Talk to Me in 4K UHD, la recensione: un'imperdibile steelbook per il fenomeno horror

La recensione di Talk to Me in 4K UHD: Midnight Factory ha sfornato per l'horror rivelazione una bella steelbook a due dischi, con audio e video di alta qualità tecnica, un booklet e tre ore di extra.

Talk to Me in 4K UHD, la recensione: un'imperdibile steelbook per il fenomeno horror

È stato il film horror fenomeno dello scorso anno, con grande successo al botteghino e tanto di tira e molla sul divieto ai minori. Adesso l'australiano Talk to Me è approdato finalmente in homevideo per gustarsi tranquillamente a casa le emozioni forti, le scene disturbanti e la tensione della pellicola diretta dai gemelli Danny e Michael Philippou. È l'occasione per rivedere o scoprire le avventure di un gruppo di ragazzi che scopre come evocare i demoni facendo uso di un'antica mano imbalsamata, finché uno di loro si spinge troppo oltre aprendo irrimediabilmente le porte al mondo degli spiriti.

Talk To Me 1
Talk To Me: un frame del film

Talk to Me è arrivato in homevideo con varie edizioni targate Midnight Factory, la collana di Plaion Pictrues. Noi abbiamo potuto analizzare l'edizione più prestigiosa, ovvero la steelbook a due dischi con un booklet all'interno e con il film nelle versioni 4K UHD e blu-ray HD. Un'edizione eccellente su tutti i fronti, come vedremo in questa recensione.

Video 4K eccellente tra sangue, sudore e la mano imbalsamata

Talk To Me Steelbook

Se la steelbook di Talk to Me è esteticamente molto bella, altrettanto positivo è il riscontro tecnico. A partire da un video 4K davvero eccellente. Il film è pieno di trovate stilistiche particolari, tutti aspetti che il video riproduce con cura e attenzione, regalando un ottimo dettaglio che si fa valere anche nelle circostanze più difficili e in particolare in alcune scene più scure, dove la definizione degli oggetti nelle ombre resta incisiva e sicuramente eccelle nel 4K ben più che nel blu-ray. I particolari della mano imbalsamata, I pori del viso, i trucchi mostruosi, le gocce di sangue e sudore, gli abiti, gli oggetti e le ambientazioni presentano sempre ricchezza di particolari e contorni sempre netti e precisi.

Talk to Me, la recensione: Stringere la mano all'ignoto

Dal canto suo, il Dolby Vision aggiunge spessore a un croma molto suggestivo che riesce ad adattarsi bene alla varietà delle tonalità del film: da quelle calde nelle varie abitazioni, a quelle bluastre e quasi glaciali che caratterizzano le scene nell'ospedale, fino ai momenti più accesi, con rossi infuocati soprattutto sul sangue che spicca sulle piastrelle chiare. Il video riesce a giostrare con disinvoltura tra queste diverse tonalità con un contrasto sempre ben calibrato e sfumature molto precise. Assenti nella versione 4K i lievi fenomeni di banding riscontrabili sul blu-ray.

Talk to Me è l'emblema dell'horror moderno. Pregi e difetti compresi

Un audio davvero da paura: che schianti per quella povera testa

Talk To Me
Talk to Me: una scena del film

Per quanto riguarda l'audio, Talk to Me è proposto con le tracce DTS HD 5.1 italiana e inglese. Il compito era quello di rendere ulteriormente inquietante un horror ricco di tensione e di atmosfera e l'audio risponde alle attese riproducendo in maniera incisiva sia gli eventi meteo come pioggia e tuoni, sia gli effetti sonori più sottili che generano una certa ansia. Ma dove l'audio può esplodere la sua forza è in quelle scene chiave molto movimentate, dove le possessioni delle vittime della mano diventano devastanti.

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Talk to Me: una foto del film

Ecco, quando si tratta degli schianti della testa del protagonista sulle piastrelle o su superfici di legno, il sonoro diventa una bomba sfoderando energia, potenza e dinamica, mentre le robuste entrate del sub sprigionano bassi muscolari. Anche il resto dell'ambienza vede particolarmente coinvolto l'asse posteriore con una bella attività surround, come ad esempio la festa iniziale tra la musica e il chiasso dei ragazzi presenti. La spazialità è notevole, la direzionalità sempre precisa, buona la resa della colonna sonora mentre i dialoghi sono chiari e puliti. Certo si può pensare a cosa avrebbe potuto fare un Dlby Atmos, ma anche così non ci si può certo lamentare.

Talk to Me, l'orrore della dipendenza

Commento audio e tre ore di extra fra interviste, making of e scene alternative

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Talk To Me: una scena

Notevole anche il reparto extra con tre complessive di materiale. E non dimentichiamo che all'interno della steelbook c'è anche il tradizionale booklet delle edizioni Midnight Factory. Sul disco 4K troviamo già il commento audio dei due registi Danny e Michael Philippou. Sul blu-ray, oltre a questo commento, anche tutti gli altri contenuti. A partire da una lunga serie di corpose interviste (oltre due ore e mezza in tutto) che coinvolgono i due registi (18'), la produttrice Samantha Jennings (10'), la scenografa Bethany Ryan (2'), il direttore della fotografia Aaron Mclisky (2'), il sound editor Emma Bortignon (2'), e poi gli attori Sophie Wilde (17' e mezzo), Joe Bird (21' e mezzo), Otis Dhanji (17' e mezzo), Miranda Otto (24'), Zoe Terakes (15') e Chris Alosio (24'). A seguire troviamo un making of (8 minuti) con filmati sul set e interventi di cast e troupe, un Dietro le quinte (9' e mezzo) che è in pratica un diario di lavorazione sul set con tanti momenti catturati durante le riprese, quindi sei scene alternative per un totale di 7 minuti e infine il trailer.

Conclusioni

A conclusione della recensione di Talk to Me in 4K UHD, non possiamo che ribadire gli applausi all’edizione Midnight Factory, che ha riservato un trattamento di riguardo per la pellicola horror australiana dei gemelli Philippou: una bellissima steelbook a due dischi, un sontuoso reparto tecnico audio-video e una corposissima sezione di contenuti speciali.

Movieplayer.it
4.5/5

Perché ci piace

  • La bella steelbook a due dischi ha un fascino suggestivo.
  • Il video è di alta qualità anche nelle scene più ostiche.
  • L’audio è avvincente e diventa devastante nelle sequenze chiave.
  • Ci sono ben tre ore di extra oltre al booklet presente nella confezione.

Cosa non va

  • Unico piccolo appunto, la gran parte dei corposi extra è composta da interviste.