Massimo Ranieri presenta Napoli Milionaria!

Presentata a Roma Napoli Milionaria!, la seconda di quattro commedie del grande De Filippo che un ambizioso e impegnativo progetto di Raiuno ha voluto trasformare in un evento culturale televisivo di grande fascino.

Dopo il successo di Filumena Marturano, lo show teatrale andato in onda nel novembre scorso che dopo 33 anni ha riportato il teatro in prima serata su Raiuno, i capolavori di Eduardo De Filippo tornano sul piccolo schermo con Napoli Milionaria!, il secondo dei quattro scelti dall'ideatore del progetto Massimo Ranieri per la quadrilogia dedicata a Eduardo che prevederà a presto la messa in onda di Sabato, domenica e lunedì e Questi fantasmi!.
Curatore della regia teatrale e dell'adattamento dei testi italiani insieme a Gualtiero Peirce e protagonista nei panni di Gennaro Jovine, Massimo Ranieri festeggia proprio in questi giorni i suoi sessant'anni, solo anagrafici a giudicare dalla splendida forma con cui si è presentato stamattina alla presentazione alla stampa di questa seconda puntata de La tv che si fa teatro, che andrà in onda mercoledì 4 maggio in prima serata su Raiuno. Al suo fianco durante la conferenza stampa Franza Di Rosa, la regista che ha guidato la regia televisiva (in digitale in alta definizione) per adattarla ai gusti del pubblico contemporaneo, e i co-protagonisti Barbara De Rossi ed Enzo De Caro. Presente anche il direttore di Raiuno Mauro Mazza, il maestro Ennio Morricone che ha curato le musiche originali dell'opera e una vasta rappresentanza del cast composto da attori giovani e meno giovani, alcuni dei quali hanno avuto l'onore di lavorare, a suo tempo, proprio con Eduardo De Filippo.

Un miracolo, così il direttore Mazza ha definito il progetto che per la seconda volta arriva sul piccolo schermo, un prodotto di qualità che racconta la storia del nostro Paese a cui è stato riservato uno spazio importante nella programmazione della tv di Stato grazie alla convinzione del suo ideatore Massimo Ranieri cui sono andati i ringraziamenti di tutta la Rai: "E' un regalo che facciamo a noi stessi e al pubblico che ha dimostrato di amare Eduardo. Il grazie più sentito va a Massimo che lo ha sognato, proposto e poi costruito pian piano con le sue mani, giorno per giorno fino ad oggi, ma un grazie di cuore va anche alla regista Franza Di Rosa che ha saputo tradurre la volontà teatrale di un grande interprete come Ranieri in uno spettacolo televisivo per il grande pubblico di Raiuno".

La Rai si è lasciata di nuovo convincere e coinvolgere in quella che Mazza ha definito "una scommessa un po' pazza" soprattutto grazie al grande successo ottenuto dopo Filumena Marturano. Assai più articolata della precedente Napoli Milionaria! non racconta il dramma di una famiglia borghese, bensì lo sfacelo e le miserie morali di una famiglia, quella guidata da Gennaro Jovine (Massimo Ranieri), che vive nelle viscere della Napoli nel periodo della guerra e del dopoguerra. Dopo aver assistito impotente al contrabbando di generi alimentari che la moglie Amalia (Barbara De Rossi) e i figli hanno messo in atto durante i bombardamenti, viene fatto prigioniero e sparisce per un lungo periodo di tempo. Al suo ritorno troverà la sua famiglia sull'orlo dello sfacelo con la moglie che si è arricchita grazie alla società di trasporti più o meno legale che ha imbastito con Errico Settebellizze (Enzo De Caro), la figlia Maria Rosaria incinta di un soldato americano ripartito alla volta di casa senza neanche un saluto, la piccola Rituccia ammalata gravemente e il figlio Amedeo divenuto ladro professionista di auto.
"La figura di Gennaro Jovine mi ricorda molto quella di mio padre" - ha dichiarato con voce emozionata Massimo Ranieri che ha definito Napoli Milionaria! come il vero capolavoro di Eduardo - "per questo mi è calzato addosso così bene. Mi ha ricordato quella pulizia sentimentale, morale e intellettuale che ha avuto sempre mio padre, un uomo onesto lavoratore come tanti altri della sua generazione. Uomini così oggi purtroppo non se ne trovano più tanti, per questo lo scritto di Eduardo mi è parso così drammaticamente attuale, perchè la famosa nuttata non sembra passare mai per i nostri giovani".

