Home Education - Le regole del male, la recensione: l'isolamento che porta al delirio

La recensione di Home Education - Le regole del male, esordio alla regia di Andrea Niada in un interessante horror psicologico interpretato da Lydia Page, Julia Ormond e Rocco Fasano. In sala per Warner dal 30 novembre.

Home Education - Le regole del male, la recensione: l'isolamento che porta al delirio

Ci sono film che restano dentro, che continuano a sussurrarci i loro pensieri in modo sottile e inquietante anche al termine della visione. Per questo abbiamo aspettato diversi giorni prima di scrivere la recensione di Home Education, perché avevamo il sentore che potesse essere uno di questi film capaci di continuare a parlarci a lungo. E così è stato.

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Home Education - Le regole del male: Lydia Page in una foto

Non è stata una sorpresa, ma è ugualmente stupefacente perché il film distribuito da Warner Bros Italia è un esordio, il primo lungometraggio diretto da Andrea Niada, il quale si è ispirato al suo stesso corto che aveva rappresentato la prova d'esame finale, accolto poi con gran favore critico al punto da permettergli di tornarci in forma più ampia e strutturata. E con un cast di primo piano che ha dato profondità e corpo alla sua visione, da Lydia Page a Julia Ormond passando per Rocco Fasano.

Una trama che parte dall'isolamento

Il cuore della storia di Home Education - Le regole del male sono Rachel e Carol, figlia e madre che vivono isolate in una casa immersa nei boschi e ammantata del culto esoterico di cui la famiglia è seguace. Credenze che portano a mantenere in casa il corpo del padre deceduto, in attesa che la sua anima possa tornare a occuparlo. Le due donne vivono isolate, sole, al netto di poche incursioni all'esterno per riti esoterici nel bosco che circonda la loro abitazione, tanto che è la stessa Carol a educare la figlia, come il titolo lascia intendere.

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Home Education - Le regole del male: Julia Ormond, Lydia Page e Rocco Fasano in una scena del film

L'assenza del padre desta però dei sospetti, una curiosità pericolosa per le due donne, e attorno alla casa inizia a gravitare Dan, ragazzo del posto, emarginato a sua volta, che cerca di intraprendere un'amicizia con Rachel e rappresenta una minaccia per Carol, che in lui vede il pericolo di far crollare il delicato equilibrio del loro isolamento.

Home Education: il regista Andrea Niada e Rocco Fasano raccontano il loro horror psicologico

Solitudini che si incontrano

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Home Education - Le regole del male: Rocco Fasano in una scena del film

Rachal e Dan, due solitudini che si incontrano, che inizialmente si scontrano per poi trovare un terreno comune. È la nascita di un'amicizia che i due interpreti Lydia Page e Rocco Fasano sanno costruire con la giusta misura e delicatezza. C'è equilibrio nei rapporti di forza tra le anime di Home Education, un equilibrio indispensabile con un numero di personaggi così ristretto, che rischia di collassare su se stesso al minimo passo falso. Non accade nel film d'esordio di Andrea Niada, perché tutto è al posto giusto, con i dovuti tempi e la giusta atmosfera nebbiosa a circondare e dar spessore al contesto: un luogo isolato all'interno di un altro luogo che lo è altrettanto, come il piccolo centro abitato da cui arriva Dan.

Perdere il contatto con la realtà

Da questo punto di partenza si sviluppano le dinamiche di tensione e da horror psicologico tratteggiate da Andrea Niada, che si chiede fin dove può arrivare la mente di una persona che vive in isolamento, quanto e quando il delirio può prendere il sopravvento spingendo gli individui oltre il limite. È questa tensione che si insinua nelle maglie del racconto di Home Education, che ne tiene insieme le dinamiche interpersonali e la base mitologica di cui la protagonista Rachel si ciba.

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Home Education - Le regole del male: Lydia Page in una scena del film

E funziona, al netto di qualche inevitabile incertezza, citando classici del genere (a cominciare da Carrie per le dinamiche madre/figlia), mettendoci nelle condizioni di seguirne la scia incerti sulla direzione che prenderà la storia e il delirio delle due donne che vivono in isolamento.

Conclusioni

È un buon horror psicologico quello di cui vi abbiamo parlato nella recensione di Home Education, un film che ci porta nelle vite di due donne che vivono in solitudine e costruisce la tensione attorno al loro isolamento da difendere. Le atmosfere sono quelle giuste, l'equilibrio tra i personaggi funziona e l'esordio di Andrea Niada ci presenta un autore che va tenuto d'occhio anche per il futuro.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.9/5

Perché ci piace

  • I luoghi e l'atmosfera generale che circonda l'isolamento di Rachel e Carol.
  • Le prove dei protagonisti, rese ancor più difficili e delicate dall'aver così pochi personaggi a reggere la storia.
  • La tensione che il racconto e l'atmosfera riescono a trasmettere.

Cosa non va

  • Qualche inevitabile incertezza che non rovina il film.