Nick Hornby insegna l'educazione a Berlino

Nick Hornby approda a Berlino nell'inedita veste di sceneggiatore per presentare An Education. Con lui la regista Lone Scherfig e i protagonisti Carey Mulligan e Dominic Cooper.

I legami dello scrittore Nick Hornby col cinema sono molteplici, a partire dalla profonda passione che l'autore inglese nutre per la settima arte passando per la struttura cinematografica insita già in molti dei suoi romanzi che puntualmente ha trovato alcuni ottimi corrispettivi visivi grazie ai più riusciti tra gli adattamenti: il brillante Altà Fedeltà, diretto da Stephen Frears, e About a boy - Un ragazzo. Stavolta Hornby stesso ha deciso di rimettersi in gioco abbandonando il terreno sicuro della letteratura per approdare alla scrittura cinematografica e lo ha fatto con una storia d'amore e di emancipazione, l'intimista An Education diretto dalla regista danese Lone Scherfig. Insieme allo scrittore e alla regista sono approdati a Berlino due membri del nutrito cast del film, la straordinaria protagonista Carey Mulligan e Dominic Cooper.

Come è nata l'idea di realizzare An Education?

Nick Hornby: Ho letto la pièce originale di Lynn Barber e l'ho trovata splendida. Allora l'ho sottoposta alle due produttrici e anche loro l'hanno trovata interessante da realizzare così abbiamo riunito le forze per produrre il film.

Lone Scherfig: Questa è una storia molto inglese, perciò prima di me erano stati contattati altri registi. Però io e Nick condividiamo lo stesso agente, così quando la produzione ha iniziato a cercare un regista dopo un po' di tempo hanno deciso di rivolgersi a me in virtù dei miei precedenti lavori, in particolare per la commedia Italiano per principianti.

Lo stile visivo del film ricorda un po' le regole del Dogma. Perché questa scelta?

Lone Scherfig: An Education è debitore sia dell'avanguardia francese, in particolare della Nouvelle Vague, che del Free Cinema Inglese. Ovviamente vi sono anche legami con il Dogma, per esempio ho lavorato a lungo per ottenere effetti di luce naturale come quelli che si vedono nel film e ho usato spesso la macchina a mano. Il mio intento era quello di cercare di essere il più fedele possibile allo script e in questo mi aiutato avere a disposizione un cast eccezionale.

Nick Hornby, quale la differenza principale tra lo scrivere un romanzo o una sceneggiatura?

Nick Hornby: Quando scrivi una sceneggiatura vi è una differenza sostanziale rispetto a un romanzo perché sai che le cose prenderanno vita realmente sullo schermo. Mentre nel romanzo hai la massima liberà creativa, nello script devi sempre confrontarti con quello che potrà essere realizzato nella realtà. Però se uno sceneggiatore è anche scrittore ha il vantaggio di essere più organizzato nel proprio lavoro.

Quanto soffre uno scrittore a vedere gli adattamenti dei suoi romanzi sullo schermo? Stavolta è stato diverso?

Nick Hornby: Personalmente non soffro quando i miei romanzi vengono adattati per il cinema. I romanzi esistono indipendentemente dal film. Sono due percorsi completamente diversi. Stavolta è stato più doloroso perché ogni singola riga era scritta per essere filmata e sapevo che in seguito non avrebbe avuto altra vita al di fuori dello schermo.

Lone Scherfig, come è stato lavorare con Nick Hornby?

Lone Scherfig: Lavorare con Nick Hornby è stato un grandissimo piacere. In realtà non abbiamo lavorato insieme a lungo perché quando ho ricevuto la sceneggiatura, era già perfetta e quindi Nick ha dovuto apportare poche modifiche. Il suo apporto è stato fondamentale anche per la scelta della colonna sonora visto che è un grande appassionato ed esperto di musica. In più Nick è stato estremamente generoso mettendo a disposizione la sua conoscenza dell'Inghilterra visto che io, essendo danese, ero un po' in difficoltà sulla messa in scena di alcuni aspetti.

Carey, come è stato vestire i panni di un'adolescente a ventiquattro anni?

Carey Mulligan: Interpretare una ragazza di sedici anni significa fare un tuffo nel passato per ricordare i sentimenti e le emozioni che a quell'età sono incredibilmente amplificati rispetto all'età adulta. Jenny sono io sette anni fa.

Vi sono stati problemi in fase produttiva per realizzare An Education?

Nick Hornby: Realizzare un film è come completare un cubo di Rubik. Ogni tassello deve coincidere con gli altri ed essere al posto esatto altrimenti le condizioni per produrre un film non si verificano. Questa cosa non accade solo nelle produzioni indipendenti, ma anche nel sistema delle grandi major dove il denaro in circolazione è molto di più e quindi aumenta anche il rischio.

Mr. Hornby, sia in An Education che nel suo ultimo romanzo, Tutto per una ragazza, i protagonisti sono adolescenti che crescono troppo rapidamente. E' un caso o vi è una volontà precisa di guardare al mondo dei giovani?

Nick Hornby: Non è che in questo periodo ho un interesse particolare per gli adolescenti. Il fatto è che gli adolescenti sono persone. Allo stesso tempo l'adolescenza è il momento di transizione che segna il passaggio dall'infanzia all'età adulta ed è molto interessante raccontare questo passaggio.

La storia narrata in An Education si presenta particolarmente controversa in quanto va a toccare un tabù, una donna giovane che si fidanza con un uomo molto più grande di lei. Come vi siete accostati alla materia?

Nick Hornby: Il periodo in cui è ambientato il film (i primi anni '60) e il concetto di moralità vigente all'epoca influenzano i comportamenti dei personaggi. Quando ho letto il materiale ho capito immediatamente che ne ero attratto, proprio perché la cosa che mi interessava di più era lavorare sulla psicologia dei personaggi a confronto con l'epoca in cui vivono e le sue convenzioni. Alla fine del film, però, il gap generazionale diventa secondario. La cosa più importante che Jenny deve imparare riguarda il comprendere i propri desideri, capire quale è lo scopo che la spinge a fare le cose che vuole fare come studiare, andare ad Oxford, apprendere.

Vi è una scena di danza molto coinvolgente tra Carey Mulligan e Dominic Cooper. E' stata difficile da girare?

Carey Mulligan: Si, soprattutto perché questa scena è stata girata alle quattro del mattino. In realtà non vi sono significati reconditi dietro la scena del ballo. Jenny sta entrando in questo nuovo mondo ed è eccitata dalle nuove persone che sta conoscendo, per questo viene colpita da Danny, ma la cosa finisce lì.

Dominic Cooper: Anche perché subito dopo David, il ragazzo di Jenny, le chiede di sposarlo.

Nick Hornby: David probabilmente sente la necessità di recuperare terreno e fa una proposta matrimoniale che scopriremo poi essere decisamente azzardata. Questa è la vera motivazione che si nasconde dietro la scena.