Matrix, Lilly Wachowski conferma una teoria dei fan sul casting, ma sottolinea: "È stato un caso"

Lilly Wachowski ha spiegato che una teoria dei fan sul casting di Matrix è corretta, anche se si è trattato di un puro caso.

Matrix, Lilly Wachowski conferma una teoria dei fan sul casting, ma sottolinea: 'È stato un caso'

Lilly Wachowski è tornata a parlare della trilogia di Matrix e della teoria, sostenuta da tempo da molti fan, che sia un'allegoria transgender e che il casting rispecchi questa interpretazione della storia.
La regista ha così confermato che c'è del vero nelle ipotesi e nelle analisi, anche se per molti aspetti si è trattato di una casualità.

La conferma della regista

La regista Lilly Wachowski ha infatti sostenuto che le tematiche che si possono trovare nei film Matrix siano legate al fatto che all'epoca lei e la sorella erano delle donne trans che non avevano fatto coming out e nessuna delle due aveva pianificato di inserire quell'approccio agli eventi nel progetto.

La filmmaker, intervistata da Them, ha spiegato: "Sì, in tutte le decisioni che abbiamo preso con quel film c'è proprio questa serie di tematiche transessuali che sono latenti in ogni cosa. Quindi quando ripenso al modo in cui abbiamo fatto il casting per quelle due parti, posso capire come sia ovvio che sono una parte in molti modi, sono i due lati della stessa medaglia".
Lilly ha aggiunto: "Non sono state delle decisioni consapevoli, ma più che altro stavamo trovando il nostro modo in modo istintivo essendo queste due donne trans non dichiarate. Quindi tutte le cose che percepite sono completamente valide".

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La teoria

Matrix, dopo la transizione compiuta dalle sorelle Wachowski, è stato analizzato in modo nuovo notandone gli elementi che lo rendono una rappresentazione della vita di una persona transgender. Molti fan hanno infatti sostenuto che chi prende la pillola rossa si ritrovi alle prese con ciò che affronta una persona trans, vivendo una crisi di identità ma avendo poi per la prima volta il sostegno di una comunità, potendo così vivere totalmente e liberamente.
In base a questa teoria, inoltre, Neo, che cambierebbe il proprio nome come chi accetta per la prima volta la propria vera identità, rifletterebbe ciò che prova chi ha una disforia di genere, mentre la battaglia contro gli agenti sarebbe uno scontro con la transfobia.