Lo squalo: il segreto di "Bruce" e il successo del film di Spielberg, tra mille difficoltà

Lo squalo di Steven Spielberg è il capolavoro conclamato che ha dato il via alla stagione dei blockbuster americani; alla base del film, però, ci sono numerosi difficoltà che ne avrebbero potuto minare la realizzazione.

Quella de Lo squalo è una delle produzioni più avventurose, temerarie e rocambolesche che la storia del cinema possa ricordare. Protagonista assoluto della realizzazione del film di Steven Spielberg è Bruce - è questo il nomignolo affibbiato allo squalo meccanico - i cui numerosi cortocircuiti elettrici hanno rischiato di minarne il processo produttivo.

Per sintetizzare le difficoltà incontrate da Steven Spielberg durante la produzione de Lo squalo, basta citare la seguente frase di Carl Gottlieb, sceneggiatore del film: "Spielberg aveva 26 anni quando ebbero inizio le riprese de Lo squalo e circa 101 quando finirono". Inizialmente, la convinzione di Richard D. Zanuck e di David Brown era quella di ammaestrare uno squalo in modo tale da poter dare vita al progetto targato Universal. Dopo essersi reso conto della difficoltà insita in un proposito del genere, Spielberg caldeggiò con grande convincimento l'idea di costruire un modello a grandezza naturale di un enorme squalo bianco meccanico.

Tra l'altro, Lo squalo è anche stato un film senza una vera e propria star. O, meglio, la star era "Bruce", lo squalo meccanico voluto da Spielberg - il nome del suo avvocato. Assistendo alle riprese, con lo squalo meccanico che si inabissava di continuo, andava in cortocircuito, o restava con le fauci spalancate perché non rispondeva ai comandi, nessuno poteva ipotizzare come avrebbero reagito gli spettatori.

Come asserito da Andrea Minuz nella rivista specialistica Cinergie, la brillante intuizione di Spielberg di mostrare "Bruce" dopo un'ora di film - costruendo i primi due attacchi con effetti di montaggio, soggettive dello squalo che punta la propria vittima e le note ossessive della musica di John Williams - era, quindi, dettata dalle circostanze, dal fatto che "Bruce" non funzionava mai e dal diffuso timore che il pubblico sarebbe scoppiato a ridere di fronte a quel pesce giocattolo che riusciva a malapena a uscire dall'acqua. Eppure, la ricchezza del film è consistita proprio in questo aspetto.

Steven Spielberg, infatti, ha affermato: "Se avessimo realizzato Lo squalo nel 2005, mi sarei affidato al digitale e lo squalo comparirebbe più spesso. In questo modo avrei completamente rovinato il film. Il fatto che lo squalo non funzionasse, trent'anni fa, fu la mia salvezza!".