Recensione The Core (2003)

Un altro fanta-apocalittico film che non fa niente per meritare l'appellativo che porta...

Viaggio all'interno della terra

Benvenuti nel più grosso disastro di proporzioni bibliche mai conosciuto dall'uomo.
Ricordate il famoso filone apocalittico che portava asteroidi e simili a distruggere il nostro amato pianeta? The Core vi si rifà apertamente, ma in questo caso i chilometri che dividono l'umanità dalla distruzione non sono quelli dello spazio siderale, ma sotto la superficie terrestre: il nucleo, per ragioni che vengono rivelate gradualmente nella pellicola, si è fermato e questo porta ad una serie di cataclismi naturali di portata immane. Se fermare un asteroide è impresa ardua, far tornare a funzionare il nucleo terrestre va al di là dei limiti di ogni immaginazione! L'idea di percorrere 6000 km all'interno della crosta terrestre sopportando una pressione e un calore inimmaginabili è una cosa che fa sorridere, soprattutto per come è stata sviluppata la narrazione. Sembra quasi che per sopperire alle incongruenze del film, si siano create possibili soluzioni senza capo né coda.

Alcuni esempi? La terra non è più protetta dallo scudo elettromagnetico, e tutte le radiazioni provienti dal sole non sono più filtrate, quindi arrivano a noi cariche di tutto il potenziale distruttivo originario. Riescono a liquefare un ponte sospeso, i cavi d'acciaio che lo sorreggono, ma non il vetro delle auto che ci sono sopra, e ancora più clamoroso non danneggiano gli esseri umani: potere delle creme abbronzanti! Questo è solo un piccolo esempio di ciò che porta a considerare questo film, che si presentava semplicemente come il solito film di fantascienza, un fallimento quasi totale: The Core lascia con l'amaro in bocca perché disattende le promesse della campagna di lancio, che ha indotto frotte di spettatori ad attendersi un film ben congegnato e con grandiosi effetti speciali.

Anche questi, infatti, si rivelano poca cosa: ormai è consuetudine l'uso della computer grafica, che però può essere utilizzata però più o meno bene. Quello che qui stona, in questo caso, è lo sfruttamento troppo "computeristico" di questi effetti, che in tal modo non creano alcuna illusione di realismo che permetta di calarsi nell'atmosfera angosciante e nei ritmi drammatici che dovrebbero essere l'obiettivo della pellicola. In conclusione si può parlare di un film che parte da buoni presupposti ma va perdendosi gradualmente, finendo per assestarsi su un livello che non gli permette di distinguersi da altre produzioni del genere. Tentativo fallito.