Recensione Drive Angry 3D (2011)

Arrivata nelle sale americane alla fine di febbraio, l'ultima fatica della coppia Patrick Lussier/Todd Farmer (San Valentino di Sangue in 3D) ha diviso immediatamente la critica. Apprezzato per il suo Grindhouse style o disprezzato senza nemmeno tanta veemenza per l'eccessivo cattivo gusto dimostrato, Drive Angry è in verità un prodotto dalla natura molto semplice che non promette quasi nulla che non possa offrire.

Dall'Inferno con furore

Una neonata verrà sacrificata durante la prima notte di luna piena nel nome del messia della nuova era, ma la setta satanica del sanguinario Jonah King non ha considerato l'ira ultraterrena di John Milton. Fuggito dall'Inferno per vendicare il massacro della figlia e il rapimento della nipote, il vendicatore immortale si fa affiancare nell'impresa da una mascotte d'eccezione; la sexy cameriera Piper che, nonostante la sua avvenenza, non risparmia colpi bassi a nessuno. A bordo di una Dodge Charger turbo del 1960 i due si lasciano alle spalle una scia di sangue dal Colorado alla Louisiana, luogo prefissato per il rito. Così, tra inseguimenti all'ultimo respiro, adepti satanisti pronti a qualunque follia e un misterioso Contabile in stile Men in Black inviato direttamente da Satana, Milton tenta il tutto per tutto pur di portare a termine l'impresa con soli tre giorni di tempo. Un'ultima avventura, questa, che ha il sapore della redenzione, perché più delle fiamme dell'inferno brucia il rimorso di un padre.


Arrivata nelle sale americane alla fine di febbraio, l'ultima fatica della coppia Patrick Lussier/Todd Farmer (San Valentino di Sangue in 3D) ha diviso immediatamente la critica. Apprezzato per il suo grindhouse style o disprezzato senza nemmeno tanta veemenza per l'eccessivo cattivo gusto dimostrato, Drive Angry 3D è in verità un prodotto dalla natura molto semplice che non promette nulla che non possa offrire. Chiaramente ispirato all'action movie datato anni settanta/ottanta con un eroe che non deve chiedere mai ed uno stile quanto meno grottesco, il film miscela una certa cultura, o per alcuni sottocultura, fummetistica con uno spiccato gusto per il trash tinto di rosso sangue. Certo, visto il background dei suoi creatori non colpisce l'impronta splatter attribuita all'intera vicenda, anche se la scelta della tematica sovrannaturale apre le porte a delle aspettative che non vengono completamente soddisfatte. Così, se faccia di gomma Nicolas Cage continua ad essere irresistibile e perfino credibile nella rappresentazione farsesca di un delinquente infernale sfuggito a Satana e l'impassibile William Fichtner veste con gessata naturalezza il ruolo di ombra demoniaca dell'anti-eroe, l'intero prodotto si presenta come un lustro giocattolo interattivo dai particolari vintage.

In questo modo, partendo dallo stile fino alle chiare e dirette citazioni, Drive Angry può essere osservato come un compendio action o un sunto storico del genere. Da sparatorie a sfondo sessuale già viste in Shoot 'Em Up - Spara o muori! ad una ironia "maleducata" e cialtrona tanto amata e meglio gestita da Robert Rodriguez, fino agli immancabili inseguimenti alla Fast and Furious, il film invita il pubblico al quiz Indovina la scena o la citazione che, a lungo andare produce una noia dilagante e riduce l'insieme ad un già visto. Ad appesantire la visione contribuisce anche il copioso uso del 3D che, se all'inizio appare necessario per dare senso ad un film in stile videogioco, al termine non stupisce più e lascia con un senso di stanchezza. Effetti collaterali che Lussier e Farmer avrebbero potuto facilmente superare o, nella migliore delle ipotesi, evitare se solo avessero osato una rilettura dell'action e non un semplice montaggio scomposto di un cinema che è già stato.

Movieplayer.it

3.0/5