Asterix & Obelix: Il Regno di Mezzo, la recensione: Guillaume Canet guida un cinepanettone fumettistico

Guillaume Canet crede tantissimo nel suo Asterix & Obelix: Il Regno di Mezzo, forse troppo, al punto da fargli fare il proverbiale salto dello squalo ed eccedere in tutto, risultando posticcio e poco divertente. Dal 2 febbraio in sala con Notorious Pictures.

Asterix & Obelix: Il Regno di Mezzo, la recensione: Guillaume Canet guida un cinepanettone fumettistico

È sempre stata una caratteristica delle trasposizioni audiovisive di Asterix & Obelix, i due eroi Galli nati dalla penna di René Goscinny e dai disegni di Albert Uderzo (uno dei patrimoni francesi insomma), l'essere altamente sopra le righe e giocare su una comicità bassa e "popolare" proprio come il villaggio che raccontano. Quello che accade in Asterix & Obelix: Il Regno di Mezzo, quinto capitolo della saga live action dal 2 febbraio nelle sale italiane distribuito da Notorious Pictures, è una sorta di reboot in cui forse hanno creduto un po' troppo... tanto da diventare un cinepanettone fumettistico.

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Asterix & Obelix: Il Regno di Mezzo, una scena del film

Asteris & Obelix reboot

Come dicevamo, si tratta del quinto capitolo in live action della saga, dopo 10 adattamenti animati in forma di lungometraggio e svariati videogiochi. Un mondo da cui si può attingere all'infinito insomma ma dal quale Guillaume Canet, apprezzato attore e regista francese, decide di mettere un punto e discostarsi presentando una storia inedita non tratta dalla controparte cartacea originale. Un film delle prime volte: è anche la prima pellicola in cui Obelix non viene interpretato dal buon Gérard Depardieu, mentre Asterix aveva già cambiato volto tre volte in quattro film (Christian Clavier, Clovis Cornillac, Édouard Baer). Qui è lo stesso Guillaume Canet a passare anche davanti alla macchina da presa per prestarsi come mingherlino eroe gallo per caso della storica coppia.

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Asterix & Obelix: Il Regno di Mezzo, una scena del film

Accanto a lui Gilles Lellouche nei panni del tondo compagno di viaggio e di disavventure. Nel quinto capitolo, come nei precedenti, rimane però come anello di congiunzione la presenza delle star internazionali che si prestano ad impersonare icone storiche: Marion Cotillard è la volubile e affascinante Cleopatra (in precedenza interpretata da Monica Bellucci), mentre Vincent Cassel è Giulio Cesare, iroso, passionale e un po' ingenuo (già visto col volto di Alain Delon, Fabrice Luchini, Alain Chabat, Gottfried John). Tornano anche personaggi ricorrenti del villaggio, come il capo Panoramix e l'amore mal corrisposto di Obelix, Falbalà (che dopo Laetitia Casta ha il fascino di Angèle).

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Dalla Cina con furore gallico

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Asterix & Obelix: Il Regno di Mezzo, una scena del film

In Asterix & Obelix: Il Regno di Mezzo siamo nel 50 a.C. e i due improbabili eroi per caso si ritrovano coinvolti, insieme a tutto il villaggio, a scortare la principessa Fu Yi, l'unica figlia dell'imperatore della Cina e la sua guardia del corpo Tat Han, vittime di un colpo di stato da parte del principe traditore Deng Tsin Quin. Questo dopo l'intervento del mercante fenicio Graindemaïs, che fingendosi gallo è riuscito a far fuggire la principessa verso la Gallia. La giovane donna ora chiede asilo e aiuto e Asterix e Obelix non sapranno dirle di no e dovranno avventurarsi ancora una volta on the road.

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Asterix & Obelix: Il Regno di Mezzo, una scena del film

Il viaggio li porterà in un lungo giro del mondo pieno di pericoli e nemici da affrontare, per tornare in Cina e rivendicare la legittimità del trono della principessa, liberando l'Impero cinese. C'è solo un ulteriore "piccolo" intoppo nel piano: nel frattempo la Cina è stata occupata da Giulio Cesare, che continua a voler espandere l'Impero Romano per dimostrare alla sua amata Cleopatra che uomo virile e degno di amore sia. Cesare ha anche un asso nella manica: il centurione a capo dell'esercito Antivirus, interpretato con un cameo da un inedito Zlatan Ibrahimovic (oramai sempre più votato al cinema), con tanto di citazione calcistica a un suo infortunio e conseguente sostituzione in campo con un giocatore molto meno acclamato dalle folle.

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Cinepanettone fumettistico

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Asterix & Obelix: Il Regno di Mezzo, una scena del film

Non è tanto la messa in scena - soprattutto trucco e costumi - ad apparire esageratamente posticcia in questo quinto capitolo rispetto ai precedenti, pur con tutte le concessioni del caso dato il materiale di partenza, quanto l'ironia messa in piedi da Guillaume Canet: smaccatamente terrena, esasperatamente basica. Se nella prima metà qualche risata la sceneggiatura e gli sketch spesso fisici riescono a strapparla, a lungo andare l'atmosfera diviene pesante e difficilmente digeribile, come se fossimo in un cinepanettone fumettistico, spesso inutilmente volgare e sboccato.

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Asterix & Obelix: Il Regno di Mezzo, una scena del film

Per quanto la comicità rimanga un elemento soggettivo, qui si tratta anche di legare malamente stilemi dell'antichità a riferimenti all'attualità e alla modernità - come ad esempio i piccioni per mandare un messaggio che vibrano come se arrivasse un sms o un whatsapp sullo smartphone, o ancora Biopix, il fedele biografo che segue Cesare nelle sue gesta per documentarle in corso d'opera. Il risultato è qualcosa di anacronistico, un film che sembra realizzato negli anni '90 ma che vuole smaccatamente strizzare l'occhio agli anni 2020. Tutto troppo fuori posto e fuori tempo per intrattenere, per far ridere, e per non farci desiderare un "ritorno alle origini" per la saga live action.

Conclusioni

Che dire alla fine della recensione di Asterix & Obelix: Il Regno di Mezzo se non che ci dispiace che una saga che aveva comunque una sua ragion d’essere in live action, pur se con risultati a volte posticci e altalenanti, qui abbia raggiunto livelli di comicità davvero bassa, che ricorda quella dei cinepanettoni nostrani. Uno spreco di talenti come Marion Cotillard e Vincent Cassel e una direzione data da Guillaume Canet che forse in questo progetto ci ha creduto anche troppo, facendo il proverbiale salto dello squalo. Un vero peccato.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
3.4/5

Perché ci piace

  • Un film che vuole provare a mettere un punto e far ripartire una saga.
  • Un regista come Guillaume Canet che ci crede con tutto se stesso…

Cosa non va

  • … ma sembra essersi allontanato troppo dall’originale cartaceo per produrre qualcosa di eccessivamente basilare e inutilmente sciocco.
  • Un cast stellare spesso sprecato.
  • La comicità davvero troppo da cinepanettone.