In the Land of Saints and Sinners: Liam Neeson e il terrorismo degli anni '70 nell'Irlanda del Nord

La recensione di In the Land of Saints and Sinners: presentato nella sezione Orizzonti Extra della Mostra del Cinema di Venezia, il film di Robert Lorenz con protagonista Liam Neeson è un thriller senza grandi pretese ma solido e avvincente.

In the Land of Saints and Sinners: Liam Neeson e il terrorismo degli anni '70 nell'Irlanda del Nord

Al terzo lavoro dietro la macchina da presa dopo essere stato per oltre un decennio produttore di Clint Eastwood (da Debito di sangue del 2002 ad American Sniper del 2014) e fin dalla prima metà degli anni Novanta anche suo primo assistente alla regia in diversi film - solo per citarne alcuni, I ponti di Madison County, Potere assoluto, Fino a prova contraria, Mystic River e Million Dollar Baby -, il cinquantottenne Robert Lorenz con In the Land of Saints and Sinners firma il suo lungometraggio più convincente, mettendo in scena un'appassionante e solida storia ambientata durante gli anni del conflitto nordirlandese che riunisce un cast composto da alcuni dei più celebri Irish actors presenti sulla scena internazionale. Da Liam Neeson nei panni del protagonista a Kerry Condon (candidata quest'anno all'Oscar per Gli spiriti dell'isola), passando per i veterani Ciarán Hinds e Colm Meaney e il giovane Jack Gleeson (il Joffrey Baratheon de Il trono di spade).

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Liam Neeson alla ricerca di redenzione

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Il film si apre a Belfast nel 1974, con una sequenza tesa e ben girata in cui un piccolo gruppo di terroristi, tre uomini e una donna, organizzano un attentato in un bar in cui perdono la vita accidentalmente anche due bambini e la madre. Bisognosi di un posto isolato dove far perdere le loro tracce, i terroristi si rifugiano nella piccola località costiera del Donegal di Gleann Cholm Cille.
Qui vive Finbar Murphy (Liam Neeson), un solitario vedovo veterano di guerra che racconta alle poche persone che occasionalmente frequenta, tra cui il poliziotto del villaggio (Ciarán Hinds) e la sua gentile vicina di casa, di guadagnarsi da vivere scrivendo libri. Ben presto però si scoprirà che nei due decenni successivi alla fine della seconda guerra mondiale l'attività svolta da Finbar, ora in realtà alla ricerca di redenzione, è stata ben diversa e l'arrivo dei tre terroristi a Gleann Cholm Cille sarà destinato a sconvolgergli i piani, mettendo a rischio la vita di tutti i membri della comunità.

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Un revenge movie che intrattiene a dovere

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Nonostante l'incipit del film (la coinvolgente sequenza d'apertura cui abbiamo accennato poco fa), il conflitto nordirlandese degli anni Settanta nel film di Robert Lorenz rimane sullo sfondo. Al centro della narrazione, infatti, ci sono dinamiche da classico revenge movie che vedono coinvolti il protagonista interpretato da Liam Neeson e, in particolare, la donna a capo del gruppo di terroristi (Kerry Condon). In the Land of Saints and Sinners sceglie dunque di non concentrarsi in alcun modo sulla ricostruzione storica e politica delle cause che hanno condotto allo scoppio delle violenze di quegli anni, proponendosi invece come un thriller senza grandi pretese o particolari approfondimenti psicologici ma dal ritmo avvincente, capace di intrattenere con indubbia efficacia lo spettatore per tutta la sua durata.

Land Of Saints And Sinners

Grazie a una sceneggiatura priva di sbavature, alle interpretazioni convincenti dell'intero nutrito cast e a una regia solida, in grado anche di esaltare gli assai suggestivi paesaggi nordirlandesi, il film di Lorenz (che arriverà nelle sale italiane dal 12 ottobre) si propone quindi come una valida scelta per passare piacevolmente un paio di ore scarse davanti al grande schermo.

Conclusioni

Come scritto nella recensione di In the Land of Saints and Sinners, il terzo film da regista di Robert Lorenz (in passato a lungo produttore e collaboratore di Clint Eastwood) è un film convincente che intrattiene con efficacia lo spettatore, raccontando una storia di ricerca di redenzione e vendetta sullo sfondo del conflitto nordirlandese degli anni Settanta. Pur senza grandi pretese, si tratta di un lavoro ben scritto, diretto e interpretato.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.7/5

Perché ci piace

  • Un film diretto con efficacia e dal ritmo avvincente.
  • Le convincenti interpretazioni di tutto il nutrito cast irlandese: dal protagonista Liam Neeson all'antagonista Kerry Condon, passando per Ciarán Hinds, Colm Meaney e Jack Gleeson.
  • I suggestivi paesaggi costieri dell'Irlanda del Nord che fanno da sfondo alla storia.

Cosa non va

  • Se ci si aspetta una ricostruzione storica e politica del conflitto nordirlandese, si rimarrà delusi.
  • Un maggiore approfondimento psicologico dei personaggi principali (in primis quelli interpretati da Liam Neeson e Kerry Condon) avrebbe senz'altro giovato.