La sirenetta, Melissa McCarthy è Ursula: "Si fa sentire la propria voce rispettando quella degli altri"

Intervista a Melissa McCarthy e Javier Bardem, interpreti di Ursula e re Tritone in La sirenetta, live action del classico Disney. In sala.

La sirenetta, Melissa McCarthy è Ursula: 'Si fa sentire la propria voce  rispettando quella degli altri'

Melissa McCarthy è perfetta per il ruolo di Ursula: la sua interpretazione - insieme a quella di Halle Bailey, la protagonista - è la cosa migliore del live action di La sirentta diretto da Rob Marshall.

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La sirenetta: Halle Bailey in una scena sottomarina

Nelle sale italiane dal 24 maggio, La sirenetta, nonostante sia molto simile al classico Disney di fine anni '80, ha inserito qualche cambiamento: uno dei più importanti è la parentela tra Ursula, la strega del mare, e re Tritone. Sì, qui sono sorella e fratello. A interpretare il re dei mari è il premio Oscar Javier Bardem.

Tra i due si instaura una lotta per il potere, come ci dice McCarthy: "C'è questa lotta per il potere che è inutile: si potrebbe dividerlo equamente. Ma quando uno lo vuole tutto per sé c'è sempre uno squilibrio. È il nostro caso: non siamo bravi a condividere i nostri giocattoli". D'accordo Bardem: " A volte le famiglie sono incasinate. Ma in fondo ci vogliamo bene. C'è amore".

La sirenetta: intervista a Melissa McCarthy e Javier Bardem

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La sirenetta: Ursula e re Tritone sono fratelli

Non c'è solo una lotta per il potere: tra Ursula e Tritone c'è anche una gara per il costumi più belli. Bardam è sicuro che a vincere questa competizione sia la strega del mare, McCarthy invece non è così sicura: "Non lo so: la sua corazza è bellissima. E ha una corona: è difficile da battere. Tutto ciò che tocca Colleen Atwood è straordinario. Ogni volta che qualcuno arrivava sul set rimanevamo a bocca aperta. È bravissima nel suo lavoro e vederla all'opera da vicino è stato speciale".

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La sirenetta: Melissa McCarthy e Halle Bailey a confronto in una scena

Uno dei temi centrali del film è la curiosità: quando si diventa adulti, rimanere curiosi come Ariel non è facile. Per Bardem è però un aspetto fondamentale, soprattutto quando sei un attore: " Il nostro lavoro ci aiuta a essere curiosi. Sono sicuro che Melissa sia d'accordo: quando sei assorbito da te stesso diventi meno curioso, perché cominci a osservare meno il mondo esterno. Parte del nostro mestiere invece è proprio guardare e ascoltare cosa succede per strada, cosa c'è là fuori. Dobbiamo riuscire a farlo, anche quando siamo concentrati su noi stessi". D'accordo McCarthy: "I protagonisti sono incuriositi da persone diverse da loro, anche se gli viene detto che dovrebbero averne paura e starne lontane. Le nostre differenze sono una cosa meravigliosa, oggi ne abbiamo disperatamente bisogno. È un bell'aspetto del film".

La sirenetta: l'importanza della voce

Ovviamente la voce è centrale in La sirenetta: non solo perché è un musical, ma perché Ariel nella sua avventura non ritrova soltanto la sua voce, letteralmente rubata da Ursula, ma impara anche a farla ascoltare. Re Tritone impara proprio questo secondo Bardem: "Ci si fa ascoltare rispettando la voce degli altri. In questo caso il padre, alla fine della storia, è davvero pronto ad ascoltare Ariel. Ascoltare i suoi bisogni". Per McCarthy il modo in cui lo fa è fondamentale: " Non bisogna avere paura di parlare e manifestare la propria opinione: ci si può esprimere con gentilezza. È quello che fa il personaggio di Ariel: impara a farsi ascoltare, ma non ha bisogno di alzare la voce, o essere arrabbiata. E questo è incredibilmente potente".

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La Sirenetta: il character poster di Re Tritone

Ariel è anche una collezionista. Ma Melissa McCarthy forse in questo la batte: "Colleziono ritratti. Li amo. Forse perché sono una caratterista. Se vedo un ritratto al mercato o in un negozio d'antiquariato devo prenderlo e proteggerlo. Mi chiedo come mai non sia con la sua famiglia. Mio marito ne è terrorizzato. È terrorizzato: pensa che siano maledetti! Quando torno a casa cerco di correre nel mio ufficio e lui mi urla: ne hai preso un altro?! E gli dico: no! Ma ne ho in mano uno grande. E lo nascondo nel mio ufficio, come una vera pazza".