Pinocchio, parla Roberto Benigni: “Questa fiaba fa parte di tutti noi, della nostra storia”

Pinocchio: l'incontro con il cast del nuovo adattamento della fiaba di Collodi firmato da Roberto Garrone con Roberto Benigni nei panni di Geppetto, Gigi Proietti e Massimo Ceccherini.

Pinocchio
Pinocchio: una delle prime immagini del film

Dopo tanta attesa, è quasi arrivato il momento del Pinocchio di Matteo Garrone, progetto a lungo coltivato dal regista di Dogman e finalmente pronto per affrontare il giudizio del pubblico. Un film in cui Rai Cinema crede fermamente, come dimostra un lancio previsto in prossimità delle feste con 600 copie che si prevede di incrementare a quasi 700 per Natale, e che vanta un cast di tutto rispetto, che va dal Geppetto di Roberto Benigni a Gigi Proietti, Massimo Ceccherini e Rocco Papaleo. Nei legnosi panni del protagonista della fiaba di Collodi, però, troviamo il piccolo Federico Ielapi, che si è dovuto sottoporre a tre ore di trucco al giorno per trasformarsi nel popolare burattino.

Garrone e il sogno di Pinocchio

"Ho iniziato a disegnare la storia di Pinocchio a 6 anni" ha raccontato Matteo Garrone nello spiegare una fascinazione per l'opera di Collodi che l'ha accompagnato per tutta la propria vita. Un sogno finalmente realizzato in cui ha cercato di mettere se stesso pur mantenendosi fedele allo spirito popolare del racconto di Collodi. "Ogni fotogramma mi appartiene", ha spiegato infatti, "ma ho cercato di fare un film popolare che possa arrivare a chiunque, indipendentemente da classi sociali ed età, che potesse far riscoprire quel grande classico che è così vivo nell'immaginario di tutti". Un sogno che non avrebbe potuto realizzare da solo: "tutti gli attori mi hanno aiutato a dar vita a questi personaggi e fare un film con una sua leggerezza, ironia e felicità".

Pinocchio 4
Pinocchio: Massimo Ceccherini e Federico Ielapi in una scena del film

Una partecipazione che nel caso di Ceccherini si è estesa anche ai testi, iniziando dal lavoro sul personaggio dell'attore e poi esteso ad altre parti della sceneggiatura: "La mia stesura iniziale" ha spiegato il regista "era molto fedele al testo di Collodi, ma con Massimo ci siamo accorti di poter rimanere fedeli pur cambiando delle situazioni che potessero rendere il film più divertente." Dal punto di vista visivo, invece, l'ispirazione è stata pittorica e legata alle origini dell'opera, al lavoro fatto da Mazzanti che ha disegnato a contatto con l'autore della fiaba, passando poi ai Macchiaioli e alla loro semplicità cromatica e ad alcune atmosfere e quel senso di povertà dell'adattamento firmato da Comencini. "È un film italiano" ha sottolineato con orgoglio, "che andava fatto in Italia con le facce italiane, perché sono quelle che hanno reso questa storia commovente e divertente. Collodi l'avrebbe amato se l'avesse visto."

Benigni e il ritorno nel mondo di Pinocchio

A Roberto Benigni si è ovviamente chiesto del ritorno nelle atmosfere di Pinocchio, dopo il suo controverso adattamento del 2002, sul quale lui stesso sorvola. "Questa è la versione più bella che abbia mai visto" dice infatti del nuovo film a cui ha preso parte, lodando la capacità del regista di creare immagini di grande impatto e saper raccontare attraverso di esse. "Pinocchio è universale" ha aggiunto poi parlando della popolare fiaba, "fa parte di tutti noi, della nostra storia. E' come il Sole! Nei suoi insegnamenti ci sono quei segnali misteriosi che fanno parte della grande letteratura." "E' una storia che può essere letta in mille modi diversi," gli ha fatto eco Garrone, "ma quella che mi viene più spontanea è la grande storia d'amore tra un padre e un figlio, di come questo figlio capisca attraverso la redenzione come amare il padre."

Pinocchio 2
Pinocchio: Federico Ielapi con Roberto Benigni in durante una scena del film

Del suo Geppetto, invece, dice che "è il padre per eccellenza, il più famoso del mondo insieme a San Giuseppe." Un accostamento che lo porta a definire questa storia "evangelica" e considerare l'uscita per Natale un regalo per gli Italiani. Convincere Roberto Benigni non è stato difficile: "avevo detto sì ancor prima che me lo proponesse!" ci dice, raccontando come Garrone si sia presentato a casa sua con uno studio del personaggio, una foto dell'attore modificata per renderlo il Geppetto che aveva in mente. "Sembrava mio nonno, ma ero io" ha detto scherzando e ricordando un Geppetto invecchiato, "segnato da povertà e tempo", un qualcosa per cui Benigni sente di dover ringraziare Garrone, perché "povertà è una delle parole che si ripetono di più nel libro di Collodi, una povertà che è la madre di tutte le ricchezze, che ti fa sembrare la vita un miracolo qualunque cosa accada."_

Dar vita a Pinocchio

Pinocchio 3
Pinocchio: Federico Ielapi durante una scena del film

Un lavoro a sé è stato fatto sul protagonista, su Pinocchio, che ha avuto bisogno di tanto lavoro da parte degli artisti del make-up e degli effetti. Fondamentale il contributo di Pietro Scola, nipote di Ettore, per l'ideazione e la realizzazione del design dei personaggi, ma altrettanto importante il lavoro pratico del Prostetic Designer Mark Coulier che ha spiegato come fosse "necessario rimanere fedeli ai personaggi noti a tutti" e "far sì che il silicone sembrasse legno e lasciasse Federico libero di trasmettere le proprie emozioni", senza trascurare la difficoltà di truccare il piccolo attore per tre o quattro ore al giorno. Un sacrificio che il giovane interprete ha sopportato con piglio da professionista, spiegando che non è stata dura perché "dopo tutti i miei duri sforzi, mi pagano!" Una soddisfazione materiale che va di pari passo con la gioia di aver lavorato con Roberto Benigni e aver "fatto rivivere il sogno di Pinocchio col quale sono cresciuto fino a ora".

Il mondo attorno al burattino

Pinocchio 2
Pinocchio: Gigi Proietti e Federico Ielapi in una scena del film

Attorno al protagonista c'è però una carrellata di personaggi creati con altrettante meticolosa attenzione, sia grazie all'ottimo lavoro di trucco, che grazie alle interpretazioni di comprimari validi ed efficaci. Dal Gatto e la Volpe di Rocco Papaleo e Massimo Ceccherini, perfettamente armonizzati nei loro dialoghi e scherzosi in conferenza, oltre che onorati ed entusiasti di aver preso parte a questo progetto, al Mangiafuoco di Gigi Proietti che "potrebbe fare un film a sé, un uomo solo che vive con i burattini di legno e all'improvviso si ritrova davanti un burattino senza fili che non è nemmeno un uomo". Ma non mancano anche tutti gli altri personaggi noti al pubblico, dal Grillo parlante a Lucignolo e, ovviamente, la balena.