Recensione L'acchiappasogni (2003)

Ennesima trasposizione cinematografica da un romanzo horror di Stephen King: buon cast, un budget molto alto, potrà L'acchiappasogni riscattare le innumerevoli delusioni degli ultimi decenni?

Un film da dimenticare

Tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King, questo L'acchiappasogni si presenta con un cast di tutto rispetto: attori come Morgan Freeman, Tom Sizemore e Jason Lee, uno sceneggiatore pluripremiato come William Goldman (Butch Cassidy, Tutti gli uomini del presidente e Misery non deve morire) e soprattutto dietro la macchina da presa il Lawrence Kasdan di Il grande freddo e Brivido Caldo nonché ex-sceneggiatore di punta della premiata ditta Lucas/Spielberg con I predatori dell'arca perduta, L'impero colpisce ancora e Il ritorno dello jedi. Ma soprattutto stiamo parlando del film tratto dal celebre autore americano con il budget più alto, ben 68 milioni di dollari per un film che punta a conquistare i primi posti delle classifiche d'incasso di tutto il mondo. Tutto questo per dire che viene spontaneo chiedersi quanto effettivamente debbano essersi impegnati per tirare fuori una porcheria del genere da questi buoni presupposti.

Non c'è tensione, non c'è divertimento, non ci sono personaggi degni di nota, casomai il contrario, non c'è coerenza di alcun tipo, né stilistica né strutturale, ma soprattutto quello che realmente manca è una storia di fondo che possa avere un senso. Parte della colpa potrebbe anche ricadere su King visto che non stiamo certo parlando di una delle sue opere più riuscite, anzi, ma è anche vero che tutte le modifiche apportate dagli sceneggiatori non migliorano la situazione, ma anzi contribuiscono a rendere la vicenda ancora più banale di quello che è, sconfinando più volte nel trash involontario. I tre attori che avevamo citato, inoltre, hanno delle parti davvero piccole e piuttosto insignificanti (anche se è da Lee che arrivano le uniche battute carine del film) e quindi tutto la pellicola deve essere retta dagli attori che intepretano Jonesy ed Harry, sulla cui interpretazione preferiremmo non pronunciarci.
Non possiamo invece ignorare gli ultimi dieci minuti del film, probabilmente tra i più brutti che ci sia capitato di vedere negli ultimi anni: se del duello a suon di mitragliatrici, che per fortuna lascia il tempo che trova, tra Freeman in elicottero e il Sizemore/Rambo avremmo fatto volentieri a meno, la battaglia finale con tanto di colpo di scena (che non vi sveliamo così da non privare di quella risata liberatoria gli incauti spettatori che resisteranno sino al termine della pellicola) avrebbe rovinato anche il migliore dei film. Ma certamente non era questo il caso.

Movieplayer.it

1.0/5