Un bambino chiamato Natale, la recensione: il nuovo film delle feste con Maggie Smith

La recensione di Un bambino chiamato Natale: un'incredibile avventura tra paesaggi innevati, topolini parlanti ed elfi festaioli, alla ricerca della speranza perduta e delle origini del Natale.

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Un bambino chiamato Natale: Henry Lawfull durante una scena del film

Con l'avvicinarsi delle feste, cresce anche la voglia di guardare dei film capaci di farci assaporare l'atmosfera natalizia. In questo nostro desiderio Netflix ci viene incontro, arricchendo il proprio catalogo con tantissimi titoli dedicati al periodo più magico dell'anno. Tra le ultimissime uscite troviamo Un bambino chiamato Natale, adattamento cinematografico dell'omonimo best seller scritto da Matt Haig, uno dei più amati autori britannici contemporanei. Il film, diretto da Gil Kenan (Monster House, Poltergeist), è una vera e propria perla natalizia che può contare su un cast stellare che comprende Maggie Smith, Jim Broadbent, Sally Hawkins, Michiel Huisman e Kristen Wiig, oltre a un perfetto giovane protagonista al suo debutto cinematografico. Henry Lawfull, questo il nome dell'attore esordiente, veste i panni di Nikolas, un ragazzino determinato che affronterà il più pericoloso dei viaggi per trovare la magica terra degli elfi e portare a casa il dono della speranza. Come vedremo nella nostra recensione di Un bambino chiamato Natale, la pellicola rappresenta una splendida rivisitazione delle origini di Santa Claus, tra paesaggi innevati, topi parlanti, renne scontrose, elfi festaioli e tanta, tanta magia. Senza mai perdere di vista la complessità dei personaggi e delle emozioni che si susseguono lungo tutto il racconto.

Le origini della leggenda

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Un bambino chiamato Natale: Kristen Wiig e Henry Lawfull in una scena del film

La storia narrata in Un bambino chiamato Natale ha inizio nella Londra dei giorni nostri, quando la prozia Ruth (un'impeccabile Maggie Smith), fa visita ai suoi tre nipoti la notte della Vigilia di Natale. I bambini, in lutto per la recente perdita della madre, non sono entusiasti dei festeggiamenti natalizi né di trascorrere del tempo con la loro anziana zia; le cose cambiano, però, quando la donna inizia a raccontare loro una favola della buonanotte ambientata nel cuore della Finlandia. Protagonista della storia è Nikolas (Henry Lawfull), un ragazzino dai capelli rossi e dai grandi occhi azzurri che vive nella foresta insieme al povero padre (Michiel Huisman) che di mestiere fa il boscaiolo. I due vivono in condizioni talmente precarie che, quando il capriccioso re (interpretato da un irresistibile Jim Broadbent) offre una ricompensa a chiunque sia in grado di riportare la speranza in quelle terre, il padre di Nikolas parte alla ricerca del leggendario regno degli elfi: Elfhelm. Rimasto da solo con la terribile zia Carlotta (Kristen Wiig), il ragazzo fa una scoperta eccezionale: all'interno del cappello rosso dal pon pon bianco (vi ricorda qualcosa?) lasciatogli in dono dalla madre defunta, Nikolas trova una mappa che conduce proprio a Elfhelm. Decide così di imbarcarsi in un'incredibile avventura insieme al suo inseparabile topolino parlante Miika (Stephen Merchant nella versione originale) per trovare suo padre e riportare a casa (e nel suo cuore) un po' di speranza.

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Un cast magico

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Un bambino chiamato Natale: una scena del film

Uno dei punti forti di questa fiaba di Natale diretta da Gil Kenan è sicuramente il cast. Maggie Smith si dimostra come sempre impeccabile nei panni della prozia Ruth, una versione anziana di Mary Poppins, mentre Jim Broadbent è davvero esilarante nel ruolo dell'eccentrico e capriccioso re dall'enorme parrucca boccolosa. Anche Kristen Wiig risulta estremamente credibile (e divertente) nell'interpretare la terribile zia Carlotta che, con le sue perfide trovate, ne fa passare di tutti i colori a Nikolas. Troviamo poi Michiel Huisman (che il pubblico conosce soprattutto per il suo lavoro in serie come Il trono di spade e The Haunting of Hill House) nei panni del coraggioso padre del ragazzo e un'inaspettata quanto riuscita Sally Hawkins come sovrana di Elfhelm, intenta a bandire quelle tradizioni che lo rendono un luogo così magico. In mezzo a un cast di questo livello brilla come una stella il giovane Lawfull, una vera e propria rivelazione in questo suo primo ruolo importante, capace di emanare solo con lo sguardo tanta innocenza quanta determinazione. Siamo sicuri che lo vedremo molto presto in altre produzioni.

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Una storia che scalda il cuore

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Un bambino chiamato Natale: una scena del film

Un bambino chiamato Natale è davvero una storia capace di sciogliere anche i cuori più impenetrabili. Proprio come le migliori fiabe, infatti, questo film è caratterizzato da luci e ombre, incorporando al suo interno tanto momenti di gioia quanto preziosi messaggi sul dolore della perdita e sul sacrificio che, siamo sicuri, vi faranno inumidire gli occhi. Vengono, inoltre, esplorate importanti questioni sociali come la discriminazione e il pregiudizio, evidenziate nel complesso e inizialmente conflittuale rapporto tra elfi ed esseri umani. Non potevano poi mancare i classici messaggi positivi tipicamente associati alle festività natalizie, che però non risultano mai eccessivi o stucchevoli, andando a inserirsi perfettamente all'interno della narrazione.

Esperienza visiva da favola

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Un bambino chiamato Natale: Henry Lawfull e Zoe Margaret Colletti in una scena del film

Un bambino chiamato Natale è un'esperienza visiva davvero unica: splendidi paesaggi innevati, effetti speciali magici e animazioni fluide che danno vita agli animali protagonisti del film, in particolare al tenerissimo topino Miika e alla renna Lampo. Il fascino che la pellicola emana è data anche dalla scelta del regista di ambientare le riprese ai limiti dell'attuale Circolo Polare Artico, una decisione che rende la storia ancora più autentica, permettendo allo spettatore di immergersi appieno in quelle atmosfere per tutti i suoi 103 minuti di durata. Tutto questo rende Un bambino chiamato Natale già un vero e proprio cult delle feste con l'unico difetto, se proprio vogliamo trovargliene uno, di non offrire grande spazio alle risate, seppur non manchino alcuni brevi momenti di comicità.

Conclusioni

Come abbiamo visto nella nostra recensione di Un bambino chiamato Natale, il film tratto dall'omonimo best seller di Matt Haig e diretto da Gil Kenan va a inserirsi a pieno titolo tra i film imperdibili delle feste. Il cast è stellare ma la vera star è il giovane attore protagonista, al suo (perfetto) debutto cinematografico. Le ambientazioni mozzafiato, i magici effetti speciali e l'autenticità delle emozioni lo rendono sicuramente una delle migliori proposte del genere presenti sul catalogo Netflix.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.8/5

Perché ci piace

  • Un cast stellare.
  • Magnifiche ambientazioni.
  • Complessità dei personaggi e delle emozioni.

Cosa non va

  • Poco spazio per le risate.