Poupelle della città dei camini, la recensione: un anime per urlare contro ogni oppressione

La recensione di Poupelle della città dei camini: nell'anime firmato da Yūsuke Hirota, finalmente in Italia grazie all'uscita homevideo Plaion, due perdenti cercano la libertà in un mondo chiuso da una cappa grigia di fumo.

Poupelle della città dei camini, la recensione: un anime per urlare contro ogni oppressione

Un grido contro le dittature e le oppressioni, utilizzando la forza ruspante dell'animazione. Come vedremo in questa recensione, l'urlo arriva da Poupelle della città dei camini, anime del 2020 diretto da Yūsuke Hirota e prodotto dallo Studio 4°C, campione di incassi in Giappone ma soprattutto adattamento dell'omonimo libro illustrato per bambini firmato nel 2009 da Akihiro Nishino. Un'opera di successo che ha venduto oltre 400 mila copie in patria.

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Poupelle della città dei camini: una scena del film

Grazie all'uscita homevideo Anime Factory di Plaion Pictures, ora Poupelle della città dei camini è finalmente disponibile in Italia. Una bella edizione, anche in blu-ray, per apprezzare una fiaba moderna in stile steampunk, dalle atmosfere magiche e plumbee allo stesso tempo, capace di puntare al cuore con argomenti forti senza dimenticare la leggerezza, i colori e l'esuberanza dell'animazione.

C'è qualcosa oltre la cappa grigia di fumo?

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Poupelle della città dei camini: una scena del film

L'ambientazione di Poupelle della città dei camini è cupa e opprimente: nella città domina un cappa di fumo, l'aria è sempre grigia e gli abitanti credono che il loro mondo sia tutto lì, che non ci sia niente altro oltre la cupola. Ma Bruno il sarto, non creduto da nessuno, in uno spettacolo di strada raccontava sempre alcune storie su un cielo azzurro pieno di stelle, ma veniva preso per un burlone. Poi un giorno scomparve misteriosamente. Suo figlio, Lubicchi, fa lo spazzacamino: è un ragazzo senza amici finché nella notte di Halloween non incontra uno strano mostro fatto di rifiuti e spazzatura comparso dal nulla, con cui nasce un'amicizia e al quale dà il nome di Poupelle. Saranno loro due a tentare un incredibile viaggio per vedere se davvero oltre la coltre di cenere ci siano le stelle raccontate da Bruno.

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Poupelle della città dei camini: una scena del film

Un grido contro dittature e oppressioni

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Poupelle della città dei camini: una scena del film

L'aspetto più interessante di Poupelle della città dei camini, oltre alla capacità tecnica e la bellezza dei disegni, è utilizzare una fiaba in stile steampunk, con momenti anche poetici e toccanti, per urlare contro ogni oppressione, soprattutto quelle che agiscono sulle menti della popolazione togliendo non solo la voglia, ma addirittura la capacità di sognare un futuro migliore. Attraverso una serie di metafore, e utilizzando l'arma dell'animazione, Yūsuke Hirota punta dritto alla condanna di chi vuole tenerci tutti zitti e buoni. Il clima è talmente cupo che guai al solo pensiero di una fuga, al solo sogno di una luce che squarci un mondo grigio e triste. E chi ci tenta, come Bruno, viene deriso, poi zittito, quindi eliminato. Ovviamente facendo cadere la colpa su un presunto mostro, perché c'è sempre bisogno di un nemico da qualche parte per attirare il consenso del popolo, come dimostrano le cronache di tutti i giorni in tutto il mondo.

Due perdenti indimenticabili

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Poupelle della città dei camini: una scena del film

Per spezzare queste catene, Hirota utilizza due emarginati, due cosiddetti perdenti: Lubicchi è un ragazzino isolato e senza amici, l'altro un essere costruito da rifiuti, a simboleggiare il massimo grado di reiezione dalla società. Due totali outsider per uscire dal buio della dittatura e dell'oppressione. Perché la vittoria può arrivare dalla purezza, dalla capacità di sognare e non arrendersi, dai valori supremi dell'amicizia e dell'amore. Valori ancora più genuini perché arrivano dagli ultimi, due eroi in cui sarà molto facile immedesimarsi per adulti e bambini. Saranno loro a trascinare una popolazione rassegnata a narcotizzata a ribellarsi a un gruppo di misteriosi individui incappucciati, che rappresentano tutte le dittature del mondo, manifeste o camuffate.

Poupelle Package

Il blu-ray: video e audio ottimi, un booklet e cinque card da collezione

Poupelle Cover

Come detto, se abbiamo potuto apprezzare Poupelle della città dei camini, bisogna ringraziare l'uscita Anime Factory di Plaion Pictrues, un'elegante edizione slipcase che al suo interno contiene anche 4 card da collezione e un booklet di 16 pagine dallo sviluppo orizzontale. Sul piano tecnico il blu-ray è eccellente: il video riproduce in modo mirabile gli affascinanti disegni, presentando contorni netti, un ottimo dettaglio e un croma molto variegato, che passa senza sbavature dalla grigia e plumbea atmosfera fumosa della città dei camini, a colori brillanti e vigorosi sui protagonisti e poi anche nel gran finale.  

Il tutto accompagnato da un audio trascinante, proposto in DTS HD 5.1 sia per l'italiano che l'originale. I momenti sonoramente importanti e ricchi di effetti sono parecchi, ebbene il reparto regala un grande coinvolgimento con diffusori molto attivi, un asse posteriore puntuale e incisivo nell'appoggiare la scena, e un sub capace di tirare fuori le unghie on bassi di impatto ma mai invasivi. Negli extra il teaser, due original preview, il trailer italiano e altre trailer della Anime Factory. Ma non dimentichiamo il booklet e le cards.

Conclusioni

A conclusione della recensione di Poupelle della città dei camini, va riconosciuta a Yūsuke Hirota la capacità di utilizzare in maniera efficacia l’animazione per un messaggio forte contro le oppressioni, e di regalarci due personaggi eroici e divertenti, due perdenti che sapranno risvegliare un popolo rassegnato e narcotizzato dal potere di chi comanda e detta le regole.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.5/5

Perché ci piace

  • L’utilizzo dell’anime per un messaggio forte e universale.
  • La bellezza dei disegni.
  • Lubicchi e il simpatico mostro fatto di spazzatura sono due personaggi memorabili.

Cosa non va

  • Il ritmo è sempre piacevole, ma si nota qualche breve passaggio a vuoto.