Vista Mare, la recensione: il lato oscuro dell'estate in riviera

Un documentario poetico e surreale esplora la stagione balneare adriatica grazie allo sguardo raffinato dei cineasti Julia Gutweniger e Florian Kofler.

Vista Mare, la recensione: il lato oscuro dell'estate in riviera

Curioso e intrigante il documentario firmato dalla coppia di registi austriaci Julia Gutweniger e Florian Kofler. Vista Mare è il racconto per immagini dell'estate nella riviera adriatica, tra Lignano, Jesolo e Riccione, da quando il primo ombrellone viene aperto e piantato in spiaggia fino a quando viene tolto con l'arrivo dell'autunno. Un viaggio poetico e caleidoscopico tra camerieri, ristoratori, bagnini, animatori di villaggi turistici, carpentieri e chi più ne ha più ne metta, alla scoperta delle figure professionali che operano nell'indotto dell'industria delle vacanze.

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Vista mare: una sequenza del film

L'approccio di Julia Gutweniger e Florian Kofler al materiale è artistico. Lo si intuisce fin dall'incipit sospeso in cui lo sguardo degli autori si sofferma sulla riviera immersa nella nebbia, sulle simmetrie degli stabilimenti balneari, sugli edifici che si affacciano sul lungomare, sulle immense spiagge deserte e sulle sulle palme incellofanate. I registi osservano la macchina del turismo mettersi in moto apparentemente impassibili. Non vi è alcun tipo di commento diretto. Gli unici suoni ammessi, oltre alle musiche rarefatte che fanno parte della colonna sonora, sono i suoni ambiente (ottimo ed efficace il sound design) e i dialoghi che udiamo sono quelli degli stessi personaggi mentre svolgono le loro mansioni. Nonostante questo approccio "distaccato", il film è ben lontano dal fornire un'idea di naturalezza. Ogni inquadratura è costruita alla perfezione e, come denuncia il granchio nel finale, niente è lasciato al caso.

L'industria dell'intrattenimento

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Vista mare: una scena tratta dal film

Vista mare segue passo passo lo sviluppo della stagione balneare e tutto ciò che comporta in termini di forza lavoro umana. La riviera adriatica, coi spazi immensi, si rivela un gigantesco parco giochi pronto ad accogliere il turismo di massa che ogni anno popola spiagge, locali e hotel. Da Jesolo a Riccione, i professionisti dell'intrattenimento si preparano al meglio, formano il personale, offrono servizi all'altezza. Julia Gutweniger e Florian Kofler indagano il processo che lega la domanda all'offerta senza lasciar trapelare uno sguardo giudicante, ma qua e là, in modo a tratti perfino curioso, provano a rivelare cosa si nasconde dietro il sole accecante e le nottate folli in discoteca.

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Vista mare: un'immagine

Dopo uno scorcio dell'Italia in Miniatura di Rimini vediamo un membro dello staff che pedala silenziosamente sul retro dei palazzi di cartapesta, rivelando che si tratta semplicemente di un'illusione. La stessa illusione che un'animatrice sfrutta per invogliare i clienti del campeggio a fare i giochi che propone, fingendosi a sua volta demotivata e preoccupata per un possibile licenziamento se non li convincerà a partecipare. Nel finale del documentario i lavoratori del turismo scendono in piazza per chiedere migliori condizioni di lavoro, consapevoli che diritti come il giorno settimanale di riposo durante la stagione turistica sono un'utopia.

Un documentario in stile balneare

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Vista mare: un'immagine del film

Ombrelloni automatici, bagnini stile Baywatch, camerieri formati secondo le regole del bon ton, istruttori di danza scatenati, trattori che spianano la spiaggia. Il turismo balneare a 360° viene esplorato con rapidi scorci, dando vita a un puzzle che fornisce un quadro piuttosto dettagliato di ciò che accade ogni anno sulla riviera adriatica. E poi ci sono loro, i turisti, i fruitori di tutti questi servizi, che in Vista Mare non sono affatto la centralità, ma fungono da contorno al lavoro chi svolge mansioni stagionali nel turismo. Il tutto è fotografato con perizia con inquadrature fisse, campi medi o lunghi, senza mai intervenire nel chiacchiericcio degli animatori, nei laconici scambi tra bagnini o nel lavoro della speaker di un grande stabilimento balneare che annuncia il ritrovamento di una bambina.

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Vista mare: una scena

La struttura in due atti - il passaggio dalla primavera all'estate e dall'estate all'autunno - del documentario dà vita a un'opera simmetrica, che si apre e si chiude su una spiaggia avvolta nella bruma all'alba, mentre il suono della risacca scandisce un incessante avvicendamento. Al ciclo naturale corrisponde un ciclo lavorativo e perfino in esso gli autori di Vista Mare trovano la poesia.

Conclusioni

Come svela la recensione di Vista Mare, la produzione italo-austriaca p un documentario poetico e surreale che rivela il lavoro nascosto dietro la stagione balenare nella costa adriatica settentrionale, tra Lignano, Jesolo e Riccione.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.3/5

Perché ci piace

  • La bellezza delle immagini e la perizia nella composizione del quadro.
  • Interessante l'affresco corale che racconta con passione i mestieri dell'estate.
  • Lo sguardo distaccato permette allo spettatore di colmare i vuoti in modo attivo.

Cosa non va

  • Il film vola in un lampo, proprio come l'estate.