Recensione Lars e una ragazza tutta sua (2007)

Gillespie va oltre la rappresentazione lieve di una nevrosi: coinvolge nella favola di metamorfosi ed evoluzione tutta una cittadina che dopo l'incontro con Bianca pare risvegliarsi e far emergere problemi sotterranei, conflitti irrisolti, vuoti del cuore.

Un amore su misura per Gosling

Lars Lindstrom (Ryan Gosling) è alla ricerca del grande amore. Timido e complessato, molto introverso, Lars è passato attraverso una serie di dolori che ne hanno segnato l'animo sensibile. Un giorno, a sorpresa, comunica al fratello Gus (Paul Schneider) sposato con la dolce e incinta Karin (Emily Mortimer) di aver trovato Bianca, la sua donna dei sogni, tramite internet. Diffidenti ma speranzosi, Gus e Karin invitano a cena la nuova coppia. Ma Bianca si rivelerà essere una bambola di silicone con fattezze molto realistiche, una Real Doll, acquistabile tramite un sito internet.

E non si tratta di uno scherzo: Lars tratta Bianca proprio come un essere umano in carne e ossa, cercando di farlo interagire, aiutandolo a nutrirsi: Bianca, che è straniera, non parla troppo bene l'inglese, è timorosa ed è costretta su una sedia a rotelle... per Gus è ovvio che Lars ha bisogno di una cura psichiatrica e si rivolge alla dottoressa Dagmar Berman (Patricia Clarkson). Questa diagnostica all'uomo una forte nevrosi anaffettiva e consiglia di assecondare i voleri di Lars, insomma di dargli corda. Tutta la piccola comunità in cui Lars vive si darà da fare in tal senso, fino ad arrivare a considerare Bianca davvero reale...

Dopo Toronto, il Torino Film Festival, dove Lars e una ragazza tutta sua (che arriverà sugli schermi italiani distribuito da DNC il 4 gennaio) è presentato in concorso.
Diretto dall'australiano Craig Gillespie, grande regista di spot pubblicitari (ha vinto il Leone d'oro al Cannes International Advertising Festival e il Directors Guild Award) che debutta sul grande schermo proprio con Lars e una ragazza tutta sua e con Mr. Woodcock, commedia interpretata da Billy Bob Thornton e Susan Sarandon, può contare sulla sceneggiatura di Nancy Oliver, ben nota come scrittrice del 'nero' Six Feet Under. E, in effetti, il film è un mix di commedia e dramma, di luci e ombre, un tenero ritratto di un uomo dei nostri tempi, spaventato dalle donne e dalla vita, frustrato, che preferisce instaurare un legame a sua misura, nella fantasia, piuttosto che rischiare di soffrire.

Calibrato alla perfezione tra le due tonalità, senza mai scadere nel grottesco, Lars e una ragazza tutta sua è un piccolo gioiello melanconico e triste, che richiama alla mente classici quali Harvey (1950) di Henry Koster, con James Stewart, disilluso uomo di mezz'età che passa le sue giornate con un immaginario (?) coniglio gigantesco.
La solitudine e la disillusione sono tratteggiate nel film di Gillespie con una sensibilità struggente, perfettamente rese dalla performance di Ryan Gosling, che si conferma attore straordinario (dopo The Believer e la candidatura all'Oscar per Half Nelson, è nelle sale come antagonista di Anthony Hopkins in Il caso Thomas Crawford) capace di offrirci una gamma di espressioni e una gestualità da grande star.

Gillespie va oltre la rappresentazione lieve di una nevrosi: coinvolge nella favola di metamorfosi ed evoluzione (perché, alla fine, di questo si tratta) tutta una cittadina che, dapprima acquiescente e addormentata, dopo l'incontro con Bianca pare risvegliarsi e far emergere problemi sotterranei, conflitti irrisolti, vuoti del cuore. Insomma Bianca viene a essere il simbolo di una nevrosi allargata, da ultimo di quella dei tempi in cui ci troviamo a vivere. Spesso senza amore.