La colonna sonora di Bastardi senza gloria

Si rinnova il virtuoso legame fra immagini e musica nel cinema di Tarantino

Quentin Tarantino non è soltanto uno dei cineasti più illuminati ed acclamati degli ultimi vent'anni, è anche un attento e ricercato musicofilo, in grado come pochi altri registi al mondo di dar vita alla perfetta compenetrazione delle due arti.
Nei suoi film la musica è trattata come se fosse un personaggio del cast, tanto da rendere impensabile qualsiasi sua creatura se privata dei commenti sonori prescelti.
Il suo lavoro ha spesso riportato alla luce canzoni ingiustamente o prematuramente dimenticate, creando per loro i presupposti per una seconda esistenza, in alcuni casi ancor più fortunata rispetto all'originale: basti ricordare i casi scuola di You Never Can Tell di Chuck Berry su Pulp Fiction e di Across 110th Street di Bobby Womack su Jackie Brown.

Dopo aver ridato lustro a pagine ingiallite del rock degli anni '50 e '60 e del black soul dei seventies, questa volta Tarantino si focalizza quasi esclusivamente su temi strumentali, dove la parte del leone viene assegnata ad uno dei suoi grandi idoli, Ennio Morricone, il quale può imporre il proprio inconfondibile marchio di fabbrica alla pellicola.
Il regista americano avrebbe voluto Morricone come compositore dell'intero soundtrack, ma gli impegni già presi per il nuovo film di Giuseppe Tornatore avrebbero impedito al maestro italiano di accettare la proposta.
Fra le quattro tracce firmate dall'artista italiano spicca The Verdict, nella quale richiami mozartiani vengono accostati a chitarre flamenco, in un gioco dei contrasti tanto caro a Tarantino.
Così come in Kill Bill: Volume il duello finale sulla neve in stile samurai avveniva sulla note della spagnoleggiante Don't Let Me Be Misunderstood (allungata per l'occasione a circa dieci minuti), in Bastardi senza gloria si ricorre alle soluzioni Spaghetti Western morriconiane per commentare una storia ambientata durante la seconda guerra mondiale.

E gli accostamenti funzionano, resi ancora più evidenti dalla convivenza di brani coevi agli avvenimenti raccontati (ripescati probabilmente da vecchi 78 giri) con altri più recenti, fra i quali una rivisitazione di Cat People di David Bowie, originariamente pubblicata in Let's Dance, in piena White Duke Era.
Fra le tracce cantate, menzione d'onore spetta a Slaughter di Billy Preston un funkaccio che trasuda blaxploitation da tutti i pori e che pare un outtake di Jackie Brown.
Il buon Quentin attinge anche a colonne sonore di film minori del passato, riproponendo il lavoro dei compositori Charles Bernstein, (con il lieve american folk a base di slide White Lightning, tema portante del film McKlusky, metà uomo e metà odio), Jacques Loussier e Lalo Schifrin.
Un lavoro meno immediato del solito, questo svolto per Inglourious Basterds, con un risultato finale che non potrà certo ambire ai successi commerciali ottenuti dall'OST di Pulp Fiction, ma attraverso il quale Quentin Tarantino continuerà ad imporre ai cinefili di tutto il mondo i propri gusti musicali.

Soundtrack

La copertina di Inglorious Basterds Motion Picture Soundtrack
Inglorious Basterds Motion Picture Soundtrack
Data d'uscita:
18 Agosto 2009
Etichetta:
Wea
1. The Green Leaves of Summer
PEOPLE]Nick Perito[/PEOPLE]
2. The Verdict (Dopo la Condanna)
3. White Lightning (Main Title)
4. Slaughter
5. The Surrender (La Resa)
6. One Silver Dollar (Un Dollaro Bucato)
7. Davon Geht Die Welt Nicht Unter
8. The Man With The Big Sombrero
9. Ich Wollt Ich Waer Ein Huhn
10. Main Theme From Dark Of The Sun
11. Cat People (Putting Out The Fire)
12. Tiger Tank
13. Un Amico
14. Rabbia e Tarantella