Zombieland: Doppio colpo, la recensione: il ritorno dei morti divertenti

Recensione di Zombieland: Doppio colpo: il film di Ruben Fleischer interpretato da Woody Harrelson, Jesse Eisenberg ed Emma Stone, un sequel autoironico.

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Zombieland: Doppio colpo: Jesse Eisenberg, Emma Stone in una scena del film

Con la recensione di Zombieland: Doppio colpo, sequel targato Ruben Fleischer che torna alle tematiche esplorate ben dieci anni fa, siamo nuovamente in quel terreno estremamente fertile che è la commedia horror. Quel terreno ci diede, nel 2009, Benvenuti a Zombieland, scanzonata avventura a base di risate e sangue che ottenne un riscontro pubblico tale da diventare, fino al 2013, il film di zombie più visto in assoluto negli Stati Uniti.

Si è parlato a lungo di un sequel, con diverse varianti (nel 2013 Amazon realizzò un pilot televisivo, ma le reazioni negative degli spettatori portarono alla bocciatura della serie), e c'è una parte di quella attesa nel secondo capitolo, uscito e ambientato dieci anni dopo il capostipite ma per certi versi fermo a dove eravamo rimasti. È un sequel fuori tempo massimo, e il suo punto di forza sta proprio nel voler sfruttare tale dato di fatto.

Una trama all'insegna dell'evoluzione (oppure no)

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Zombieland: Doppio colpo: Abigail Breslin in una scena del film

La storia di Zombieland: Doppio colpo inizia dieci anni dopo la fine di Benvenuti a Zombieland, anche se in realtà la componente cronologica è quasi irrilevante: che siano passati dieci mesi o dieci anni, la routine è sempre la stessa per i nostri quattro eroi, Columbus (Jesse Eisenberg), Tallahassee (Woody Harrelson), Wichita (Emma Stone) e Little Rock (Abigail Breslin), ora residenti nella Casa Bianca. Una vita relativamente tranquilla, grazie alle regole istituite da Columbus (la seconda, sulla necessità di sparare sempre due volte per assicurarsi che lo zombie sia morto, è all'origine del sottotitolo del film), nonché alla consapevolezza di poter suddividere i morti viventi in tre categorie: Homer, ossia quelli talmente stupidi che ucciderli sarebbe uno spreco di proiettili; Hawking, intelligenti al punto da sapersi adattare a qualunque situazione ed elaborare vere e proprie strategie; e Ninja, capaci di sorprendere le vittime. Ma alla tranquillità subentra presto la noia, e così un giorno Little Rock decide di partire verso nuovi orizzonti insieme a un cantante hippie. Per gli altri tre ha inizio un nuovo viaggio per recuperarla, in territori ostili e riempiti di volti nuovi.

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I tempi cambiano, le risate no

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Zombieland: Doppio colpo: Woody Harrelson, Jesse Eisenberg, Emma Stone, Zoey Deutch in una scena del film

A dieci anni di distanza può risultare controproducente fare un sequel come Zombieland 2, soprattutto in ambito comico dove le sensibilità cambiano rapidamente e ciò che faceva ridere un tempo può essere inefficace al giorno d'oggi (vedi Zoolander 2). Non in questo caso, in parte perché prendere in giro gli zombie è sempre di attualità grazie al sempiterno The Walking Dead (omaggiato en passant in una scena del film), in parte perché l'alchimia fra i quattro personaggi principali è rimasta intatta, così come l'irriverenza che si manifesta già nel logo della Columbia. Ma soprattutto si ride perché il film stesso riconosce di essere arrivato tardi alla festa e ci scherza su ripetutamente, sottolineando quanto l'umorismo risalga al 2009 e sia paradossalmente ancora applicabile al 2019. Lo riassume perfettamente Columbus con la sua voce narrante iniziale, esprimendo la giusta dose di stupore dinanzi al fatto che siamo ancora qui, un decennio dopo, ad ascoltarlo mentre ci spiega, con precisione da nerd, come sopravvivere nel mondo post-apocalittico.

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Stesse gag, facce nuove

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Zombieland: Doppio colpo: Luke Wilson, Thomas Middleditch in una scena del film

Complice il ritorno del regista Ruben Fleischer (rimasto in zona Sony con film come Venom) e degli sceneggiatori Rhett Reese e Paul Wernick, la filosofia comica è rimasta sostanzialmente la stessa, al punto che tra una sfuriata di Tallahassee e un monologo di Columbus il film decide di mettere le mani avanti circa la struttura ripetitiva facendo interagire i due protagonisti maschili con un altro duo praticamente identico composto da Luke Wilson e Thomas Middleditch.

Ma anche in quel momento di somma autoironia si cela una volontà di sorprendere, di andare oltre ciò che era già stato mostrato nel 2009, e così dietro ogni gag a ripetizione c'è un guizzo di creatività aggiuntiva, un lampo di genio inatteso come ad esempio la nuova arrivata Madison, deliziosamente svampita e fonte delle migliori gag interpersonali nel film, soprattutto quando interagisce con Wichita (chi ne ha modo approfitti della versione originale per godere dell'accento californiano caricato fino all'eccesso che usa Zoey Deutch). Insieme a lei ci sono tante belle sorprese nella cornice comunque riconoscibile di Zombieland che, pur essendo stato abbandonato a inizio film, corrisponde perfettamente alla natura di questo dittico: trattasi di un parco a tema e quindi, come tale, tra un aggiornamento e l'altro deve comunque avvalersi dei grandi classici. E quando lo fa in questa maniera, la voglia di ritornarci non può che aumentare.

Conclusioni

Concludendo questa recensione di Zombieland: Doppio colpo, sequel che ha il raro pregio di essere divertente quanto il capostipite, la sensazione è quella di essere tornati dopo tanto tempo in un vecchio luna park: alcune cose sono cambiate, ma i capisaldi ci sono tutti e funzionano ancora, e lo stesso vale per lo staff. Nota di merito per la new entry Zoey Deutch, anche se nulla può battere Woody Harrelson all'apice della furia.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
3.1/5

Perché ci piace

  • Il quartetto principale non ha perso neanche un grammo del carisma di allora.
  • Le aggiunte al cast sono tutte efficaci e spassose.
  • Gli zombie "evoluti" contribuiscono allo humour scanzonato del film.
  • Le sequenze dopo i titoli di coda sono eccezionali.

Cosa non va

  • Il doppiaggio rischia di indebolire alcuni elementi comici.