Martedì e Venerdì: Edoardo Pesce, Rosa Diletta Rossi e la necessità di un cinema popolare

"La semplicità? Non vuol dire superficialità". La nostra video intervista a Edoardo Pesce e Rosa Diletta Rossi, protagonista di Martedì e venerdì, opera seconda di Fabrizio Moro & Alessio De Leonardis.

Martedì e Venerdì: Edoardo Pesce, Rosa Diletta Rossi e la necessità di un cinema popolare

Vedendo Martedì e Venerdì, l'opera seconda diretta da Fabrizio Moro & Alessio De Leonardis, ci colpisce la semplicità con cui viene raccontata la storia. Se "semplicità non significa superficialità", secondo il protagonista, Edoardo Pesce, il film coglie in pieno la necessità di offrire al pubblico un cinema popolare, capace di arrivare a tutti, e trattando argomenti in cui è facile ritrovarsi. Al centro del film, infatti, la storia di un padre separato che, non riuscendo ad arrivare alla fine del mese, decide di lanciarsi nella carriera criminale, entrando in una banda di rapinatori locali. Siamo nella periferia Est di Roma (a Ponte di Nona, per la precisione, come raccontano i registi nella nostra intervista che trovate qui), e i toni sono quelli di un dramma umano, trattati con il giusto tatto e la giusta dolcezza.

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Martedì e Venerdì: una scena del film

Un cinema popolare, quindi, quello di Martedì e venerdì (qui la nostra recensione), che si divincola dalla rappresentazione elitaria di una certa classe, sia nel dramma quanto nella commedia. Persone semplici, una storia semplice, toccando le giuste corte, anche grazie agli interpreti: Edoardo Pesce, come detto, nel ruolo del protagonista, Marino, e poi Rosa Diletta Rossi, che interpreta l'ex moglie, Simona. Con loro, la brava Aurora Minenti, che interpreta invece la figlia di dieci anni.

Martedì e venerdì: intervista a Edoardo Pesce e Rosa Diletta Rossi

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Rosa Diletta Rossi nel film

A proposito di semplicità, Edoardo Pesce ha spiegato a Movieplayer.it che "La semplicità è la cosa più difficile da raggiungere. E semplicità non vuol dire superficialità. Nel caso del film, secondo me assomiglia ad una canzone dello stesso Fabrizio Moro. Sono popolari, nell'accezione positiva del termine. Arriva al cuore, è un film che arriva alle persone. E spero arrivi".

Per Rosa Diletta Rossi, Martedì e venerdì "È un film che parte da una storia piccola, ma poi diventa grande. È una storia di tutti, di tanti. Anche chi non è toccato da questo tema lo conosce. Trattiamo l'argomento con onestà e delicatezza, dando maggior forza al film. Credo che la semplicità sia l'ordine nel quale noi interpreti dovremmo posizionarci. Un film deve arrivare a più persone, con onestà. E grazie alla sensibilità di Fabrizio e Alessio spero che il film riesca in questo".

"Il punto di vista dei bambini? Fondamentale"

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Martedì e Venerdì: una sequenza

Nel film, il punto di vista di Marino è principale, ma Fabrizio Moro e Alessio De Leonardis sono bravi a puntare la camera sullo sguardo della figlia, di dieci anni. Un punto d'osservazione fondamentale, visto il tema, spesso sottovalutato e poco raccontato dal cinema. "I bambini vengono alcune volte strumentalizzati, usati come mezzo per far male all'altro. I bambini però sentono tutto, anche se sono molto piccoli. A volte è meglio che i genitori si separino, piuttosto che mantenere tensione a casa. La protagonista del film tra l'altro è molto intelligente, come tutti i bambini del giorno d'oggi", continua Edoardo Pesce.

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Martedì e Venerdì: una scena del film

"La forza di questa famiglia, sta nell'affrontare un nuovo capitolo con rispetto e dignità", prosegue Rosa Diletta Rossi. "Alla bambina viene spiegato tutto, passo passo, mettendola al centro dell'attenzione. I genitori non si fanno la lotta, lei sente la distanza, ma non la pressione, perché può vedere suo papà due giorni a settimana, facendo sì che il legame si fortifichi". Sul lavoro con i registi, invece, l'attrice confida che "È stato bello che i registi abbiano mantenuto distanza, senza starci addosso, lasciando spazio e intimità all'indecisione dei personaggi. Non avevamo una macchina da presa davanti, ma ci passava accanto con discrezione".