Recensione Alvin Superstar 2 (2009)

Ricco di gag comiche legate alla nostra contemporaneità, di musicalità giovane, caratterizzato da un ritmo frenetico che non dà modo né tempo di annoiarsi e di un'ironia mai banale, il film scorre senza appesantire lo spettatore riuscendo a regalare una semplicità d'altri tempi nonostante lo sforzo tecnico che un progetto di questo tipo ha comportato per i realizzatori.

Piccoli scoiattoli canterini crescono

Nel finale di Alvin Superstar, che contro ogni più rosea aspettativa ha incassato dal 2007 ad oggi la cifra record di oltre 360 milioni di dollari in tutto il mondo contro un budget di 'soli' 60 milioni, avevamo lasciato le piccole star Alvin, Simon e Theodore ai vertici delle classifiche mondiali con i loro successi pop ma saldamente custoditi nelle braccia del loro amico e tutore Dave (Jason Lee) che, dopo aver rischiato di perdere i suoi 'ragazzi' per colpa di un manager rampante e avaro, li aveva riportati a casa riunendo una volta per tutte quella che sentiva essere la prima unica e vera famiglia che avesse mai avuto.

In questo secondo episodio li ritroviamo cresciuti, più maturi, ma sempre con la stessa adrenalinica verve addosso, una vivacità che però non è sempre benefica. Ne sa qualcosa Dave, che durante un concerto di beneficienza a Parigi per colpa delle manie di protagonismo di Alvin si ritrova immobilizzato in ospedale con diverse ossa rotte. Non potendo riportarli a casa sarà costretto ad affidare i tre 'ragazzacci' al nipote Toby (Zachary Levi), un asso dei videogiochi ma nella vita sociale e affettiva un tipo alquanto sfigatello. Al loro ritorno a casa i ragazzi realizzano che la convivenza con il loro nuovo amico non sarà facile perchè oltre ad essere disordinato, menefreghista e anche un po' scontrosetto, Toby deve seguire alla lettera le istruzioni di Dave che non lasciano scampo: Alvin, Simon e Theodore devono andare a scuola e accantonare per il momento i loro sogni di gloria. Abbandonati a loro stessi nel difficile tentativo di inserirsi nella nuova classe, i tre Chipmunk più amati del mondo saranno chiamati ad una sfida nella sfida, quella contro i loro equivalenti del gentil sesso, le Chipettes - il delizioso gruppo un po' Destiny's Child e un po' Supremes formato da Brittany, Eleanor e Jeanette - sponsorizzate niente meno che da Ian, il loro ex-manager ridotto ormai sul lastrico. In palio 25.000 dollari, primo premio del concorso musicale tra licei che permetterebbe alla loro scuola di salvare il programma di musica che sta per essere cancellato per mancanza di fondi. Supportati da una preside fan scatenata e dalle folle che li acclamano in ogni dove, i tre scoiattoli canterini cederanno alle lusinghe e alla bellezza delle loro tre nuove rivali ma senza mai perdere di vista l'obiettivo finale che è quello di lasciare che l'amore,l'unità familiare, la giustizia e la musica trionfino su ogni cosa.

Agli occhi dei cinefili più cinici questa nuova operazione di mixaggio tra live-action e computer grafica per i più piccoli può apparire come un'altra noiosa puntata televisiva solo più lunga, costosa e spettacolarizzata per il cinema rispetto a quelle dei vecchi cartoni nati nel 1958 sui pentagrammi musicali di Ross Badgasarian, padre putativo e creatore delle orecchiabili melodie dei tre scoiattolini.
Nonostante però la mancanza totale di originalità della storia (ricordiamoci che è un sequel anzi uno Squeakquel, come recita il titolo originale) e delle sue evoluzioni, e la presenza dei cliché classici delle commedie adolescenziali americane, Alvin Superstar 2 riesce a trovare i guizzi giusti per regalare un'ora e mezza di allegria ai più piccini ma anche ai più grandi. Ricco di gag comiche legate alla nostra contemporaneità, di musicalità giovane, caratterizzato da un ritmo frenetico che non dà modo né tempo di annoiarsi e di un'ironia mai banale, il film scorre senza appesantire lo spettatore riuscendo a regalare una semplicità d'altri tempi nonostante lo sforzo tecnico che un progetto di questo tipo ha comportato per i realizzatori.

Un dato di fatto è poi innegabile: Alvin, Theodore e Simon piacciono e molto, gli incassi lo confermano anche stavolta perchè Alvin Superstar 2, in un solo mese di permanenza nelle sale, ha totalizzato e superato l'incasso del primo film arrivando a ben 380 milioni. Saranno vecchietti ormai, considerate che hanno più di 50 anni alle spalle, ma Alvin & Co. come tanti altri personaggi dedicati ai più piccoli e amati anche dai grandi andranno sempre di moda per il loro essere frizzantini, simpatici, delle piccole adorabili pesti con la battuta sempre pronta e la capacità innata di portare un sorriso senza pretendere di fare altro.

Movieplayer.it

3.0/5