sono tre gli italiani in concorso, Crialese, Cristina Comencini e l'esordiente Gipi; riflettori puntati anche su Madonna e Vasco Rossi, fiori all'occhiello del fuori concorso.

Manca ancora qualche settimana, ma le grandi manovre per la 68.ma edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia sono ufficialmente partite. Questa mattina a Roma conferenza di presentazione della kermesse (qui il programma completo: Venezia 2011: Clooney, Madonna, Pacino e Vasco star al Lido) che prenderà il via il prossimo 31 agosto con la cerimonia inaugurale che vedrà come madrina Vittoria Puccini e con la proiezione in concorso della pellicola di George Clooney, Le idi di marzo.
22 i film in gara per il Leone d'Oro, assegnato quest'anno dalla giuria presieduta dal regista americano Darren Aronofsky. Il termine "grandi manovre" appare quanto mai appropriato visto che si stanno approntando gli ultimi ritocchi alle strutture che ospiteranno la Mostra. "Al termine dell 67.ma edizione emerse con chiarezza che gli assetti organizzativi degli spazi richiedevano interventi ed energie nuovi - ha spiegato il direttore della Biennale, Paolo Baratta - E abbiamo deciso che era il momento di saltare il fosso, diventando soggetti in condizione di gestire in maniera più coerente gli spazi della Mostra". Il fiore all'occhiello di questo nuovo corso è la ristrutturazione della Sala Grande, il cui stile originario è stato ripristinato, riportandola agli antichi splendori di un tempo e ad una migliore qualità acustica. Niente da fare, invece, per i lavori al Palazzo del Cinema, attualmente sospesi dopo la scoperta di una massiccia presenza di amianto durante gli scavi. "Purtroppo paghiamo oggi il frutto delle disattenzioni del passato", ha chiosato Baratta. Sull'importanza strategica delle nuove strutture della Mostra (la caserma Pepe e l'aeroporto Nicelli) è intervenuto con forza anche il direttore della Mostra Marco Müller. "Noi possiamo offrire degli spazi straordinari - ha detto Müller - La Mostra ha questo di importante, ossia la capacità di creare una visibilità che è a metà strada tra attrazione estetica immediata e quel valore di mercato che interessa produttori, esportatori e distributori".

Spetterà dunque all'opera quarta come regista di George Clooney, il dramma politico Le idi di Marzo tratto dalla piece teatrale Farragut North di Beau Willimon, aprire le "ostilità" di un concorso che si annuncia quanto mai interessante e caratterizzato dalla presenza di cinque pellicole americane. "Non è una novità la nostra attenzione al cinema americano - ha raccontato Müller - Quando parliamo di questo non ci riferiamo ai film mainstream, quelli che escono dappertutto e che occupano gli spazi del cinema che conta. Ad esempio il film di Clooney è un'opera tagliente che parla dell'oggi con spirito critico". Ad infoltire il gruppo di autori a stelle e strisce ci saranno anche William Friedkin, regista di Killer Joe, Abel Ferrara, che a Venezia porta 4:44 Last day on Earth, Todd Solondz, che firma Dark horse e Ami Canaan Mann. Per la figlia di Michael Mann, Texas Killing Fields rappresenta la seconda regia, circostanza che la accomuna ad un altro manipolo di autori in cerca della conferma definitiva come l'inglese Steve McQueen, l'israeliano Eran Kolirin e il cinese Wei Te-Sheng. Se la scorsa edizione ha puntato sulle nuove leve della settima arte (consacrando un'autrice come Sofia Coppola), quest'anno le cose sembrano leggermente cambiate, con una concentrazione di grandi maestri del cinema contemporaneo che incontrerà i gusti del cinefilo più accanito. David Cronenberg col suo A dangerous method fa compagnia a Roman Polanski (Carnage) e Aleksandr Sokurov (Faust), un ensemble di primissimo livello che ha spinto il direttore Müller a dire di non temere affatto la concorrenza di festival come quello di Toronto. "La nostra è una piattaforma di visibilità straordinaria per i film - ha annunciato Müller - Questo è un programma che ci rappresenta meglio di quello di altre edizioni. Raramente abbiamo sentito il sostegno di produttori, esportatori, distributori come in questo caso. Avere il loro sostegno vuol dire scommettere sullo specifico della Mostra".

