Frozen: i doppiatori e l'emozione di dar voce ad un film Disney

Enrico Brignano, Serena Autieri e Serena Rossi hanno incontrato la stampa romana per raccontare l'esperienza vissuta per doppiare i tre protagonisti di Frozen - Il regno di ghiaccio, il nuovo film Disney Animation.

È una grande responsabilità, ma anche un grande onore, dar voce ad un lavoro Disney Animation. Oltre ovviamente ad una immensa emozione. Questo è evidente nel sentir parlare i tre doppiatori italiani del nuovo film degli studios più famosi al mondo, Frozen - Il regno di ghiaccio, che arriverà nelle sale italiane il prossimo 19 Dicembre dopo 100 anteprime che si terranno il 15.
Serena Rossi, Serena Autieri ed Enrico Brignano prestano la voce ai tre personaggi principali del nuovo lungomentraggio diretto da Chris Buck e Jennifer Lee: le due sorelle Anna ed Elsa (in originale Idina Menzel e Kristen Bell) ed il buffo pupazzo di neve Olaf (in originale Josh Gad), che rappresenta l'anima più leggera del film. Il film è una fiaba, ispirata a La regina delle nevi di Hans Christian Andersen, nella miglior tradizione Disney che segue il viaggio dell'ottimista Anna alla ricerca della sorella Elsa, i cui poteri hanno imprigionato la natìa Arendelle in una morsa di gelo. Un viaggio tra troll e paesaggi incantati, accompagnata dal coraggioso Kristoff e la sua renna Sven, oltre naturalmente al già citato pupazzo di neve Olaf.
Accompagnati dalle versioni peluche dei rispettivi personaggi, i tre interpreti hanno incontrato la stampa romana per raccontare l'esperienza nel doppiare questo nuovo, futuro classico Disney.

Signor Brignano, come ha lavorato sul personaggio, visto che nel film risulta irriconoscibile? Ha seguito molto la traccia del doppiaggio originale o ha provato un approccio più personale? Enrico Brignano: Abbiamo tutti seguito la traccia dell'originale. Dipende da come si lavora oggi: non si dà la voce al cartone, ma è sulla voce che vengono realizzate le animazioni dei personaggi, quindi il loro synch è fantastico e fondamentale. Noi ovviamente facciamo l'inverso, ovvero prendiamo quello che gli americani hanno fatto e cerchiamo di renderlo nella nostra lingua, quindi è chiaro che si parte da quella base. Loro prendono grandi nomi, come è successo anni fa con Robin Williams per esempio, e noi dobbiamo affidarci di conseguenza a doppiatori di spessore. In questo caso l'attore che fa Olaf è straordinario, ha una voce molto divertente ed ha una capacità espressiva molto forte. Il pupazzo è fantastico, è a pezzi, si ricompone ed è sempre ottimista e la cosa che lo rende geniale è che si tratta di un pupazzo di neve che ama il sole. Ho dovuto fare una scelta, essere me stesso o no? Mi sono detto che se hanno preso me è perché sono io. Ho dovuto spesso modificare i toni, perché lui ha una voce tenorile mentre la mia è bassa, e renderli più leggeri come il personaggio. Quindi in sintesi un po tutte e due le cose.

Una domanda a tutti e tre: cosa vi piace di più dei vostri personaggi, cosa li rende simili a voi? Serena Rossi: Anna è buffa, è goffa, è pura e buona, come si fa a non innamorarsi di una come lei, che fa ridere e dice sempre quello che pensa senza filtri. Prova un amore enorme per la sorella ed è qualcosa che io, che sono molto legata alla mia famiglia, ho sentito con molto trasporto.

