Recensione Baciato dalla fortuna (2011)

Con la sua comicità prevedibile e un cast a cui non si chiede molto più di quello a cui è abituato, il film di Paolo Costella non rappresenta certo una novità nel panorama cinematografico nostrano, ma rimane comunque un'occasione per sdrammatizzare su alcune delle debolezze della nostra società.

Milionario o non milionario?

I soldi non faranno la felicità, ma una certa sicurezza economica non è da disprezzare. Men che meno la sicurezza garantita da centoventi milioni di euro, che può coprire i tuoi debiti con la banca, le pretese esose della tua fidanzata, e quelle, altrettanto esose e per di più dal gusto decisamente macabro, della tua ex moglie. Si potrebbe definire baciato dalla fortuna Gaetano, al suo risveglio in ospedale dopo essere svenuto in seguito alla lettura della sestina vincente del Superenalotto. Che era quella, semplicissima, che giocava da sempre: 10-20-30-40-50-60, per cui tutti lo prendevano in giro, divertiti dalla sua ossessione. Automatico dedurre infatti che il misterioso vincitore del jackpot sia proprio lui, vigile napoletano trapiantato a Parma alle prese con un capo supponente e donnaiolo (che ha una tresca anche con la focosa Betty, ufficialmente sua compagna) e con dei colleghi non sempre pronti a dimostrarsi amici. Peccato che, ironia della sorte, proprio quella sera l'incallito giocatore non sia arrivato in tempo alla ricevitoria: ma lo shock è stato tale da fargli dimenticare questo particolare, e quindi l'acquisto di una Ferrari, il licenziamento dal lavoro, le promesse di lusso e sfarzo si impongono. Come da copione, ognuno cercherà di trarre una parte di benefici dal nuovo status del nostro protagonista, tranne l'amica Anna, fresca di laurea in psichiatria e prima sostenitrice dell'autodeterminazione dell'individuo, intenzionata a far capire a Gaetano che non è affidandosi alla fortuna che si può cambiare la propria vita.


E' un po' una commedia degli equivoci il nuovo film di Paolo Costella, con la particolarità che, in questo caso, l'equivoco è lo stesso per tutti. E attraverso questa illusione in cui sono immersi i protagonisti, il film denuncia, sempre con la prevista leggerezza, la superficialità di un certo vivere moderno, di cui una cittadina come Parma è in effetti a pieno diritto un emblema. La corrispondenza biunivoca tra valore umano e disponibilità economica, la facilità con cui si ottengono agevolazioni e sostegno quando non se ne ha più bisogno, perché il denaro certi problemi te li ha già risolti da solo, l'improvviso impennarsi di amicizie che deriva dalla notorietà sono parte di una fenomenologia ormai assodata, che il film di Costella non pretende di indagare particolarmente a fondo. Così come non pretende di risultare innovativo nel delineare le varie personalità che vanno a comporre questo microcosmo abbastanza sconfortante, ma capace anche di aprirsi a prospettive di un certo ottimismo. Gaetano (Vincenzo Salemme) è il più classico degli ingenui buontemponi, che tira a campare come può, geloso della fidanzata fino a quando non si rende conto che il suo tradimento è nulla, in confronto alla mancata vincita, il comandante Grandoni (Alessandro Gassman) è uno sciupafemmine incallito e un superiore sprezzante, ma capace anche di risultare simpatico per la sbadataggine con cui mette a repentaglio i propri flirt, Betty (Asia Argento) è una donna volitiva, ruspante, protagonista di scene decisamente sopra le righe che ne fanno un personaggio sin troppo caricaturale.

Baciato dalla fortuna, con la sua comicità prevedibile e un cast (fatto salvo per Nicole Grimaudo, che non avevamo ancora visto in una parte così ironica e che forse è il personaggio meno scontato) a cui non si chiede molto più di quello a cui è abituato, non rappresenta certo una novità nel panorama cinematografico nostrano, ma rimane comunque un'occasione per sdrammatizzare su alcune delle debolezze della nostra società, senza rinunciare allo spiraglio consolatorio offerto da un finale che, seppur con una logica non del tutto condivisibile, prova a dare a ognuno ciò che si merita.

Movieplayer.it

2.0/5