Una Mostra che vuol dare spazio anche a modi nuovi di comunicare, ecco quindi spiegata la presenza in concorso di tre opere tratte da altrettante graphic novel, quella di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud, Poulet aux prunes, Himizu di Sion Sono e L'ultimo terrestre di Gianni Pacinotti, meglio noto come Gipi. Il fumettista pisano, al debutto registico, compone il gruppo di italiani in lizza per il Leone d'oro assieme ad Emanuele Crialese, che concorre con Terraferma e Cristina Comencini con il suo Quando la notte, tratto dall'omonimo romanzo.

La sezione Fuori concorso sarà dominata dalla presenza del film di Steven Soderbergh, Contagion, e soprattutto dalla nuova fatica cinematografica di Madonna, Edward e Wallis, la cui presenza al Lido non stupisce affatto Müller. "Anche le rockstar possono essere dei veri cineasti e lo scoprirete quando vedrete il film, che in Italia sarà distribuito dalla Archibald. L'approccio di Madonna alla vicenda di Wallis Simpson non mi sembra affatto banale. Visto che il film in sé sarebbe stato un evento le abbiamo chiesto di fare il fuori concorso. Il film passerà giovedì primo settembre, il giorno di Roman Polanski". A proposito di rockstar, Venezia darà ampio risalto all'autobiografia cinematografica di Vasco Rossi, Questa storia qua, diretto da Alessandro Paris e Sibylle Righetti. "Il film in realtà è di Vasco Rossi a tutti gli effetti - ha rivelato Müller - e abbiamo cercato di trovare il modo giusto di inserirlo nel programma della mostra, creando un grande evento di pubblico che potesse esistere anche nel suo specifico cinematografico". Ci sarà spazio anche per un trio di "ragazzi" del nostro cinema, come sono stati ribattezzati affettuosamente Francesco Maselli, Ugo Gregoretti e Carlo Lizzani che assieme a Nino Russo presentano Scossa. Presenti anche Ermanno Olmi con Il villaggio di cartone ("meritava di gareggiare per il Leone d'Oro - ha detto Müller - ma il maestro non ne ha voluto proprio sapere") e Al Pacino che riceverà dalle mani di Jessica Chastain il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker.
Tra gli eventi fuori concorso segnaliamo la proiezione della versione rimontata di Nel nome del padre di Marco Bellocchio, che riceverà Leone d'oro alla carriera, e l'omaggio a Todd Haynes con la proiezione della sua trasposizione del classico hollywoodiano Mildred Pierce, mini-serie televisiva della HBO candidata a 21 Emmy 2011. Grande interesse anche per la sezione Orizzonti, dedicata alle nuove correnti del cinema mondiale, la cui giuria sarà presieduta dal tailandese Apichatpong Weerasethakul. Artisti di fama internazionale come Jonathan Demme affiancano registi che si stanno affacciando al mondo dei grandi come James Franco che propone Sal, biografia cinematografica dedicata all'attore Sal Mineo. Da segnalare anche Amore carne di Pippo Delbono, con Irène Jacob e Marisa Berenson. Ricca e quanto mai variegata la proposta di film di Controcampo italiano, il cui programma è stato ristrutturato ed ampliato presentando quest'anno lungometraggi narrativi, cortometraggi e documentari, tutti in prima mondiale e tutti in competizione nelle rispettive categorie, con 2 nuovi Premi per i cortometraggi e per i documentari assegnati dalla giuria presieduta da Roberta Torre. Dunque è tutto (quasi) pronto per la partenza della 68.ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, un'edizione che per la prima volta nella storia della Mostra dal dopoguerra a oggi tutti i lungometraggi nelle sezioni ufficiali sono in prima mondiale. Unico cruccio di Müller, l'assenza di Francis Ford Coppola che sta ancora lavorando al suo rivoluzionario film su Edgar Allan Poe, un'opera interattiva che coinvolgerà il pubblico in maniera totale. "Stiamo discutendo con lui da Gennaio, ma prima di arrivare nel resto del mondo l'opera dovrà fare il giro degli Stati Uniti. Peccato, perché era il film giusto per la chiusura del festival". La chiusura invece sarà affidata a Damsels in Distress di Whit Stillman, che sarà presentato Fuori Concorso.