Un gigante in mezzo ai pigmei, Gennaro si trova ad agire nel microcosmo rappresentato da un vicolo di Napoli, a lottare con l'onestà e la fermezza d'animo che da sempre lo contraddistinguono contro l'avanzare di un mostro, dei demoni che hanno trasformato sua moglie e i suoi cosiddetti amici e familiari in un gruppo di squallidi approfittatori. Al suo ritorno assiste purtroppo alle conseguenze del crollo morale e sentimentale all'interno della sua famiglia, in special modo della moglie, una donna terribile che non riconosce più interpretata con grinta da un'inedita Barbara De Rossi: "Sulla scena ho calcato un po' la mano" - ammette Massimo Ranieri - "la Amalia di 70 anni fa contrabbandava cibo durante la guerra mentre oggi, probabilmente venderebbe cocaica o manderebbe i suoi sicari con le motociclette a spacciare fuori dalle scuole. L'ho vista con un occhio duro, l'ho voluta con un cuore di pietra e senza ideali. L'ho amata odiandola con tutto me stesso mentre la mettevo in scena".
Molto sorpresa al momento della chiamata di Ranieri ma anche molto riconoscente nei confronti dell'amico Massimo l'attrice Barbara De Rossi era molto spaventata all'idea di interpretare Amalia senza alcun appiglio personale né professionale al mondo di Eduardo: "Quando mi hanno chiamato sono rimasta di stucco, io non sono napoletana ed ero terrorizzata all'idea di confrontarmi con un testo quasi sacro come quello del grande Eduardo. Per di più era un personaggio totalmente diverso da tutti quelli interpretati prima d'ora, visto che dovevo affrontare il ruolo di una donna cattiva, profittatrice e senza scrupoli. Mi consigliò di dimenticare di avere un cuore, di fare tutto il contrario di quello che avevo fatto fino a quel momento e io ho seguito per filo e per segno i suoi suggerimenti, nonostante momenti molto faticosi e complicati sul set".
Un'opera televisiva che Ranieri ha dichiarato di aver interpretato senza guardare troppo alle prove attoriali del gigantesco Eduardo, che avrebbero rischiato di condizionarlo troppo, un'opera che ha voluto a tutti i costi in un momento molto delicato per lo Spettacolo nel nostro paese, un'opera mirata a far rinascere quell'entusiasmo per il teatro che i giovani attori stanno ormai perdendo: "Non è facile oggi ritrovare certi personaggi in televisione, solo se vai in teatro puoi scoprire certe storie e certi protagonisti, per questo ho voluto portare i personaggi scritti da Eduardo all'esasperazione, nel bene e nel male. Ho cercato di trasferire ai ragazzi la semplicità con cui lui riusciva a dire le cose e penso che loro abbiano recepito il messaggio".

Dello stesso avviso anche Enzo De Caro, che interpreta Errico Settebellizze, l'amico malandrino di Amalia Jovine rimesso al proprio posto dall'intergrità mostrata da Jovine al suo ritorno: "Quando nel dopoguerra Eduardo racconta di aver vinto la sua piccola grande battaglia familiare, ci insegna che ogni guerra si può vincere se e soltanto se tutti noi nel nostro piccolo cerchiamo di vivere dignitosamente e nel rispetto delle regole morali e civili. Simbolicamente credo sia questo il messaggio che va trasmesso alle generazioni future, ascoltiamo chi può insegnarci i valori che sapranno produrre i valori dopo di noi, mettiamoci noi tutti al servizio dei giovani che avranno nelle loro mani il futuro del mondo. Un grande messaggio di realismo in un'operazione come Napoli Milionaria! che rappresenta un piccolo miracolo dal momento che un'opera teatrale viene messa al servizio delle generazioni di oggi attraverso la televisione di Stato".

Una grande commedia civile, dunque, che racconta oggi come allora 'il' modo di stare uniti e di superare le difficoltà rispettando i principi morali insegnatici dai nostri padri: "Un capolavoro assoluto della commedia napoletana tradotto in italiano correndo qualche rischio" - ha concluso Ranieri - "uno sforzo produttivo che con Filumena Marturano è stato premiato, e che conferma la voglia di sperimentazione della Rai che ha dimostrato di credere in un'idea diversa di televisione".