Mediterraneo, Gabriele Salvatores: "Il mio è un film pieno di incongruenze"

Durante una recente intervista a proposito di Mediterraneo Gabriele Salvatores ha dichiarato: 'Il mio è un film pieno di incongruenze.'

Gabriele Salvatores fuggì in India per non aspettare i risultati del botteghino di Mediterraneo: in un'intervista recente ha definito il film come "pieno di incongruenze". Il regista arrivò perfino a ritirare l'oscar, almeno secondo quanto da lui riferito, "con gran senso di colpa".

Il regista ha dichiarato durante l'intervista: "Gli italiani non sono brava gente. Questa è stata una delle questioni più dibattute all'uscita del film. Ma io non sono d'accordo. Non ho mai pensato di fare un film rispettoso della storia. Mediterraneo infatti è pieno di incongruenze."

"I soldati cantavano l'inno di Mameli, mentre nel 1941 l'inno ufficiale era la marcia Reale e tutti i personaggi parlano tutti in modo contemporaneo. C'è stato un momento in cui pensavamo di intitolarlo Lasciateci perdere, nel senso di 'lasciateci stare', ma anche 'lasciate che ci perdiamo'. Voleva essere una dichiarazione di non collaborazione da parte di una generazione che si era trovata in mezzo a una guerra e che aveva sperato di riuscire a cambiare qualcosa ma non c'era riuscita." Ha continuato Salvatores.

A proposito delle incongruenze di Mediterraneo il regista ha concluso dicendo: "Se avessi voluto davvero fare un film sugli italiani in Grecia avrei fatto qualcosa di completamente diverso. La nostra idea era quella di parlare dello stato d'animo della nostra generazione Lo dice in maniera fin troppo esplicita Abatantuono nel finale: 'Volevamo cambiare l'Italia e non siamo riusciti a cambiare niente'. Poi però per fortuna l'abbiamo intitolato Mediterraneo che è molto più bello."