Park Chan-Wook racconta il suo Old Boy

Il regista coreano è stato a Roma per la presentazione alla stampa della sua acclamata pellicola, e ha risposto alle donade dei cronisti.

Il regista coreano è stato a Roma per la presentazione alla stampa della sua acclamata pellicola, e ha risposto alle donade dei cronisti.

Come è venuto a conoscenza del manga originale da cui è tratto il film? Park Chan-Wook: E' stata una situazione un po' particolare. Solitamente i manga sono molto diffusi in Corea, ma Oldboy non lo era. Ho conosciuto la storia tramite un producer, e, una volta fatto il film, il fumetto è diventato celebre sia in Corea che in Giappone, tanto che l'autore mi ha personalmente ringraziato per aver contribuito indirettamente a farne stampare una seconda edizione.

Stilisticamente alcune scene del suo film sono effettivamente fumettistiche, c'è stata anche un'ispirazione sotto questo aspetto? Park Chan-Wook: In realtà direi di no. Del fumetto originale è rimasto ben poco nel mio film; specie il motivo e il modo con cui il protagonista si vendica sono del tutto fuori dal manga. Quando presi il progetto in mano pensai di farne una copia seguendone la storia e le illustrazioni; sarebbe stato anche molto facile. Nel tempo però è diventata una cosa completamente diversa, tanto che il film è così lontano dal fumetto che mi sono sentito in forte imbarazzo verso l'autore, scusandomi ripetutamente. Per fortuna mi ha tranquillizzato dicendomi che ho fatto bene e che sarei stato un folle se ne avessi fatto una copia perfetta.

Ci dice qualcosa sull'accoglienza del film in Corea, visto i temi forti trattati e quindi anche sull'eventuale censura? Park Chan-Wook: E' andato tutto molto bene. Il film ha preso il divieto ai minori ma nessuna limitazione ulteriore, mentre io ero preoccupato potesse non passare proprio il visto. Anche la stampa lo ha attaccato molto meno di quanto potessi ipotizzare. Sembra proprio che abbiano capito che il tema della vendetta è in realtà solo strumentale a raccontare qualcosa di molto diverso da quello che può sembrare. La vendetta è un sentimento umano comprensibile ma gratuito e inutile; uno spreco assoluto di energie, e questa mia posizione è stata recepita.

Ci può fornire qualche anticipazione sul terzo episodio della sua "trilogia della vendetta"? Park Chan-Wook: Il film è stato appena completato ed anche montato. La storia narra di una donna che fa una dura esperienza di prigione per molti anni e brama la sua vendetta. Sostanzialmente mescola i temi dei due film precedenti: il rapimento e la prigionia, ma in una forma diversa. Questo fa in modo che la vendetta avrà un qualcosa di differente, di salvifico diciamo.

Cosa ci può dire invece del prossimo remake americano del film? Ne farà parte in qualche ruolo? Park Chan-Wook: Posso confermare che il progetto è in corso e ben poco altro. So che sarà diretto da un regista esordiente di origini taiwanesi ma a tutti gli effetti americano. I candidati per il ruolo di protagonista sono Russel Crowe e Nicolas Cage, ma io non vi ho niente a che fare. Spero solo che non lo facciamo migliore del mio!