Berlinale 2010, giorno 7: l'America ancora sotto i riflettori

Dalla complessità dell'Islam a una 'normale' famiglia lesbica americana, passando a un ipnotico film russo ambientato in un'isola artica, in una settima giornata decisamente stimolante

Apertura di giornata molto densa con il film tedesco Shahada di Burhan Qurbani, ambientato in Germania ma inerente la comunità turca. Complesso e a volte eccessivamente mistico, il film racconta le storie parallele di numerosi personaggi, incrociandone le vicende sotto il tema portante della religione musulmana. Un progetto ambizioso e sfaccettato che risponde all'urgenza di raccontare il rapporto con il Corano, in un periodo di generale male interpretazione del testo.

Ma è stato presentato anche The Kids Are All Right, film di maggior richiamo della giornata, con Julianne Moore e Annette Bening, coppia lesbica e Mark Ruffalo, donatore del seme che ha dato vita ai due figli, come elemento scatenante gli equilibri interni. Si può discutere sulla legittimità di inserire nella selezione competitiva l'ulteriore commedia americana indipendente dai toni dolci-amari, ma del terzetto comprendente Greenberg e Please Give, il film di Lisa Cholodenko è decisamente il migliore e si caratterizza per lo sguardo più dolce e raffinato e le interpretazioni più convincenti.

Ben altri i toni del film russo in concorso How I Ended This Summer di Aleksei Popogrebsky, desolante e ipnotico racconto di un avamposto metereologico russo nei pressi di un'isola artica. Film potenzialmente suggestivo quanto criptico nei suoi sviluppi. In Forum invece, Yoji Yamada (che sarà presente anche con il film di chiusura del festival)insieme a Abe Tsutomu firmano a quattro mani Otouto, una storia di amore ambientata a Kyoto, città omaggiata in qualità di "Hollywood del Giappone", perchè sede degli studi che hanno dato vita al capolavoro Rashomon di Akira Kurosawa.

Panorama ha presentato l'altro film giapponese di oggi: Parade di Isao Yukisada, storia di quattro giovani coinquilini a Tokyo e dei loro problemi esistenziali e di convivenza. Infine, presentato il film francese Dumas, di Safy Nebbou, in cui Gérard Depardieu è al centro di una storia di intrighi, seduzione e scrittura.