Il punto di rugiada, la recensione: Marco Risi e l'amarezza di una commedia umana

La recensione de Il punto di rugiada: Marco Risi torna alla regia con un film tenero e sincero, ma forse incrinato da un finale decisamente sconnesso. Nel cast, un fuoriclasse come Massimo De Franvovich.

Il punto di rugiada, la recensione: Marco Risi e l'amarezza di una commedia umana

Un film drammatico, che fa (so)ridere. Un film dolce e lieve, aderente allo scenario che porta in scena. Uno scenario umano. Un corollario di protagonisti, di personaggi, di situazioni. Marco Risi, l'ultimo (vero) grande signore del cinema italiano, torna sul grande schermo spinto dalla voglia di raccontare "i vecchi", pensando un po' a papà Dino, che voleva girare una pellicola su La morte di Ivan Il'ič, di Tolstoj. E torna con un film sincero, Il punto di rugiada. Un film così sincero che, come la vita stessa, alterna diversi umori, e alterna diversi (macro) difetti, mantenendo un climax che si sposa con lo scenario circostante di un cosmo dove si incontrano (e si scontrano) diverse situazioni.

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Il punto di rugiada: Alessandro Fella in un intenso primo piano

Quasi teatrale, emotivo nello sguardo, sbilenco nella scrittura, che parte da lontano, facendo il giro largo (troppo largo) per diventare, all'improvviso, un film nuovo e diverso. Un giro largo che, a sorpresa, finisce in un finale che, lo ammettiamo, non avremmo voluto vedere. Non vi riveliamo altro, ci mancherebbe, ma la poetica de Il punto di rugiada, reggendosi miracolosamente in equilibrio (non è mai facile essere equilibrati, oggi soprattutto), sembra cedere il meraviglioso spunto di rinascita (che può arrivare anche a 70 anni) verso una comunicazione conclusiva che prova a restare al passo, ma che invece storce il buon equilibrio tenuto teneramente in vita tanto dalla sceneggiatura quanto dalla regia.

Il punto di rugiada, il ritorno di Marco Risi

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Il punto di rugiada: Lucia Rossi in un'immagine del film

L'abbiamo detto, un microcosmo di giovani, e di vecchi. Un film che vive dei suo opposti, tra l'istinto del cuore e la saggezza delle rughe. Il protagonista de Il punto di rugiada è Carlo (Alessandro Fella), ragazzotto viziato che, ubriaco, provoca un incidente automobilistico. La strada interrotta, però, lo porta a scontare un anno di lavori socialmente utili a Villa Bianca, una raffinata casa di riposo. Con lui, c'è pure Manuel (Roberto Gudese). Estrazione sociale diversa, e un'accusa di spaccio che lo costringe, appunto, al servizio sociale. Nasce un'amicizia. Tra loro, tra gli ospiti. Vispi, allegri, malinconici. Come possono, esorcizzano la morte, tra Little Tony e Bruno Martino. E nasce poi un'amicizia tra Carlo e Dino Rimoldi (Massimo De Franvovich), entrambi sospesi. Dall'altra parte, e alla fine del viaggio, Carlo, forse, trova l'amore: quello di Luisa (Lucia Rossi), infermiera della Villa.

Il punto di rugiada, il ritorno di Marco Risi per un film drammatico che fa ridere

Un film dolce, che si incastra in un finale poco connesso

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Il punto di rugiada: Massimo De Francovich, Luigi Diberti in una scena del film

Un viaggio, quello de Il punto di rugiada, che inizia e finisce dallo stesso cancello che si apre, spalancandosi su un insieme di situazioni a cui voler spassionatamente bene. Impossibile, infatti, restare indifferenti davanti alla sovrapposizione generazionale scelta da Marco Risi, risultando regista appassionato, e spinto verso un cinema capace di rintracciare al meglio i bisogni poetici del proprio autore. Impossibile restare indifferenti davanti la bravura del cast (e citiamo anche Eros Pagni), o nei piccoli e grandi omaggi che Risi figlio fa, (in)cosapevolemente, a papà Dino (a cominciare dalle scene di ballo).

Dall'altra parte, però, Il punto di rugiada, si incastra sull'ultima spinta: poco a poco, e scena dopo scena, la struttura narrativa (la sceneggiatura è firmata da Risi insieme a Riccardo De Torrebruna e Francesco Frangipane) si concentra quasi esclusivamente sui personaggi di Carlo e di Dino, scordando tutto il resto (con Manuel e Luisa che quasi scompaiono, per ricomparire quando arriva il momento delle somme). Ma se può sembrare una scelta poetica funzionale allo scopo di Risi (mischiare, appunto, due punti di vista, lontani nell'età ma vicini nei sentimenti), ciò che più non torna è il suddetto finale, che si aggancia ad una trovata eccessivamente (e incredibilmente) amara, se consideriamo i toni generali, mantenuti in equilibrio (appunto) prima di crollare sotto una serie di sconcertanti didascalie.

Conclusioni

Un film semplice, dolce e onesto, che enfatizza i bisogni narrativi del proprio regista. Come detto nella recensione de Il punto di rugiada di Marco Risi, la scelta di sovrapporre due generazioni risulta interessante, ma perde la forza sotto una sceneggiatura a tratti sconnessa. Soprattutto, in relazione ad un finale eccessivamente ridondante, e inutilmente amaro.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.5/5

Perché ci piace

  • Gli interpreti.
  • La signorilità di Marco Risi.
  • L'atmosfera...

Cosa non va

  • ... sbilanciata verso una struttura sfocata.
  • Il finale: decisamente sconnesso.