Cars 2 approda in homevideo: la presentazione a Londra

Per festeggiare l'arrivo in DVD e Blu-ray del coloratissimo sequel, per voi la cronaca di uno specialissimo incontro londinese con il leader della Pixar e i due doppiatori d'eccezione Michael Caine e Jason Isaacs.

In occasione dell'uscita in home entertainment dell'ultimissima produzione dello studio di Emeryville, Cars 2, il veterano dell'animazione contemporanea John Lasseter si è concesso una speciale conferenza stampa londinese per svelare ancora una volta le magie della Pixar Animation Studios.
L'orgoglio la fa da padrone - ogni film è un piccolo capolavoro in sé, e questo sequel di Cars - motori ruggenti in 3D è visualmente eccezionale e, se possibile, ancora più ricercato nei dettagli rispetto al predecessore. Lasseter si crogiola nel successo di pubblico, ma resta criptico sul futuro ed evita abilmente di rispondere a chi approfitta dell'occasione per chiedere se stia già lavorando ad un futuro Toy Story 4, dopo il trionfo di Toy Story 3 - La grande fuga.
Ad accompagnarlo sono due delle voci della versione originale di Cars 2: il leggendario attore inglese Michael Caine e il suo affascinante conterraneo Jason Isaacs (interprete del malvagio Lucius Malfoy nella saga di Harry Potter).

La Pixar compie 25 anni. Avrebbe mai pensato di raggiungere questo traguardo così facilmente e con tutto questo incredibile successo? John Lasseter: No, certo. Alla Pixar tendiamo a concentrarci su ogni film che facciamo - e per fare ciascun film ci vogliono circa quattro anni. Quando ho iniziato, ho diretto i primi tre film, poi, quando altri progetti hanno iniziato ad aggiungersi, abbiamo cominciato a cercare di far uscire più film - puntavamo su uno all'anno - ma ci sono voluti comunque quasi dieci anni per raggiungere questi ritmi, perché non volevamo assolutamente che ci fosse un calo di qualità. Siamo sempre concentrati sul fare buoni film e sul divertirci mentre li facciamo - perché credo che se non ti diverti durante la produzione, è una cosa che traspare anche sullo schermo.
All'inizio ci chiamavamo Lucas Film Computer Division; a quel tempo, ci prendevano per pazzi per le nostre idee. Nel 1986 abbiamo creato la Pixar, ma per un bel po' di tempo siamo stati semplicemente uno studio di animazione come tanti, fino al 1991, quando è uscito Toy Story. Dal 1995 in poi, però, ci siamo stabiliti come il maggiore studio di animazione in assoluto, e questo risultato parla da solo.
Jason Isaacs, quando ha prestato la sua voce per questo film lei stava lavorando a qualcosa di completamente diverso. E' stato interessante come passaggio? Jason Isaacs: Sì, stavo girando a Los Angeles, è arrivata una telefonata e mi hanno detto: 'John Lasseter vorrebbe...'. Ho risposto "Subito! Qualunque cosa sia!". Farei veramente qualsiasi cosa per lavorare con la Pixar. Sono un grandissimo fan, in particolar modo di John - penso che sia bravissimo a raccontare storie. Vedendo tutta la passione che mettono nel loro lavoro, è evidente che, per loro, dare queste storie al mondo è un atto d'amore. E doppiare uno dei loro personaggi non è una cosa così semplice perché chiaramente pretendono solo il massimo, in modo che ogni film sia eccezionale come tutti gli altri.

Michael, lei è ovviamente un'icona del mondo del cinema e puè permettersi di scegliere i ruoli che le interessano di più. Che cosa la ha attratta di Cars 2? Michael Caine: E' successo che ora ho tre nipoti, ed ho pensato, non potranno vedermi in un film per un bel po' di tempo - Harry Brown, ad esempio, è vietato ai minori di 18 ani! E all'improvviso mi è stato offerto questo ruolo e si sa, alla mia età non si guardano molti cartoni, ma io li guardo perché i miei nipoti vengono a vederli nel mio ufficio. Allora ho noleggiato Cars - Motori ruggenti e sono rimasto esterrefatto - mi aspettavo un cartone come Bambi o Biancaneve e i sette nani, e invece per questi film la parola cartone quasi non si applica nemmeno. Quindi una delle ragioni è che l'ho fatto per i miei nipoti, ed un'altra... beh, ho chiesto, 'chi interpreterò'? 'Una Aston Martin blu chiaro del 1966', mi hanno detto, e ho pensato, è una macchina fighissima!

Com'è sentire la propria voce uscire dalla bocca di un personaggio così diverso da lei? Michael Caine: Per quanto mi riguarda, quello che succede in un film sta succedendo per davvero. Vedi delle macchine che parlano, ma è come vedere persone reali. E' esattamente la stessa cosa che interpretare personaggi in carne ed ossa - solo che non sei faccia a afaccia col regista perché di solito è tutto fatto davanti allo schermo di un computer.

John Lasseter, il film è ambientato in varie parti del mondo, e una parte è un omaggio a Londra. Cosa ci può dire di questo? John Lasseter: Quando ho finito il primo Cars, ho iniziato a viaggiare ma avevo ancora i personaggi in testa. Continuavo a guardare fuori dal finestrino e a immaginare come sarebbe stata la versione "Cars" di tutti quei luoghi. Specialmente Londra - mi è sempre piaciuta, c'è qualcosa di unico, e volevo rappresentarlo - e quindi abbiamo iniziato a pensare al Grand Prix e fin dall'inizio volevo avere il finale a Londra. Ci siamo divertiti molto a fare una versione "Cars" di Londra, e ci abbiamo messo un sacco di dettagli. Ma in generale, ogni parte del film è una lettera d'amore per i luoghi che abbiamo rappresentato.

Qual è la vostra auto preferita, o quella che avreste sempre voluto guidare? Michael Caine: Io sono cresciuto in un'epoca in cui le automobili erano rare - e non ne ho avuta una fino ai venticinque anni. La prima che ho comprato era una Rolls Royce, ma non sapevo guidare, quindi ho pensato di imparare a guidare con quella. Quelli dell'assicurazione però me lo vietarono, perché il premio era talmente alto che sarebbe stato più economico prendermi un autista! Ma comunque penso che la mia macchina preferita sia proprio la Rolls.
Jason Isaacs: Io ho sempre voluto guidare la Ferrari Daytona dal film È nata una stella, quello dove Barbra Streisand aveva la permanente peggiore della storia!