Recensione Paura del buio (2002)

Come tanti horror adolescenziali, potrebbe anche essere un film simpatico se non fosse che manca parecchio di originalità, attinge a piene mani da capolavori del passato, puntando così a colpire solo un pubblico di giovani horror-fan.

La paura del buio... di idee

Il buio: sicuramente la risposta più gettonata in un gioco a premi, quando il presentatore si accinge a chiedere qual' è la cosa più temuta da un bambino. Ecco, un bambino appunto. Un bambino è uno dei pochi spettarori che potrebbe spaventarsi con Fear Of The Dark.
Data la popolarità, quindi la scarsa originalità dell'argomento, il film parte già svantaggiato, non si contano infatti le opere dedicate al buio e a tutto ciò che ci si può nascondere all'interno. Così per differenziarsi, il lavoro da compiere deve essere maggiore, altrimenti il risultato non sarebbe altro che una goccia d'acqua nel mare. Purtroppo questa ricerca e questo impegno qui non ci sono e ogni esperto o amante del genere guardandolo può chiaramente cogliere numerosi rimandi,o scopiazzature come preferisco chiamarle, di altri vecchi film ben più noti e spaventosi.

Addirittura in una scena in cui il bambino guarda la tv, il film in onda è niente meno che "La Casa" , il regista si sofferma sulla tv per più di un minuto in cui un montaggio casuale delle scene più ad effetto del vecchio capolavoro di Sam Raimi, spaventa il piccolo protagonista e scava una breccia di nostalgia nel passato degli horroristi navigati.
Non ci sarebbe nulla di male in questo, ma il fatto è che la scena non si limita ad essere semplice omaggio a Sam Raimi, ma diventa parte integrante di Fear Of The Dark, l'autore in carenza di idee su come spaventare, usa l'arte altrui per beneficiare del risultato, la cosa è un po' triste in effetti, ma basta guardare il resto del film per capire che in larga parte è un collage di una serie di scene di vecchi film girata con protagonisti diversi e riproposta come nuova.

Persino la sceneggiatura appare già vista: i rapporti tra i familiari sono vomitevolmente buoni e stucchevoli, dando l'impressione di assistere ad un telefilm sulle varie famiglie felici degli anni 80.
Il protagonista è il piccolo Jesse James, uno dei numerosi bambini-attore che vanno di moda in questo periodo,nonostante l'età ha all'attivo un numero di parti in film e telefilm da fare invidia a molti suoi colleghi maggiorenni. Comunque risulta piuttosto antipatico, forse per colpa del pessimo doppiaggio di Tommaso Zalone.

Data la scarsa pubblicità, il film è pressochè sconosciuto e si colloca nel vasto panorama di horror adolescenziali tentando, spesso invano, di emergere.
E' un peccato, perchè d'altro canto almeno, si evince che Fear Of The Dark è un film fatto da gente a cui piace il genere, da gente che di film horror ne deve aver visti tanti, e questo secondo me sta alla base della buona riuscita.
Se le stesse persone riuscissero a creare idee nuove sulla base della loro esperienza, potrebbero anche essere in grado di dare vita a qualcosa di buono.
Chiariamoci, il film, proprio per queste ragioni, non è assolutamente tra i peggiori del genere, anzi sono sicuro verrà apprezzato dal giovane pubblico fino ai 20 anni circa, ma per colpire un pubblico più vasto c'è ancora parecchio lavoro da fare.