Recensione An Education (2009)

Se Hornby abbandona i riferimenti alla cultura a lui più vicina, al tempo stesso prosegue perfettamente il suo percorso di analisi della vita adolescenziale e soprattutto della fase di crescita (spesso precoce) verso il mondo adulto.

Amare, imparare, crescere

Presentato qualche settimana fa al Sundance ed evento speciale di questo 59. Festival di Berlino, An Education è il nuovo film della regista danese Lone Scherfig ma soprattutto la prima sceneggiatura di Nick Hornby, celebrato autore inglese di romanzi quali About a boy - Un ragazzo e Alta fedeltà, che sono stati un notevole successo anche al cinema. Quantomeno singolare che per questo suo esordio Hornby abbia scelto un soggetto non originale, ma piuttosto abbia preso come ispirazione un memoriale per raccontare la storia della sedicenne Jenny che nel 1961 frequenta un liceo nella provincia inglese.

A Jenny, ragazza naturalmente portata per gli studi e con un grande interesse per le arti, la vita di provincia e in generale del suo paese sta particolarmente stretta: ai suoi occhi questa Inghilterra pre-Beatlesiana è un paese morto in cui non succede mai nulla di interessante, piuttosto guarda con ammirazione a Parigi - a suoi occhi vera culla della cultura e vita moderna - provocando scetticismo e preoccupazione nei genitori faciloni ed provinciali. Quando nella sua vita piomba all'improvviso il trentenne David che guida una macchina sportiva e passa le giornate tra concerti e gallerie d'arte, Jenny ha la possibilità di vivere la vita che ha sempre desiderato, mettendo da parte gli studi tradizionali preferendo ad essi un'educazione sentimentale, sessuale ed artistica che ovviamente sconvolgerà la sua vita.
Se Hornby pure abbandona i riferimenti alla cultura a lui più vicina - quella musicale degli ultimi decenni, spesso fulcro dei suoi romanzi - in un certo senso prosegue perfettamente il suo percorso di analisi della vita adolescenziale e soprattutto della fase di crescita (spesso precoce) verso il mondo adulto: Jenny si trova ad affrontare troppo presto una delle scelte cruciali nella fase di ogni adulto, ovvero tra il piacere e le responsabilità, tra il presente e il futuro. E ovviamente compie la scelta sbagliata, non aiutata dai genitori ancora meno maturi di lei o peggio ancora dal fidanzato, altro adolescente che ha l'aspetto e il carisma di un adulto ma che di responsabilità ne sa ancor meno della giovane Jenny. La risposta - secondo il film - è nell'educazione scolastica, ma la profondità di questi passaggi si perde nelle pagine di una sceneggiatura che parte molto bene ma che si perde per strada, cadendo spesso nei più banali cliché del genere. Quello che invece funziona benissimo - e rappresenta di fatto il cuore della pellicola - è l'interpretazione della deliziosa Carey Mulligan, bravissima a mostrare il processo di crescita della protagonista e capace così di catturare l'attenzione degli spettatori dall'inizio alla fine. Se c'è una cosa che questo film davvero ci può insegnare è tenere d'occhio questa ragazza, perché di strada ne farà tanta.

Movieplayer.it

3.0/5