Fatima, la recensione: un film sulla fede poco miracoloso

La recensione di Fatima, film che ripercorre la storia dei tre pastorelli che nel 1917 furono testimoni della presunta apparizione della Vergine Maria, tra fede e superstizione. Su Rai1 e RaiPlay.

Fatima, la recensione: un film sulla fede poco miracoloso

Lucia dos Santos, una pastorella di dici anni, e i suoi cuginetti più piccoli, Francisco e Jacinta Marto, abitano nella cittadina portoghese di Fatima agli inizi del ventesimo secolo. Mentre l'Europa è scossa dalle violenze della Prima Guerra Mondiale, i tre bambini sono testimoni - nelle campagne vicino al loro villaggio - dell'apparizione di una giovane donna, che sostiene di essere la Beata Vergine Maria. Inizialmente sembrano intenzionati a nascondere quanto visto tra le mura domestiche, ma ben presto la più piccola diffonde la notizia del presunto "incontro" in famiglia.

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Fatima: i tre pastorelli

Come vi raccontiamo nella recensione di Fatima, i genitori non credono al loro racconto e li spingono a negare l'accaduto, ma ben presto la voce si diffonde nella comunità, attirando anche l'attenzione del parroco locale. La povera gente, afflitta dalle barbarie del conflitto che ha portato alla morte di molti figli e mariti, si affida alla versione dei tre pastorelli, i quali rimangono i soli a poter vedere e dialogare con la Madonna. La loro fama si estende sempre di più al di fuori dei confini locali, arrivando fino al vescovo e a quella Chiesa che intende vederci chiaro, mentre le stesse autorità si dividono tra coloro che interrogano la loro fede e chi etichetta il tutto come semplice superstizione.

Dimmi la verità

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Fatima: Harvey Keitel in una scena

Uno dei fatti più misteriosi legati alla religione cristiana, che ancor oggi mette dubbi nei fedeli più materialisti e in studiosi di vario tipo, lasciando allo sguardo ateo un approccio più razionale. Fatima è un film dichiaratamente militante nel suo proporre la versione spirituale della vicenda, e come tale potrà dividere i gusti degli spettatori in base al loro credo e alle loro idee: d'altronde si ripercorre un evento conosciuto da tutti e nell'immaginario comune, già raccontato in diverse occasioni su piccolo e grande schermo. Nonostante sia frutto di una co-produzione tra Portogallo e Stati Uniti, Fatima è diretto dal nostro Marco Pontecorvo, figlio d'arte del famoso regista Gillo, che prende a esempio una lunga tradizione di pellicole a sfondo religioso per una messa in scena onesta e decorosa, per quanto priva di effettivi sussulti o soluzioni estetiche potenzialmente visionarie, se si esclude un breve passaggio che catapulta i tre piccoli protagonisti in una lugubre visione dell'inferno.

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Fatima: un'immagine del film

La vicenda è una sorta di lunghissimo flashback a scaglioni, ripercorso proprio dalla figura di una ormai anziana Lucia, interpretata da Sonia Braga: diventata suora già in giovanissima età, nel 1989 ha un acceso ma rispettoso confronto di opinioni con lo scrittore di Harvey Keitel, al quale racconta la propria versione dei fatti di come sarebbero andate esattamente le cose, incluso quell'evento inspiegabile poi ribattezzato come Il miracolo del Sole, al quale giurarono di aver assistito centinaia di persone. Il dramma del primo conflitto mondiale, di quella Grande Guerra che un sacrificio così alto ha richiesto al Vecchio Continente, è lì di sottofondo ma determinante nella volontà degli individui di credere aprioristicamente in questo evento mistico ipoteticamente senza eguali, la cui leggenda si diffonde non a caso a macchia d'olio in tutta la nazione.

Volti e voci

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Fatima: una scena tratta dal film

Tra citazioni di Albert Einstein come chiosa finale e la voce di Andrea Bocelli - che ha cantato in esclusiva per il film la ending track Gratia Piena - l'impressione è quella di voler strizzare costantemente l'occhio a quel grande pubblico pronto ad accettare a braccia aperte l'assunto del racconto, con il personaggio dello scrittore ateo messo lì apparentemente per bilanciare questa fede cieca ma in realtà semplice contentino alla realtà del multiculturalismo. Fatima non aggiunge nulla di nuovo e originale ad una vicenda ben nota e segue la scia delle similari produzioni a tema, potendo contare su un buon numero di comparse e su un cast principale particolarmente azzeccato, che cerca di compensare come può la letargia di una sceneggiatura che non fa molto per offrire un approccio inedito a un evento così peculiare.

Conclusioni

Nel 1917 tre pastorelli di Fatima furono testimoni dell'apparizione della Vergine Maria, in un evento consegnato alla storia, tra fede e superstizione. L'anziana protagonista della vicenda, che ha consacrato la sua vita a Dio, ripercorre quei drammatici e cruciali giorni in un viaggio nei ricordi di quel lontano passato. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Fatima, ci troviamo di fronte a un film che affronta spiritualmente la storia, in una messa in scena sì decorosa ma priva di effettivi guizzi che segue una narrazione alquanto prevedibile, adottante un ipotetico scontro ideologico solo di facciata. La sceneggiatura impone il proprio punto di vista senza lasciare adito al dubbio, in un contesto bellico dove la gente trovava conforto nella preghiera e si affidava a miracoli, veri o presunti che fossero.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.1/5

Perché ci piace

  • Messa in scena decorosa.
  • Buone interpretazioni da parte di un cast eterogeneo.

Cosa non va

  • Sceneggiatura priva di scossoni che dividerà il pubblico a seconda di come la si pensi.
  • Emozioni telefonate.