Recensione Guardiani della Galassia (2014)

Divertente, dissacrante, fuori di testa, Guardiani della Galassia rappresenta una Marvel diversa che però conferma l'abilità raggiunta dagli studios ed i suoi artisti nel mettere in scena col tono giusto ognuno dei personaggi fin qui affrontati.

Può essere facile oggi, a quasi due mesi dall'uscita USA e dopo quasi 650 milioni di dollari incassati nel mondo, parlare in toni entusiastici di Guardiani della Galassia. Facile, comodo, scontato... eppure sacrosanto per un film dalla carica (sovversiva) dirompente, vibrante di ironia e spensierata azione. Non possiamo far altro che allinearci alla distribuzione italiana e parlarne ora, quando i dubbi e la titubanza che avevamo ai primi annunci è stata già mitigata dal successo e la pressoché unanime accoglienza estera, mentre il film si prepara ad incontrare il pubblico italiano nella sezione Alice nella città del Festival Internazionale del Cinema di Roma 2014.

Cercate di capirci, stiamo parlando di un manipolo di (anti)eroi mal assortito, una squadra composta da un procione, un albero umanoide, un'aliena dalla pelle verde, un potente guerriero ed un Terrestre rapito da piccolo, senza nemmeno un Iron Man, un Thor o un altro dei nomi di spicco della scuderia Marvel a fare da comparsata o padrino a questa nuova avventura/follia. Siamo costretti a parlare di una scommessa quando ormai è stata decisamente vinta e non possiamo far altro che confermare il parere dei tanti che si sono divertiti ad ammirare le gesta del bizzarro gruppo di disadattati che si fa chiamare Guardiani della Galassia.

Un bambino e le sue cuffie

Guardians of the Galaxy: un primo piano di un perplesso Chris Pratt
Guardians of the Galaxy: un primo piano di un perplesso Chris Pratt

Siamo nel 1988 e Peter è un bambino che deve affrontare l'ostacolo più difficile per un essere umano della sua età: trovarsi al cospetto della madre malata, e morente, in un ospedale. Unico conforto la cassetta con un mix delle canzoni preferite di lei, un Awesome Mix Vol.1 che gli tiene compagnia mentre è nella sala d'attesa. La cassetta resta la sua unica ancora di salvezza anche quando, dopo la morte della madre, viene rapito e portato via dalla Terra dai Ravagers, un gruppo di pirati spaziali guidati da Yondu Udonta con i quali sarà costretto a crescere. Ventisei anni dopo, ritroviamo Peter Quill sul pianeta Morag, dove ruba una sfera e riesce a restarne in possesso nonostante sia ostacolato da Korath, allenato del Kree Ronan. E' il punto di partenza di una serie di disavventure che porta Quill a stringere alleanza con quattro bizzarri individui, Rocket, Drax, Gamora e Groot, mentre il suo avversario Ronan intrattiene pericolosi contatti con Thanos e non rinuncia a restare sulle sue tracce per entrare in possesso del potente artefatto. Uno scontro che mette a repentaglio la sicurezza di tutta la Galassia, che ha la sfortuna di trovarsi nelle mani di un manipoli di disadattati che hanno ben poco degli eroi.

Conosciamo i Guardiani

Guardiani della Galassia: Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Groot e Rocket in una scena
Guardiani della Galassia: Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Groot e Rocket in una scena

Punto di partenza del racconto di James Gunn e Nicole Perlman è Peter Quill, anche noto come Star-Lord, quello che si può considerare il capo dei Guardiani della Galassia. Rapito dal Missouri da bambino, Peter non ha la cifra morale del tipico eroe, ma si avvicina più al versante degli Han Solo della situazione. A fornirgli faccia da schiaffi ed atteggiamento sfrontato ci pensa Chris Pratt, per la prima volta in un ruolo di primissimo piano. Ben più di richiamo il nome di Zoe Saldana che dona i movimenti sinuosi all'assassina Gamora, un'orfana aliena allevata da Thanos in cerca di redenzione. E' invece la vendetta più pura e semplice l'obiettivo primario di Drax il Distruttore: il guerriero, interpretato da Dave Bautista, l'ha giurata a Ronan per aver ucciso la sua famiglia e non ci sentiamo di dargli torto se lo vediamo fin troppo serio e cupo rispetto ai suoi compagni di avventura. E' Vin Diesel a pronunciare le poche battute dell'albero umanoide Groot, ma l'attore ha fornito anche la base per il motion capture del personaggio dandogli ben più delle poche parole che pronuncia. La particolarità di Groot è di essere l'unico dei Guardiani ad essere innocente e positivo fin da quando lo conosciamo. Non si può dire lo stesso di Rocket Racoon, il procione geneticamente modificato, mercenario e cacciatore di taglie a cui dà voce ed anima Bradley Cooper. Un personaggio complesso, forse il più articolato del gruppo, che fa cadere qualsiasi dubbio sulla possibilità che questo poco omogeneo gruppo di eroi possa funzionare al di fuori delle pagine di un fumetto.

