Recensione High School Musical 3 (2008)

Rigorosamente vietato agli adulti, la prima volta di High School Musical al cinema offre divertimento ed emozioni in una bolla di sapone. La vita reale resta fuori, i sogni si fabbricano ancora sul palco, tra numeri musicali trascinanti e nuove sfide da affrontare.

L'ultimo anno di musica e amore

Col conseguimento del diploma, gli alunni della East High School idolatrati in tutto il pianeta da oceani di teenager adoranti arrivano per la prima volta al cinema sull'onda di un successo senza precedenti per un prodotto televisivo, targato Disney ed esportato dappertutto con delirio incorporato. Di fronte a un evento di tale portata il critico non può quindi che mettere da parte i classici strumenti di valutazione e l'occhio severo per rispettare e indagare un fenomeno circondato da un entusiasmo destinato a dilagare ora anche nelle sale cinematografiche. High School Musical 3, come già i due precedenti episodi della saga, si rivolge essenzialmente a un pubblico di giovanissimi pur narrando le vicende di liceali con la passione per il musical e lo sport (nelle intenzioni si volevano raggiungere così gli spettatori di entrambi i sessi) e un talento sconfinato che supera ogni ostacolo per mostrarsi cristallino e fiero sul palcoscenico. Dedicato quindi a un pubblico pre-adolescenziale, High School Musical continua a offrire una realtà edulcorata e inoffensiva dell'universo giovanile, dove non esistono parolacce e volgarità di sorta, dove i baci sono ancora conquiste da raggiungere a fatica, ma che assicurano grandi soddisfazioni ai primi palpiti del cuore, mentre di pruriti sessuali ovviamente neanche a parlarne: nella saga tv Disney infatti il corpo è unicamente votato all'arte, la carne non esiste, e i primi amori s'accontentano ancora di un contatto fisico limitato.

Si promuovono quindi valori idealmente sani che però poco hanno a che fare con la realtà che vivono i giovani nelle scuole del mondo, più avare di colori e dall'aria molto meno spensierata di quella che si respira nel territorio dei Wilcats. Eppure High School Musical ha conquistato l'affetto di milioni di ragazzini, principalmente di sesso femminile, che hanno consacrato l'attore Zac Efron a vero e proprio idolo, icona di una generazione che ha riconosciuto in lui una figura pulita e positiva di cui pare ci sia un gran bisogno di questi tempi. Con la banda di amici-artisti sbarca al cinema anche il kitsch consapevole e spassoso di ambienti, storie e personaggi che caratterizza la saga fin dagli inizi e che trova in Sharpay Evans (splendidamente interpretata dalla bionda Ashley Tisdale) il suo perfetto emblema: una ragazza tutta paillettes, chihuahua, abitini rigorosamente rosa e uno spirito competitivo senza rivali che alla fine si lascia puntualmente conquistare dalla solidarietà e dai buoni sentimenti. Gli eventi non si sono modificati significativamente da un episodio all'altro e anche in quest'ultimo anno di scuola di cui si narra l'evento principale resta l'organizzazione del musical di primavera, ispirato stavolta alle aspettative per il futuro. Piccoli Justin Timberlake si muovono inafferrabili sullo schermo, con canzoni dal sound moderno intervallate da romantiche ballate che uniscono un gusto melodico classico a liriche svenevoli, condividendo una comune ansia per il futuro e la speranza di viverlo ancora tutti insieme.

Il tema principale affrontato in questa prima volta di High School Musical al cinema è proprio la separazione: con la fine della scuola secondaria gli amici sono costretti a separarsi dopo il diploma, prima di prendere strade diverse, e quindi anche il rapporto della coppia protagonista, formata da Troy e Gabriella, rischia di essere messo in crisi dalla paura della lontananza. Eppure i ragazzi dell'ultimo anno della East High sapranno superare i comprensibili timori e celebrare al meglio l'ultima volta sul palco insieme e l'amicizia che li lega, destinata a durare per sempre. Obiettivo dichiarato del film è ancora quello di divertire ed emozionare allo stesso tempo, e considerando il target al quale si rivolge, non è così difficile credere possa essere agevolmente raggiunto anche stavolta, con questo rinnovato mix di numeri musicali e parentesi di vita quotidiana in cui si affrontano i problemi degli adolescenti. Ripetiamo, il mondo che ritrae High School Musical non ha molto a che vedere con la realtà, che è sempre più dura e difficile da affrontare di quel che viene mostrato in queste escursioni musicali fuori dal mondo, ma chi accetta di stare al gioco è ripagato da un piacevole e innocuo intrattenimento. Il passaggio al cinema arricchisce poi l'estetica senza stravolgerla, procedendo a una maggiore attenzione per i particolari, una fotografia più curata, spazi che si aprono per abbracciare lo schermo e un vero e proprio omaggio al musical teatrale attraverso complesse scenografie che animano il palco su cui si muovono i protagonisti. Rigorosamente vietato a chi ha preso coscienza di come va il mondo e ne è legittimamente disgustato, High School Musical 3 s'avvia a diventare un nuovo successo planetario, assicurato anche dalla presenza di Zac Efron quale autentica star che al bel faccino aggiunge stavolta anche inediti e generosi muscoli. Alla larga i cinici.