Recensione The Strangers (2008)

Tensione altissima e paranoia per l'esordio alla regia di Bryan Bertino, interpretato dalla splendida Liv Tyler e da Scott Speedman. Nonostante l'inevitabile confronto con pellicole come Funny Games, The Strangers si rivela un'efficace storia da brividi per iniziare il 2009 al cinema all'insegna della tensione.

Quando bussa uno sconosciuto

Un inizio da brividi per il 2009 al cinema, con l'esordio alla regia di Bryan Bertino, che con The Strangers racconta la tragica vicenda di una coppia di fidanzati che dopo una serata finita male, si ritrovano in una casa isolata che farà da scenario ad una notte da incubo.
La bella Kristen (interpretata da una splendida Liv Tyler) non ha accettato l'anello di fidanzamento di James (l'attore inglese Scott Speedman) e mentre i due tentano di chiarirsi, e l'atmosfera tra loro è già tesa, il silenzio della notte viene spezzato da qualcuno che bussa con insistenza alla porta. Si tratta di una ragazza che cerca qualcuno e non sembra intenzionata ad andarsene, quando le viene spiegato che probabilmente si è sbagliata. Quando Kristen rimane sola, dopo che il suo fidanzato è andato a comprare le sigarette, scoprirà con orrore di non essere sola in casa, e che qualcuno ha intenzione di giocare con lei e James come il gatto con il topo.

Nonostante The Strangers prenda spunto da una vicenda di cronaca, come precisato all'inizio del film, non si può dire certo che il debutto di Bertino sia particolarmente originale, considerato che sin dalle prime scene viene spontaneo il confronto con pellicole come Them o il più attuale Funny Games; tuttavia, rispetto al film di Haneke, The Strangers punta più su una tensione costruita in modo classico - quindi su situazioni da cardiopalma, oltre che su sensazioni particolarmente disturbanti dal punto di vista emotivo - più che sulle snervanti torture verbali e psicologiche messe in scena dal regista tedesco.
Non scorre neppure un filo di sangue nella prima metà del film, e Bertino gioca efficacemente pochi elementi essenziali per togliere il fiato allo spettatore. Il cupo bussare alla porta di uno degli sconosciuti, che non esitano a rendersi artefici di un delitto orrendo e completamente immotivato, il sinistro strisciare di ombre alle spalle dei protagonisti, che continuano a sembrare irreali come figure mostruose partorite da un incubo, anche quando si riveleranno essere persone in carne ed ossa, con il volto coperto da maschere inquietanti, e le luci basse nelle quali sono immerse le stanze della villa. Anche il sonoro contribuisce ad accrescere la tensione del film: il silenzio della notte, che da sempre accoglie i nostri pensieri più intimi, i momenti dedicati all'amore e all'intimità, viene violato prima dall'intrusione di una giovane sconosciuta, e poi dalla musica di un giradischi, che accompagna a volte in maniera stridente le scene più spaventose.

La seconda parte di The Strangers invece ricalca il puro slasher anni '70, con la Tyler nel ruolo di una elegante scream queen che tenta di sfuggire invano agli assassini mascherati nascondendosi dietro una porta, e successivamente in un magazzino degli attrezzi. Splendide anche le sequenze in cui anche l'esterno della casa diventa lo scenario minaccioso di un gioco condotto da presenze quasi invisibili che muovono l'altalena in giardino e si materializzano nella densa e nera foschia che circonda i protagonisti. Dopo il sadico gioco di tensione degli inizi, il thriller di Bertino si conclude in un bagno di sangue e con un finale pieno di luce, ma denso di ironia nera.
Una prova convincente per il trentaduenne Bertino, che sarebbe già al lavoro sullo script del sequel di The Strangers, oltre che su un nuovo lavoro già annunciato da tempo che dovrebbe intitolarsi Alone. Le premesse sono ottime, considerato il panorama horror affollato di storie poco avvincenti, nelle quali l'elemento della suspence è spesso il grande assente: restiamo in attesa di vedere quali altri incubi saprà raccontare questo giovane regista texano.

Movieplayer.it

3.0/5