Iron Man 2: Mickey Rourke voleva un look da samurai, l'accento russo e un uccello sulla spalla

Tra le curiose richieste fatte da Mickey Rourke per il suo personaggio in Iron Man 2, l'attore ha preteso di avere un uccello sulla spalla tutto il tempo.

Mickey Rourke ha accusato Marvel di aver rovinato il suo personaggio in Iron Man 2. Personaggio su cui l'attore avrebbe avuto le idee piuttosto chiare viste le richieste fatte: Rourke voleva infatti che il suo villain avesse un'acconciatura da samurai, l'accento russo e un uccello sulla spalla.

Prima immagine di Mickey Rourke, villain in iron Man 2
Prima immagine di Mickey Rourke, villain in iron Man 2

Le curiose richieste sarebbero state rivelate da un insider al magazine Vulture. Secondo la ricostruzione, Mickey Rourke si era posto il problema di come entrare nel personaggio del villain Whiplash senza leggere una sceneggiatura e si era costruito una sua versione del personaggio.

Secondo la fonte, Rourke avrebbe detto al regista Jon Favreau: "Lo farò, ma devo avere i capelli raccolti in una crocchia da samurai. Devo parlare con accento russo. E devo avere un uccellino sulla spalla".

Queste richieste sono state tutte accolte dalla produzione. Meno bene è andata con il compenso visto che la produzione voleva pagare il divo solo 250.000 dollari per il ruolo. Il protagonista Robert Downey Jr. si è offerto di rinunciare a una parte dei suoi 10 milioni di compenso per contribuire alla paga di Rourke.

"È servita una somma importante per avvicinare Mickey al progetto, e Mickey ha accettato l'accordo", ha continuato l'insider.

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Per prepararsi al ruolo, Rourke "si è immerso nella cultura carceraria russa, facendo ricerche sui tatuaggi della mafia e persino visitando la famigerata prigione Butyrka di Mosca", ha riferito Vulture. Nonostante le sue ricerche, tuttavia, si dice che Rourke abbia iniziato le riprese con "molta ambivalenza" e si sia sentito frustrato lavorando con il regista Jon Favreau. In seguito Mickey Rourke ha criticato in più occasioni i Marvel Studios, definendo la società un produttore di "film di fumetti senza cervello".