Tra spogliarelli e polemiche arriva in sala Go Go Tales

Durante la conferenza di presentazione, il regista Abel Ferrara ha avuto una 'buona parola' per tutti, confermandosi poco diplomatico e un pochino scostante.

Sta per uscire nelle sale Go Go Tales, la scandalosa commedia noir a tinte forti di Abel Ferrara (presentata Fuori Concorso a Cannes 2007) che fece assai discutere per il bacio lingua a lingua tra Asia Argento e il suo rottweiler. L'attrice, che ha preso nettamente le distanze dal film e dalla scena incriminata attribuendo ad essa tutte le colpe delle sue 'disgrazie' cinematografiche, è stata prontamente rimessa al suo posto sia dal regista che da Stefania Rocca con critiche piuttosto severe e probabilmente anche meritate.
La pellicola, girata interamente a Roma negli Studi di Cinecittà, è ambientata nel Paradise di Ray Ruby, un club notturno di lap dance nel cuore di Manhattan (ricostruito di sana pianta nella Capitale) gestito a fatica da un impresario col vizio del lotto (uno strepitoso Willem Dafoe) insieme ai suoi scagnozzi. Trampolino di lancio per giovani ballerine sexy, il Paradise è in realtà finanziato da Johnie (Matthew Modine), fratello di Ray e parrucchiere tra i più richiesti in città, e vivacchia a malapena per colpa di una profonda crisi di clientela. A Lilian, l'anziana proprietaria dei locali che batte cassa per via del mancato pagamento degli affitti, e alla protesta delle ragazze che sono stufe di lavorare gratis (nel gruppo di lap dancer Stefania Rocca, Bianca Balti, Justine Mattera e, appunto, Asia Argento) si aggiunge la decisione di Johnie di tagliare finanziamenti. Per di più è andata anche persa la giocata del lotto che li ha resi milionari, per il momento solo virtualmente...
Durante la conferenza stampa romana di presentazione di Go Go Tales, Ferrara avuto una 'buona parola' per tutti e non è sembrato per nulla tranquillo; sicuramente è stato poco diplomatico e come al solito un pochino scostante.

Come risponde alle dichiarazioni di Asia Argento che ha incolpato il suo film per la mancata firma di contratti importanti per la sua carriera di attrice?

Abel Ferrara: Mi ricordo che quando eravamo a Cannes a presentare il film non era della stessa opinione, comunque avevo giurato di non risponderle a tono ma se proprio mi costringete vi posso dire che anche io ero stato ingaggiato per dirigere I predatori dell'arca perduta! (ride)

Stefania Rocca: Quando si è sul set non c'è attore che si farebbe costringere a fare niente che non vorrebbe fare. Abel non le ha detto cosa fare, è stata Asia che ha improvvisato e ha scelto di baciare il cane per rendere il suo personaggio ancora più trasgressivo. Sono dinamiche professionali che non si possono poi rinnegare, si parla di lavoro e nessuno ha costretto nessuno.

Quanto conta il divertimento per Lei nel cinema e in film come questo?

Abel Ferrara: Ho passato otto anni a cercare di portare alla luce Go Go Tales, è stato un processo lento e difficile in cui raramente mi sono divertito. Ho cercato di mettermi però dalla parte dello spettatore e di rendere lo spettacolo più divertente possibile per il pubblico. Se fate attenzione in questa storia è racchiusa un'importante metafora sulle difficoltà della vita, sui sogni e sui problemi di chi fa cinema indipendente e sulla fortuna.

Cos'ha imparato da questa esperienza?

Abel Ferrara: Ho riflettuto una volta di più sul mio mestiere, che è notoriamente un mestiere in cui non si viene pagati ogni venerdì regolarmente, ci si deve adattare anche a lavorare gratis, diventa quasi un'ossessione trovare dei produttori disposti ad aiutarti. Sono dell'idea che a prescindere se nella vita si sia giocatori d'azzardo o meno bisognerebbe sempre scommettere prima su noi stessi che su tutto il resto.

Quanto crede Willem Dafoe nel fato e nella fortuna?

Willem Dafoe: Molto, senza fortuna nessuno di noi sarebbe su questo palco a parlare di questo film. Durante la lavorazione del film sono stato letteralmente preso per mano e guidato da Abel, con il quale si è creata subito una profonda complicità, grande comprensione e intesa. Bisogna essere dei sognatori e credere profondamente in se stessi per riuscire a dirigere un film come Go Go Tales di questi tempi e con pochissimi soldi. Per questo posso dire che a mio avviso questo di Abel è un film in parte anche autobiografico.

Com'è stato tornare a recitare sul set insieme al Maestro?

Willem Dafoe: Con lui c'è una sintonia difficile da spiegare e sono stato felice di tornare dopo 10 anni a lavorare con Abel (l'ultima volta era stato nel 1998 per New Rose Hotel, al fianco di Asia Argento e Christopher Walken, ndr). Ogni giorno ci trovavamo a dover ricreare una strana atmosfera da club notturno sospesa tra reale e surreale, tra sogno e metafora del sogno. Ha un senso del luogo molto spiccato ed è sempre molto chiaro e flessibile a livello mentale.

Cosa ne pensa del remake di Werner Herzog del suo Il cattivo tenente?

Abel Ferrara: Penso che se a quell'età non hai abbastanza idee per farti un film tutto tuo allora lascia perdere quelli degli altri perché è meglio che lasci perdere e ti dedichi ad altro. Se devo dirla tutta secondo me non hanno le palle nemmeno per avvicinarsi al mio film.

I suoi prossimi progetti?

Abel Ferrara: Sto lavorando con Albert S. Ruddy (produttore de Il Padrino e Million Dollar Baby, ndr) ad un western che vedrà protagonista proprio Willem Dafoe nei panni del pistolero più veloce del West. Poi c'è sempre in ballo il discorso della trasposizione del romanzo di Giuseppe Ferrandino Pericle il Nero, con protagonista Riccardo Scamarcio (che in Go Go Tales è protagonista di un piccolo cammeo, ndr) ma bisognerebbe fare un discorso a parte. Ci credo molto ma ora Scamarcio ha dei problemi familiari e non è disponibile e poi per realizzarlo come voglio io c'è bisogno di molti finanziamenti. Vorrei infatti che fosse girato a Napoli ma per l'ennesima volta dovrò racimolare i soldi necessari e non sarà affatto facile. Spero che qualcuno si faccia avanti...

Go Go Tales arriverà nelle sale italiane da venerdì 20 giugno distribuito in circa 80 copie da Mediafilm.