Recensione Cowboys & Aliens (2011)

L'idea di partenza del regista Jon Favreau è quella di confezionare un omaggio al western classico e per tutta la prima parte, fino all'arrivo degli alieni, il film funziona egregramente basandosi su un'estetica tradizionale, su una fotografia solare e curata e su una sfilata di caratteri tipici del genere.

Indiana Jones e James Bond contro gli alieni

Gli indiani di un tempo non esistono più. Il revisionismo fordiano de Il grande sentiero e dintorni ha corretto gli errori del passato cancellando per sempre l'immagine dei pellirossa sanguinari e bestiali che rapiscono, torturano, collezionano scalpi e massacrano gratuitamente i poveri pionieri. Venuto a mancare il nemico di sempre, il genere western è mestamente deperito ripiegandosi su una dimensione esistenzial-crepuscolare o virando verso la parodia. Eccezioni felici ce ne sono state, si pensi al recente Il grinta, remake capolavoro dei fratelli Coen, ma sempre di eccezioni si tratta. Secondo la regola dei corsi e ricorsi storici, la necessità di un nuovo nemico, anora più cattivo e totalmente deumanizzato, ci ha spinto a guardare oltre i confini di questo Pianeta Terra ormai troppo angusto. E cosa c'è di meglio degli alieni, sconosciuti, mostruosi, feroci, fonte di atrocità potenzialmente inesauribile da sfruttare per i propri scopi narrativi? Il blockbuster Cowboys & Aliens percorre questa strada fino in fondo dichiarando fin dal titolo il suo intento più o meno giocoso: popolare il Far West di mostruose creature extraterrestri intente a dare l'assalto a una polverosa cittadina di frontiera, la sperduta Absolution, dominata dal feroce Woodrow Dolarhyde. A contrastarli ci penserà un misterioso straniero dagli occhi di ghiaccio che si risveglia in pieno deserto senza ricordare niente del proprio passato e con al polso uno strano bracciale elettronico.


Svelare i twist contenuti nel plot di Cowboys & Aliens non sarebbe corretto soprattutto perché il film, godibile e spettacolare, si basa su una sceneggiatura sostanzialmente semplice e che in alcuni punti difetta di coerenza. L'effetto sorpresa, unito all'atmosfera western e al buon cast, rappresenta uno dei suoi punti di forza perciò starà al pubblico scoprire i dettagli in sala. L'idea di partenza del regista Jon Favreau è quella di confezionare un omaggio al western classico e per tutta la prima parte, fino all'arrivo degli alieni, il film funziona egregramente basandosi su un'estetica tradizionale, su una fotografia solare e curata e su una sfilata di caratteri tipici del genere quali l'eroe senza passato alla Clint Eastwood (Daniel Craig), il giovane disturbatore svitato e violento (un ottimo Paul Dano), lo sceriffo onesto, ma dai poteri limitati (Keith Carradine) e il gestore di saloon codardo (Sam Rockwell). L'improvvisa apparizione degli alieni sconvolge il corso naturale degli eventi innescando nuovi processi narrativi che costringono Cowboys & Aliens a imboccare la via del blockbuster fantascientifico senza averne l'allure. La motivazione dell'arrivo degli extraterrestri è tanto basilare quanto forzata e lascia diverse domande prive di risposta. Nello stesso modo sfugge il senso della presenza del personaggio interpretato da Olivia Wilde, la misteriosa Ella, figura-chiave della vicenda. La bella interprete di The O.C. e Dr House: Medical Division sembra intenzionata ad accantonare la televisione per spiccare il grande salto verso il grande schermo, ma dubitiamo che questo sia il film della svolta, visto che l'improbabile ruolo affidatole ce la farà ricordare unicamente per la sua avvenenza (per la gioia del pubblico maschile Favreau ce la mostra seminuda) e per le sue doti di cavallerizza.

E che dire di Harrison Ford? La principale star del film ha costruito la propria carriera inanellando una serie di personaggi divenuti talmente celebri che ormai, con pochissimo sforzo, riesce a creare una specifica atmosfera solo con la propria presenza. In questo caso non possiamo parlare di recitazione perché Ford è semplicemente l'uomo giusto per interpretare il villain Dolarhyde, il più classico dei cattivi da westen. Peccato che questa manciata di facce da Far West sia costretta a una brusca virata a causa di uno script sbilenco che li costringe ad affrontare navi spaziali mutuate da Independence Day e mostri occhiuti e bavosi alla Alien. Per fortuna il team produttivo capitanato da Steven Spielberg e Ron Howard rinuncia in partenza al guadagno extra che deriverebbe dal 3D preservando la bellezza delle location e il look retrò col più canonico 2D. B-movie di lusso o fanta-western soffocato dai clichés? Di certo Cowboys & Aliens non entrerà nella cerchia delle pellicole più riuscite dell'anno, ma siamo ben lontani dagli eccessi seriosi di Independence Day o dal camp di Wild Wild West. E comunque il film possiede una qualità indispensabile quando si ragiona di opere programmate per l'intrattenimento: è divertente.

Movieplayer.it

3.0/5