Banfi e Toffolo presentano a Roma Tutti i padri di Maria

Un Lino Banfi febbricitante ma sempre simpatico ha presentato, insieme al regista Luca Manfredi e al resto del cast, la fiction Tutti i padri di Maria in cui affianca l'altro "nonno" Lino Toffolo.

E' una fiction nel più classico stile dell'ultimo Lino Banfi, Tutti i padri di Maria. Il comico pugliese, smessi i panni di nonno Libero, è tornato con un personaggio affine a quello che lo ha trasformato in un attore per famiglie, affiancando Lino Toffolo in una fiction debitrice nel tema del classico Tre uomini e una culla. Dopo la proiezione del primo dei due segmenti in cui l'opera è divisa, alla Casa del Cinema di Roma si è svolto un incontro stampa che ha visto la presenza, oltre che dello stesso Banfi (affetto per sua ammissione da una fastidiosa febbre), di Toffolo e del resto del cast, del regista Luca Manfredi, del produttore Roberto Sessa e del direttore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce.
"Quest'opera chiude una stagione molto fortunata per la fiction di Rai Uno", ha esordito Del Noce. "E' una commedia brillante nel più classico stile di Banfi, anche se con una punta di giallo." Roberto Sessa ha continuato: "Questa è la seconda volta che troviamo la coppia Banfi-Toffolo, e speriamo non sia l'ultima. La fiction è stata girata in parte in Argentina, ma ci tengo a specificare che il 70-75% di budget è stato speso in Italia".

Luca Manfredi ha parlato del debito più evidente della fiction, ovvero quello con Tre uomini e una culla: "E' stato un semplice spunto per fare una commedia più brillante della precedente con Banfi e Toffolo: Scusate il disturbo, infatti, aveva un taglio più malinconico. I due Lino sono una coppia perfetta, assolutamente affiatata, per certi versi ricordano Jack Lemmon e Walter Matthau. Spero i produttori si rendano conto che siamo davvero di fronte alla 'strana coppia' della fiction italiana." Banfi ha poi preso la parola, scherzando sul suo stato di salute non ottimale: "E' assurdo che un attore possa star male! Noi non possiamo permettercelo. Io, poi, non riesco a dire di no, quindi eccomi qua. L'idea era fare una fiction brillante che fosse anche debitrice della commedia all'italiana, dei film di Risi e Monicelli, o di quelli con Gino Cervi e Fernandel. Ultimamente nelle fiction abbiamo visto un sacco di persone con la bombola d'ossigeno o malate di Alzheimer, storie importanti ma che mettono ansia. Qui invece si ride dall'inizio alla fine. Il personaggio di nonno Libero a me ha dato una terza generazione di pubblico, ne sono felice ma ora devo voltare pagina, non avrei tempo per tornare in quel ruolo e comunque voglio dedicarmi ad altre cose. Comunque, anche qui, il tema del nonno viene fuori, così come vengono fuori altri temi scottanti della società contemporanea, come l'atteggiamento verso l'omosessualità".

Il regista ha poi parlato del ruolo di Orietta Berti, qui all'esordio in una produzione per la TV: "E' stata lei la vera novità. Mi ha sorpreso la sua bravura, quando l'ho incontrata era un po' preoccupata, diceva che quello di attrice non è il suo ruolo, anche se l'idea le piaceva. Alla fine si è messa a studiare metodicamente il personaggio e le battute ed è stata bravissima, una vera macchina da guerra." La cantante ha poi preso la parola annuendo: "E' vero, ero preoccupata, mi ero messa in testa di studiare tutte le battute ma Luca mi ha guardato ridendo, dicendo che avremmo ripetuto le scene così tante volte che me le sarei ricordate per forza. Alla fine mi è venuto tutto molto naturale. Io avevo già lavorato nel cinema ne I nuovi mostri di Dino Risi, in Quando c'era lui... caro lei con Paolo Villaggio e in vari musicarelli, mentre avevo fatto una sola apparizione in Un medico in famiglia nel ruolo di me stessa. Questa esperienza, comunque, la rifarei volentieri: mi piacerebbe però interpretare una poliziotta, o comunque una donna piena di volontà, di tenacia." Toffolo è intervenuto parlando del suo personaggio e dei suoi duetti con quello di Banfi: "Ci becchiamo per tutto il film, ma in fondo siamo simili. Siamo due personaggi che rappresentano una classe in via d'estinzione, quella degli anziani: condividiamo lo stesso interesse per questa bambina venuta da chissà dove. Questo è un periodo in cui le famiglie si stanno sfasciando, e se prima c'erano due genitori e dieci figli, ora troviamo spesso un figlio e dieci persone che gli fanno da genitori." "Con Lino condividiamo la 'nonnitudine'", ha concordato scherzando Banfi. "Nei suoi occhi si vedeva questa gioia per avere a che fare con una bambina così piccola".

Le ultime battute sono riservate al resto del cast. Anna Ammirati, che interpreta la nuora del personaggio di Banfi, ha raccontato la sua esperienza sul set: "Io e Michele De Virgilio abbiamo vissuto la cosa come una specie di piece teatrale. Facevamo prove su prove, una volta in albergo stavamo provando la scena di un litigio e hanno finito per cacciarci fuori! E' stata dura convincerli che eravamo attori e non stavamo litigando sul serio." Lo stesso De Virgilio ha raccontato la sua esperienza sul set: "Per il mio personaggio mi sono inventato un tic, la 'gambetta' che si muove sempre per trasmettere un senso di ansia. Quanto mi hanno preso in giro per questo! Comunque è stato divertente girare questa fiction, è diretta molto bene, e inoltre per me, che interpreto spesso ruoli da cattivo, è stata una piacevole novità".