Serena Autieri: In comune con Elsa ho i poteri! È tutta la vita che devo nascondere questa cosa e finalmente lo posso dire (ride) È stata una grande responsabilità, in particolare per la canzone legata al personaggio, che è difficilissima. Prima del provino sudavo e già averlo vinto è stata una grande vittoria. Ce l'ho messa tutta e quando ho avuto l'OK esultavo. È stata un'opportunità bellissima, anche pensando a mia figlia piccola che presto potrà vedere il film e sentire la mia voce. Già riconosce la canzone, perché gliela canto sempre. Elsa è un bel personaggio, che fa tenerezza perché è una donna apparentemente austera, rigida, fredda, ma perché non riesce a gestire i suoi poteri ed ha fatto del male alla sorellina di cui è innamorata. Ed alla fine si scopre la sua tenerezza che si ricollega alla scoperta dell'amore. E' un film che fa commuovere e divertire, avventuroso e completo, che può piacere ai piccoli ed agli adulti.

Enrico Brignano: Ho già in parte espresso la mia opinione e credo che doppiare un cartone animato sia molto divertente, ma anche molto difficile. Noi siamo attori, ma il doppiaggio è una cosa diversa: è insieme il meglio ed il peggio della nostra cinematografia. Lavorare in un contesto del genere è una grande responsabilità, quindi abbiamo dovuto fare scelte, anche insieme alla direttrice del doppiaggio Fiamma Izzo, che ci ha lasciato grandi spazi nell'ambito di un binario preciso da seguire. Abbiamo lavorato su una copia in bianco e nero con dei numeri sovraimpressi per essere sicuri riguardo eventuali copie e spesso dovevamo riaccendere la luce in sala doppiaggio perchè avevamo difficoltá a vedere il labiale sulla nostra copia di lavoro. Ma soprattutto abbiamo riso, perché era veramente molto divertente in originale per la sua tenerezza. Ma ci tengo, anche a nome delle mie colleghe, a ringraziare il maestro di canto perché non è stato un film normale e le parti cantate sono importantissime. Tutti noi abbiamo nella memoria il nostro primo approccio alle canzoni di film di animazione, sono le prime canzoni che i bambini cantano dopo aver visto e rivisto il film. Per questo abbiamo dedicato una cura incredibile, maniacale, a questo aspetto.

Serena Autieri: Vorrei ringraziare anche io il maestro Brancucci e fargli i complimenti perché ha curato i cori e le nostre voci in modo fantastico.

Cosa avete provato nell'essere scelti per lavorare ad un film Disney?

Serena Rossi: Si tratta di un sogno perché é una cosa che resta per sempre. Ci pensavo recentemente: nel corso della carriera si fanno tante cose, più o meno belle, alcune passano ma un cartone della Disney sarà per sempre. In futuro, quando sarò nonna, i miei nipotini vedranno Frozen e sentiranno la mia voce. È stato difficile comunque, ci sono arrivata con le gambe che mi tremavano ed ho subito detto a Fiamma Izzo di guidarmi perché era la prima volta. Poi sono andata spedita, mi manca e vorrei farlo ancora, ma perché loro ci hanno aiutati tantissimo. Perché è un lavoro di voce, ma è anche molto fisico. La Izzo, durante una scena è venuta in sala a strattonarmi per rendere la scena ancora più coinvolgente.

Enrico Brignano: Se ci conoscete un po' e fate caso ai tre caratteri dei tre personaggi, come attori siamo simili a loro. Quando ho fatto il provino ho chiesto se avessi possibilità e mi fecero capire che ne avevo. Allora mi informai su chi fossero le interpreti delle due sorelle e, nel sapere della Autieri, ho suggerito che c'era un'altra Serena, anche lei napoletana, che avevo provinato per Rugantino e che mi sembrava perfetta per la parte. Avevo lavorato con entrambe, e mi sono subito sembrate perfette per i loro personaggi. Quindi credo che la scelta della direzione del doppiaggio, così come la conferma da parte della Disney dopo aver ricevuto i provini proposti, abbiano rispettato la regola principale dello spettacolo: scegliere le persone giuste.