Max Pezzali: non hanno ucciso l'Uomo Ragno! E neanche Iron Man...

Immerso nel mondo Marvel fin da ragazzino, l'ex 883 racconta la sua passione per i super eroi, nell'attesa dell'uscita di Iron Man 3, fissata per il 24 aprile.

Che i supereroi occupassero un posto del tutto speciale nella sua vita è stato chiaro da subito. Correva l'anno 1992 quando l'album di debutto degli 883, Hanno ucciso l'uomo ragno, segnava l'inizio di una carriera tutta in ascesa per Max Pezzali. E non era certo un caso che il cantante di Pavia avesse deciso di dedicare a quel nerd uscito dalla fantasia di Stan Lee il suo primo disco. "Da bambino volevo essere Spider Man. Mi identificavo con lui, col suo animo da loser", ci ha rivelato Pezzali in occasione di un incontro organizzato da Disney per l'arrivo in sala di Iron Man 3 (il prossimo 24 aprile). Chi meglio di lui poteva infatti essere chiamato all'appello come testimonial vivente della Marvel mania? "Il mio legame con Iron Man e con la Marvel in generale risale al 1973, quando acquistai il mio primo giornalino dell'Uomo Ragno. Da allora Marvel è stata una compagna di vita per me", ci ha confidato Pezzali che ha ripercorso con noi tutte le tappe di questa sua grande passione, rivelandoci anche quale importante punto di incontro rappresenti oggi nel rapporto con suo figlio Hilo di 4 anni e mezzo, quali siano i pezzi cult della sua collezione di fumetti e cosa si aspetti dal terzo capitolo cinematografico dedicato all'uomo di ferro interpretato da Robert Downey Jr..

Max, cosa ti aspetti da Iron Man 3?
Ho visto il trailer e mi ha molto impressionato. Credo che la grande forza sia il continuo crossover tra i vari film Marvel: da Captain America, a Thor ai Vendicatori. Questo contribuisce a creare un universo riconoscibile. L'altra cosa che si capisce dal trailer è che ci sarà un approfondimento umano di Tony Stark. Perché, ammettiamolo, tutti lo abbiamo odiato un pochino: è figo, miliardario, interpretato da Robert Downey Jr, ha moto e macchine pazzesche e ha Gwyneth Paltrow come segretaria... Insomma viene da dire: "sei talmente perfetto che mi stai sulle palle!". Ora però avrà a che fare con un problema. Cioè si dovrà chiedere: "E se non avessi più tutti i miei giocattoli come ne uscirei? Chi sarei?".

Andiamo all'origine. Com'è nato il tuo legame con Iron Man e con Marvel?
Il rapporto con Iron Man nasce dalla mia passione per i supereroi Marvel che affonda le sue radici nel lontano 1973, quando acquistai il mio primo giornalino dell'Uomo Ragno dell'Editoriale Corno. Da allora Marvel è stata una compagna di vita e di intrattenimento per me. C'è stato un vero e proprio salto epocale dai giornaletti che profumavano d'inchiostro, alla Marvel Unlimited di oggi (servizio di abbonamento on-line ndr). La cosa incredibile però è che Marvel è l'elemento di connessione più forte tra me e mio figlio. Lui ha 4 anni e mezzo e ama gli stessi supereroi che amo io. E il fatto che io conosca meglio di lui i suoi eroi fa di me l'autorità che cancella eventuali dubbi che gli possono sorgere su supereroi e super cattivi. Credo sia proprio questa la forza di un universo come Marvel: essersi saputo evolvere ed essere ancora attuale.

Quando eri bambino che eroe avresti voluto essere e qual è l'eroe preferito di tuo figlio?
Io avrei voluto essere Spider-Man perché mi identificavo di più nel suo animo nerd e un po' da loser. Era uno che arrivava da una situazione sociale di piccola borghesia, da un quartiere popolare come Queens e che nonostante fosse il supereroe più famoso del mondo doveva mantenersi come precario lavorando al Daily Bugle, facendo le foto a sé stesso... Lui doveva arrampicarsi non solo come supereroe arrampica-muri, ma anche con le difficoltà della vita. Mio figlio invece ama tutto ciò che è tecnologia e robotica. Spider-Man gli piace ma Iron Man lo fa impazzire. Il suo sogno sarebbe entrare in quell'armatura e volare. Iron Man tra l'altro ha dei poteri più democratici. È vero che devi essere ricchissimo per costruirti una cosa del genere, però anche se non hai avuto una mutazione genetica, con quell'esoscheletro puoi fare quello che fa lui.

