Contagion, lo sceneggiatore: "Il peggior errore che possiamo fare è censurare gli esperti sanitari"

Lo sceneggiatore di Contagion mette in guardia da un errore pericoloso commesso dall'amministrazione Trump: non dare la parola agli esperti sanitari e agli scienziati.

Mentre il Coronavirus si espande a macchia d'olio ovunque, lo sceneggiatore di Contagion, Scott Z. Burns, mette in guardia gli americani e il resto del mondo spiegando che il peggior errore, adesso, sarebbe censurare gli esperti sanitari.

Contagion: Kate Winslet e Laurence Fishburne in una scena
Contagion: Kate Winslet e Laurence Fishburne in una scena

Il profetico Contagion, uscito nel 2011 e tornato in auge con la pandemia del Coronavirus, è frutto di una estensiva e attenta ricerca di Scott Z. Burns durata anni che ha coinvolto esperti e scienziati per costruire una sceneggiatura il più possibile realistica e verosimile. Oggi, nel corso di un'intervista a Slate, lo scrittore mette in guardia ribadendo l'importanza degli esperti sanitari:

"Credo che l'errore più grave che si possa fare oggi è non dare lo spazio adeguato e il microfono agli ufficiali della salute pubblica e agli esperti che ci possono traghettare fuori dalla pandemia".

Burns punta il dito contro la censura dell'amministrazione Trump e prosegue: "Abbiamo un sacco di persone capaci in questo paese. Hanno bisogno di combattere insieme e hanno bisogno che sia permesso loro di parlare chiaramente, senza filtri e censure. Ho letto che al dottor Anthony Fauci non è stato permesso di parlare finché Mike Pence non ha approvato le sue parole. Questo mi preoccupa. Per superare quest'emergenza nel miglior modo possibile dobbiamo dar voce e risorse agli esperti".

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Nel corso dell'intervista Scott Z. Burns mette in luce un altro aspetto della situazione che riguarda gli Stati Uniti: "Da noi è stagione di elezioni. Questa è una delle poche cose che Contagion non ha in comune con la realtà. MI preoccupa molto che tutti i politici, di qualsiasi fazione, utilizzino questa crisi per portare avanti la loro agenda politica o per farsi belli di fronte all'opinione pubblica".