Berlino 2007, giorno 3

Terza giornata per la kermesse cinematografica tedesca: tra i film in concorso 'The Good Sheperd', 'The Counterfeiters' e 'Tuya's Marriage'. Nella sezone Panorama, anche il debutto alla regia di Julie Delpy e l'ultimo film di Eytan Fox.

Terza giornata della 57esima edizione del Festival di Berlino, nel corso della quale sono stati presentate altre tre pellicole che fanno parte della Competition: si tratta di Tuya's Marriage di Wang Quanan, L'ombra del potere - The Good Shepherd di Robert De Niro e di The Counterfeiters di Stefan Ruzowitzky.

Il film di Qanan, racconta la storia di una donna che gestisce un allevamento di pecore, e che allo stesso tempo è costretta a badare al marito malato ed ai loro due figli: in seguito ad un infortunio anche lei diventa bisognosa d'aiuto, e suo marito le propone di divorziare, in modo che possa essere libera di cercare un uomo che si occupi di lei. Tuya accetta, ma a condizione che il suo nuovo consorte non si prenda cura solo di lei e dei suoi due figli, ma anche dell'ex-marito. La pellicola, tra le più interessanti finora presentate nella sezione competitiva, riesce con equilibrio a raccontare una storia drammatica con delicatezza e leggerezza, ed è resa ancora più affascinante dall'ambientazione desertica della Mongolia e dalla bravura degli interpreti.
Grande entusiasmo invece per l'arrivo a Berlino di De Niro e Matt Damon che hanno raccontato il loro film The Good Shepherd in una conferenza gremitissima. Il film in sè, invece, ha diviso molto, suscitando tra la stampa qualche entusiasmo e molti dubbi: per noi si tratta di un esperimento sicuramente non molto riuscito, sicuramente molto ben fatto tecnicamente ma con un ritmo piuttosto blando e poco emozionante, probabilmente anche a causa della scelta di raccontare con estrema freddezza trent'anni di storia della CIA.

Il terzo film in concorso, The Counterfeiters è la storia di un falsario, un vero artista in grado di riprodurre qualsiasi tipo di documenti e banconote, che grazie alla sua abilità riesce a sopravvivere all'orrore dei campi di concentramento nazisti. Il film, che è diretto da Stefan Ruzowitzky, nonostante sia ben interpretato, non riesce a coinvolgere pienamente ed è sviluppato in maniera tale da non lasciare nessuna traccia di sè, nello spettatore, cosa che invece accade per I Have Never Forgotten You: The Life & Legacy of Simon Wiesenthal, un documentario della sezione Panorama, che analizza la figura e la missione di Simon Wiesenthal, il famoso cacciatore di Nazisti morto nel 2005 all'età di 96 anni. Intenso ed emozionante, il film diretto da Richard Trank è un lucido e dettagliato racconto della vita e dell'attività di Wiesenthal a partire dalla sua liberazione dal campo di concentramento di Mauthausen. Al termine della proiezone, il regista, accompagnato dalla montatrice e da Sir Ben Kingsley, ha incontrato la stampa che ha assistito alla proiezione ed ha celebrato anche a parole la figura di Wiesenthal.

Sempre nella sezione Panorama, oggi è stato presentato Two Days in Paris, il debutto alla regia di Julie Delpy: il film non annoia mai e diverte tanto, nonostante una sceneggiatura non perfettamente equilibrata ed una mancanza di originalità, bilanciata dalla bravura dei due protagonisti. L'affascinante attrice francese ha anche incontrato la stampa a Berlino per promuovere il suo nuovo film.
Tra le pellicole presentate nel corso di questa giornata, oltre al film della Delpy, anche Dasepo Sonyeo di Lee Je-yong, Fucking Different New York e l'ultimo film di Eytan Fox: il primo film è ambientato in una scuola superiore coreana, ed è una girandola di personaggi assurdi, tra cui insegnanti che adorano farsi bastonare e frustare dalle studentesse e altri che invece preferiscono travestirsi da scolaretta. Peccato che il film di Jong dopo un inizio trasgressivo, colorato e pirotecnico, si perda nell'eccessiva lunghezza.
Fucking Different New York invece è la versione americana di Fucking Different, presentato a Berlino tre anni fa. Si tratta di una raccolta di tredici cortometraggi sul tema dell'omosessualità e della diversità sessuale, ognuno girato da un autore diverso, molti dei quali scadono in inutile volgarità e cattivo gusto.
The Bubble, di Eytan Fox - che era presente in sala assieme al cast del film - ha divertito la stampa accorsa all'anteprima con la sua freschezza e la sua ironia; al tempo stesso il regista di Camminando sull'acqua non ha mancato di far riflettere su temi a lui cari come l'omosessualità e il conflitto tra arabi e israeliani e di spiazzare gli spettatori con un finale esplosivo.

Per la sezione Forum, invece è stato il giorno dell'anteprima di Brand Upon the Brain! di Guy Maddin: di ispirazione espressionista, il film del regista canadese è un frenetico collage di immagini suddiviso in dodici capitoli, che racconta la storia di un uomo e del rapporto con una madre spaventosamente dominante. Una pellicola non di facile fruizione, difficile da seguire, che ha diviso la critica e che sarà proiettato in via eccezionale anche all'Opera di Berlino con una rappresentazione molto particolare che comprende interventi di un'orchestra e la voce narrante di Isabella Rossellini.