Impossibile non citare il tuo disco di debutto Hanno ucciso l'uomo ragno. Che ruolo hanno avuto i supereroi nella tua carriera?
Un ruolo non da poco. Hanno ucciso l'uomo ragno rappresentava la morte di tutti i miei sogni di bambino. Inoltre quelli erano anni in cui i supereroi veramente erano stati spazzati via dai manga. I ragazzini non leggevano più i fumetti Marvel e in Italia la situazione editoriale era piuttosto confusa: veniva usata carta orribile e la continuità delle storie non era rispettata. Era come se si volesse far morire questo genere. Per me far morire quel mondo in cui c'era una visione manichea tra bene e male voleva dire far morire tutti quei sogni di bambino. Poi fortunatamente questo non è successo e i super eroi sono tornati più forti che mai.

Un'altra tua canzone che parlava di supereroi è Innamorare tanto.
Certo. Lì c'è l'io narrante che vuole essere un supereroe per fare colpo sulla fidanzata. In fondo è proprio questa la chiave: uno se deve sognare è inutile che si accontenti... Visto che è gratis meglio sognare in grande. È bello pensare a un universo in cui "sta roba" possa esistere davvero. Mio figlio è realmente convinto che a New York esistano i supereroi. E perché dovrei negargli di credere che qualcuno possa scendere dall'alto per sconfiggere tutte le sue paure?

Oggi molti giovani conoscono i supereroi grazie alle versioni cinematografiche. Secondo te riscopriranno anche i fumetti?
Secondo me l'Universo Marvel non è mai stato vivo come adesso. Prima Marvel da sola poi Marvel e Disney insieme sono riusciti a realizzare una transizione coerente tra il vecchio mondo cartaceo e quello cinematografico. Si vede che negli adattamenti ci ha lavorato gente che conosce i fumetti e che ha rispettato la logica generale di tutto l'universo precedente. Insomma l'universo Marvel è vivo e lotta insieme a noi! Purtroppo la carta stampata, non solo nel settore fumetti, sta vivendo un momento difficile. Io stesso mi ritrovo a consumare una quantità molto più elevata di fumetti oggi con Marvel digitale, rispetto a prima. Soprattutto per praticità. Detto questo però sono convinto che nulla ti dia il feeling che ti dà la carta stampata... La cosa importante però è che rimanga viva l'idea di fumetto, cioè di storia raccontata con immagini fisse e non motion.

Tu hai una collezione di fumetti? Qualche pezzo raro?
Sì ne ho circa 1300-1400. Purtroppo non ho salvato quelli degli anni '70 perché faccio parte di quella generazione che ha i genitori che buttavano via tutto... Per quanto riguarda i pezzi rari, io non sono quello che va a cercare il fumetto da cinquemila dollari, però alcuni numeri belli ce li ho. Per esempio la prima apparizione del Punisher su Amazing Spider-Man e qualcosa di Wolverine. Ce li ho anche incorniciati qui a casa mia a Pavia. D'altra parte credo che se Marvel fa parte della tua vita in qualche modo ne deve fare parte anche visivamente.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ieri ho finito un pezzo nuovo e l'idea è quella di fare un disco che contenga un po' di inediti e un po' di pezzi miei ricantati insieme ad altri colleghi. Sarà una sorta di reunion con amici del pop e della musica italiana, con cui proseguire le celebrazioni del mio ventennale di carriera dopo la versione Hip Hop fatta l'anno scorso con Hanno ucciso l'uomo ragno 2012.

Se potessi scrivere la colonna sonora di uno di questi supereroi chi sceglieresti? Hulk. Perché è il più coatto di tutti!