Palazzo di Giustizia 2020

In una giornata dentro un grande Tribunale italiano si svolgono numerose vicende, tutte estremamente intricate. Come quella di benzinaio che ha inseguito, sparato e ucciso un rapinatore che gli aveva portato via un incasso di 2.400 Euro. In aula sono presenti sia il malcapitato protagonista, Viale, che l’altro rapinatore superstite, Magia; assistono la moglie di quest’ultimo, Angelina, e la figlia adolescente del benzinaio, Domenica.

I loro sguardi sono carichi di tensione, rabbia e disagio. Più di tutti è in difficoltà proprio Domenica, che vorrebbe probabilmente trovarsi da tutt’altra parte. La sua attenzione si posa su Daniele, un giovane operaio che è in quei corridoi per sistemare i condizionatori che non funzionano. A completare il quadro sono gli occhi puri e innocenti della piccola Luce, figlia di Angelina e Magia.

Ciò che il giudice dovrà stabilire è se sussistano i fondamenti della legittima difesa, o se ve ne sia stato un eccesso. Occorre trovare “una misura oggettiva tra azione e reazione”. Ciò che il film intende indagare è il contorto meccanismo giudiziario, che sfinisce le persone nella maggior parte delle circostanze tra carte, rinvii e lungaggini; ma soprattutto i meccanismi umani che si incrociano in quei corridoi, raccontati in particolare dalle protagoniste femminili, delicate e fragili, ma anche resilienti.