Recensione Ancora tu! (2010)

Un intreccio di rivalità e vecchi rancori per la commedia di Andy Fickman che vanta un cast stellare e un'idea di partenza simpatica, ma si sviluppa in maniera piuttosto prevedibile, soprattutto nella seconda parte.

Il matrimonio della mia peggior nemica

I matrimoni, si sa, sono una grande prova di resistenza, sia per chi si appresta a vivere "il giorno più bello della sua vita", sia per gli invitati e i familiari più stretti degli sposi, spesso coinvolti nell'incubo dei preparativi. Naturale quindi che le "scene da un matrimonio" siano uno dei contesti più gettonati dagli autori di commedie, che non smettono mai di incuriosire il pubblico (soprattutto quello femminile) continuando a raccontare di matrimoni sempre più disastrosi ostacolati di volta in volta da pregiudizi, rivalità, dubbi e ripensamenti, incantesimi, guastafeste più o meno consapevoli e altro ancora.


Nel caso di Ancora tu!, a "vivacizzare" le nozze imminenti del fratello della protagonista, è un intreccio di rivalità e vecchi rancori mai risolti, nelle quali si ritrovano coinvolte ben tre generazioni di donne. Insomma, una catastrofe inevitabile. La povera Marni oggi è una giovane carina e di successo, ma ai tempi delle superiori era una ragazzina sgraziata e timida, costretta a subire le vessazioni dei suoi compagni di scuola capeggiati dalla bella Joanna. Quando Marni viene a sapere che suo fratello sta per sposare proprio la sua ex-compagna di scuola, prova a boicottare le nozze in tutti i modi, non senza imprevisti, e ritrovandosi a fare i conti con un'insicurezza evidentemente mai superata. Le cose infatti si complicano quando si scopre che la zia di Joanna, Ramona, altri non è che una ex-rivale di Gail, la mamma di Marni, che dopo aver consigliato saggiamente a sua figlia di lasciarsi alle spalle il passato, si ritrova intimamente coinvolta in una faida pre-matrimoniale parallela.Avevamo lasciato Kristen Bell la scorsa estate alle prese con le magiche (e disastrose) conseguenze del matrimonio di sua sorella nel poco convincente La fontana dell'amore, e adesso la ritroviamo in una nuova wedding comedy nella quale condivide il set con la bella Odette Annable nel ruolo dell'antipatica Joanna, e un cast di rilievo del quale fanno parte due star come Jamie Lee Curtis e Sigourney Weaver nei panni delle suocere di turno, oltre a Betty White e Kristin Chenoweth rispettivamente nei panni dell'arzilla nonnina di Marni e di un'organizzatrice di eventi con velleità da performer. Peccato che un cast dalle simili potenzialità sia equipaggiato di una sceneggiatura non sempre convincente, che si sviluppa in maniera fin troppo convenzionale, per poi afflosciarsi durante tutta la seconda parte. Se all'inizio la protagonista e sua madre tentano di prendersi le rispettive rivincite sulle rivali, che ostentano un self control invidiabile, la situazione si ribalta e la seconda parte della commedia mostra i punti deboli delle antagoniste, per poi approdare alla prevedibile riconciliazione finale, tirata eccessivamente per le lunghe.
In tutto questo risulta un po' sprecata la presenza della Chenoweth, qui relegata ad un ruolo prevalentemente musicale, che non mette in luce anche le sue qualità interpretative e sembra inserito in maniera talmente forzata da risultare fuori contesto e senza che vi sia una reale interazione con gli altri membri del cast. Va meglio alla White che, invece, prova a mettersi in gioco con il personaggio della civettuola nonna Bunny e strappa qualche sorriso soprattutto verso la fine, con una piccola trovata a sorpresa che migliora la coclusione della pellicola. A fare il film, in Ancora tu!, non sono tanto le giovani protagoniste, quanto le due veterane Curtis e Weaver, ancora affascinanti, divertentissime quando sfoderano gli artigli, e in grado di tenere vivo l'interesse dello spettatore con i loro scontri, sia in pista da ballo, che sulle quattro ruote. Una cura maggiore nello sviluppo della sceneggiatura e dei personaggi avrebbe sicuramente portato a risultati migliori, dato spazio adeguato ai singoli talenti, e approfondito in maniera più tagliente il tema della rivalità femminile e invece il tutto si riduce ad essere una commedia come tante, destinata a far perdere le proprie tracce dopo l'uscita nelle sale.

Movieplayer.it

3.0/5