Recensione Song 'e Napule (2013)

Il poliziottesco anni '70 incontra così la commedia sentimental-popolare dei film di Nino D'Angelo e insieme rivivono in questo piccolo gioiellino made in Naples che mescola sapientemente cinema, musica e la spiccata teatralità di una città piena di nascondigli, pericoli e meraviglia.

'Nu jeans e 'na mitraglietta

Paco (Alessandro Roja) è un tranquillo e timido ragazzo napoletano, pianista raffinato diplomato al conservatorio in cerca di un'occupazione. Raccomandato dalla mamma presso un ammanicato assessore del comune di Napoli, il ragazzo riesce ad entrare nella Polizia di Stato ma la sua totale inadeguatezza alle prese con armi e malviventi lo relega a mansioni d'ufficio in un deposito giudiziario. Questo fino al giorno in cui il commissario Cammarota (Paolo Sassanelli), mastino dell'anticrimine sulle tracce di un pericoloso camorrista di cui non si conoscono i tratti somatici chiamato per questo O' Fantasma, decide di usare la sua abilità al pianoforte per infiltrarlo nella band di un aitante e celebre cantante neomelodico, Lollo Love (Giampaolo Morelli), che suonerà al matrimonio della figlia di Mazza di Ferro, violento boss di Somma Vesuviana e grande amico dello sfuggente latitante. Un incubo per il nostro Paco, costretto a trasformarsi nel tastierista Pino Dynamite. Dovrà rispolverare il suo dialetto napoletano più spinto, tagliarsi i capelli e vestirsi da scugnizzo trash ma soprattutto dovrà imparare a memoria le cianfrusaglie musicali di Lollo Love e compagni. Rischiare la vita e sfidare il pericolo non è nella sua indole ma non tutti i mali, si sa, vengono per nuocere...


Prodotto dalla Devon Cinematografica di Luciano Martino - autore di grandissimi cult come Giovannona coscialunga, disonorata con onore, Quel gran pezzo dell'Ubalda tutta nuda e tutta calda, Cornetti alla crema e Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio scomparso lo scorso agosto - Song 'e Napule torna a celebrare e a rivisitare il genere che ha dato loro sicuramente più soddisfazioni nella città più pulp e colorata d'Italia. Il poliziottesco anni '70 incontra così la commedia sentimental-popolare dei film di Nino D'Angelo e insieme rivivono in questo piccolo gioiellino made in Naples che mescola sapientemente cinema, musica e la spiccata teatralità di una città piena di nascondigli, pericoli e meraviglia. A fare da sottofondo la colonna sonora curata da Pivio e Aldo de Scalzi che fonde il funk tipico del poliziesco 'da strada' con il mondo musicale dei cantanti neomelodici partenopei, fenomeno unico al mondo che i Manetti raccontano in maniera straordinaria grazie all'interpretazione goliardica di un inedito Giampaolo Morelli (autore del soggetto del film) che sveste i panni de L'ispettore Coliandro per entrare in quelli eccentrici di Lollo Love. Orecchini di brillanti, sguardo languido, giubbotto di pelle, cellulare alla mano e lucidalabbra trasformano il simpatico attore in una romantica e verace star della canzone napoletana gettonatissima per matrimoni, compleanni e feste di ogni tipo.

Sparatorie, camorra e inseguimenti ma anche risate, gag e sentimento in un poliziesco vintage concepito con 'anema e core' e con vitalità che racchiude i tumulti di un cinema che non si fa più e le infinite bellezze di una città che nessuno sa più raccontare. Baluardo dell'orgoglio cinefilo e insieme moderno compendio sul B-movie all'italiana, Song 'e Napule è il film che tutti gli appassionati di cinema di genere vorrebbero vedere, recitato benissimo da tutto il cast (Carlo Buccirosso, Paolo Sassanelli e Peppe Servillo la sanno non lunga ma lunghissima), ben scritto ma soprattutto diretto con piglio ed entusiasmo da due registi sottovalutati che meriterebbero ben altra considerazione. Senz'altro il miglior film di Marco e Antonio Manetti.

Movieplayer.it

4.0/5