Recensione 21 Jump Street (2012)

Anche se chiaramente ispirato al suo predecessore televisivo, 21 Jump Street acquista una personalità indipendente utilizzando le evidenti differenze che caratterizzano il duo formato da Jonah Hill e da un inaspettato Channing Tatum.

Il lato comico della legge

"Cercate chi le spaccia, beccate chi le piazza". Questo è l'ordine che il Capitano Dickson urla nelle orecchie di Schmidt e Jenko, assegnati all'unita segreta delle forze di polizia di Jump Street per fermare la diffusione di una nuova droga sintetica particolarmente in voga tra gli studenti delle superiori. Così, dopo aver fallito un arresto importante ed essersi lasciati andare a entusiasmi adolescenziali, i due sono costretti a sfruttare il loro aspetto giovanile per infiltrarsi tra i ragazzi alla ricerca di questa fantomatica SFM. Il ritorno dietro i banchi di scuola, però, non si preannuncia così semplice. Per Schmidt, in modo particolare, barattare la pistola con i libri vuol dire ricordare il suo passato da ragazzino timido e impacciato con un improbabile look alla Eminem messo in ombra dalla muscolosa prepotenza di Jenko, super sportivo dagli occhi di ghiaccio idolatrato dalle ragazze. Ma nel mondo complicato degli adolescenti le mode passano alla velocità della luce, rendendo inaspettatamente In ciò che era Out solo sette anni prima. Per questo motivo, circondato da un manipolo di studenti ecologisti, socialmente impegnati e dalla sensibilità esasperata, Jenko non riesce proprio a comprendere i segreti di quest'universo composto di zaini improvvisamente "bispallizzati" e che rifiuta l'uso della forza come linguaggio comune. Al contrario, Schmidt sembra aver trovato finalmente il suo ambiente ideale per riscattare le umiliazioni subite e conquistare una ragazza per il suo primo ballo scolastico da protagonista. E poco importa che una banda di motociclisti spacciatori cerchi di rovinare il suo momento di gloria.


Cosa si proverebbe a rivivere gli anni più importanti della propria giovinezza? A questa domanda il produttore Stephen J. Cannell ha cercato di dare una risposta portando al cinema un progetto co-scritto da lui per la televisione negli anni ottanta. Stiamo parlando di 21 Jump Street che, oltre a contribuire al consolidamento del canale Fox appena nato, dall'87 al '90 ha regalato ad un giovane Johnny Depp il ruolo da protagonista nei panni del poliziotto al liceo Tom Hanson, prima che il cinema e Tim Burton lo trasformassero in una stella indiscussa. Arrivata in Italia solo nel 1989 con il titolo I quattro della scuola di polizia, la serie ha rappresentato un must per gli appassionati del genere e oggi cerca di riconquistare l'attenzione degli adolescenti del passato e di quelli attuali puntando alla consacrazione del grande schermo, come già successo per l'A-Team e il duo Starsky & Hutch. Un risultato che il film riesce a raggiungere senza neanche troppo sforzo andando a mettere in evidenza, per poi sovrapporli con efficacia ed equilibrio, gli elementi tipici del teen movie e dell'action arricchiti da un'ironia moderna apparentemente casuale e non troppo costruita. Così, anche se chiaramente ispirato al suo antenato televisivo, 21 Jump Street acquista una personalità indipendente utilizzando le evidenti differenze che caratterizzano il duo formato da Jonah Hill e da un inaspettato Channing Tatum.

Tanto abituato al genere il primo quanto sorprendentemente comico il secondo, la strana coppia ha messo a disposizione la goffa rotondità di uno e la granitica fisicità dell'altro per dare vita a degli ex adolescenti duri a morire, ma non troppo. E' così che, i registi Phil Lord e Chris Miller (Piovono polpette) hanno deciso di costruire proprio intorno a queste differenze estetiche, caratteriali e di approccio alla recitazione degli universi opposti in cui immergerli senza pietà e possibilità di ritorno. In questo scambio di ruoli il lottatore Tatum ride senza difficoltà di se stesso e di un corpo ingombrante condividendo la scena con dei nerd appassionati di fisica, praticamente invisibili al suo fianco, dal canto suo Hill veste per una volta i panni del conquistatore trasformato, nonostante un improbabile costume da Peter Pan, nel nuovo idolo della scuola. Seguendo questa struttura narrativa piuttosto elementare ma efficace, le loro strade s'incrociano sempre su un terreno sconosciuto che dalla commedia giovanile sfocia in un poliziesco poco eroico con tanto d'inseguimenti su un'utilitaria rosa confetto, esplosioni non riuscite, gesti eroici volutamente enfatizzati dal ralenty e un capitano perennemente inferocito interpretato da Ice Cube. Tutto pur di creare una situazione degna di ospitare il ritorno del poliziotto Depp, anche se sotto mentite spoglie.

Movieplayer.it

3.0/5