Un'altra Marvel è possibile

Guardiani della Galassia: Rocket, il procione armato fino ai denti, in una scena
Guardiani della Galassia: Rocket, il procione armato fino ai denti, in una scena

Senza Tony Stak e Iron Man, Thor, Capitan America e Hulk, e con protagonisti dei personaggi universalmente meno noti della sua scuderia, sembrava difficile che la Marvel potesse confermare il successo che l'intero Marvel Cinematic Universe ha riscosso su grande schermo negli ultimi anni. Soprattutto con un film che si discostava nettamente dalla strada percorsa fin qui e che rischiava seriamente di non funzionare. Merito a Gunn per aver trovato la giusta chiave di lettura per portare su schermo i Guardiani della Galassia e dar loro dignità e senso compiuto: con grande dose di ironia, un approccio spensierato ed in un certo senso sovversivo, gran senso dello spettacolo e dell'intrattenimento più puro, il regista di Super, con un passato alla Troma, rende credibili anche i momenti più folli e non ci si meraviglia mai, se non nel senso più positivo dell'incanto cinematografico, nel vedere un procione inferocito che lotta armato fino ai denti sulle spalle di un albero umanoide.

Guardians of the Galaxy: astronavi in volo
Guardians of the Galaxy: astronavi in volo

Guardiani della Galassia diverte e intrattiene dal primo all'ultimissimo minuto (sì, fino alla consueta sequenza post-credits che ospita un personaggio a sorpresa), con la sua forte componente action mitigata, completata ed arricchita dall'uso sapiente e tagliente dei dialoghi e del senso dell'umorismo, e riesce a mostrarci il mondo Marvel da una prospettiva diversa, dando ulteriori e diversi indizi e segnali di un'ambientazione complessa e vastissima di cui chi non conosce la versione a fumetti ha assaporato solo una parte. Il tutto funziona perché Gunn ha indovinato il tono del racconto, perfettamente coadiuvato da tutto il suo cast che l'ha saputo seguire in questa folle impresa, facendo sì che il film funzionasse. Parliamo dei cinque protagonisti, che in fisico o solo voce, hanno resi vivi e reali i Guardini, ma anche dei comprimari di lusso che hanno assecondato il mood del film, da Lee Pace, Michael Rooker e Karen Gillan a John C. Reilly, Glenn Close e Benicio Del Toro.

Verso la Fase Tre

Guardiani della galassia: Chris Pratt e Zoe Saldana discutono
Guardiani della galassia: Chris Pratt e Zoe Saldana discutono

Dissipati i dubbi sul presente, resta qualcuno sugli sviluppi futuri. Non tanto su un secondo capitolo già annunciato, che potrà limitarsi a proseguire sulla via già impostata, confermando quanto di buono fatto su personaggi, storia e... musiche: perché Guardiani della Galassia, come Peter Quill, si regge sulla struttura portante offerta dalle canzoni dell'Awesome Mix Vol.1, da Hooked od a Feeling dei Blue Swede a Ain't No Mountain High Enough e I Want You Back dei Jackson 5, ed anticipa già un secondo mix per il suo seguito. No, il difficile verrà dopo, con la Fase Tre del Marvel Cinematic Universe che porterà inevitabilmente il gruppo ad entrare in collisione con i più blasonati e più nobili colleghi; quando Rocket Racoon dovrà condividere lo stesso schermo di Iron Man; quando la Vedova Nera e Gamora dovranno dividersi gli sguardi degli spettatori. Funzionerà questo pericoloso mix almeno quanto quello impresso su cassetta dalla madre di Peter? Possiamo affidarci ad una sola certezza, ovvero alle menti al lavoro sull'universo cinematografico (ed ora anche televisivo) Marvel, a Kevin Feige che ha dato il via a tutto in veste di produttore, al solito Stan Lee, ma soprattutto all'esplosiva creatività di Joss Whedon ed ora di James Gunn, che ha dimostrato di poter creare qualcosa che può stare senza vergogna al cospetto di The Avengers. Quando arriverà il momento, loro sapranno cosa fare.

Guardiani della Galassia: Chris Pratt, Zoe Saldana e Dave Bautista nella loro astronave in una scena del film
Guardiani della Galassia: Chris Pratt, Zoe Saldana e Dave Bautista nella loro astronave in una scena del film

Conclusione

Divertente, dissacrante, fuori di testa, Guardiani della Galassia rappresenta una Marvel diversa che però conferma l'abilità raggiunta dagli studios ed i suoi artisti nel mettere in scena col tono giusto ognuno dei personaggi fin qui affrontati, anche i variegato e bizzarro team guidato da Star-Lord. Gunn e la Marvel vincono una importante scommessa e fanno un ulteriore passo in avanti nel completare il quadro del Marvel Cinematic Universa puntando dritti ad Avengers: Age of Ultron e la Fase Tre. Ma intanto ci restano negli occhi le sequenze più brillanti e divertenti di questo ultimo lavoro Marvel e non possiamo far altro che aspettare di rivedere Rocket, Groot e compagni nel seguito previsto per il 2017.

Movieplayer.it

4.0/5