Frasi celebri di Roberto Saviano

Le più belle frasi di Roberto Saviano, aforismi e citazioni celebri pronunciate da Roberto Saviano, autore.

Avevo 12 anni. Ero a Paestum, mi avevano già spedito in vacanza. Oppure semplicemente ero lì con tutta la famiglia per il fine settimana. Un fine settimana di maggio. Ricordo solo che stavo in cucina, che la televisione era accesa e che mia zia d'improvviso si mise davanti alla tv. La coprì tutta con la sua schiena. Noi bambini non capivamo perché non volesse vedere, non capivamo perché volesse oscurare tutto. Giocavamo con una palla di gommapiuma in casa, non stavamo nemmeno guardando la tv, eppure le si mise davanti, col suo corpo minuto, a coprire lo schermo quadrato di una piccola e vecchia Sony. Aveva le lacrime agli occhi, ci guardava come se non ci vedesse, agitava la testa e ripeteva "No, no, no".
Nessuno di noi faceva domande. I bambini del Sud cresciuti negli anni '80-'90 con faide di mafia, tensioni continue in strada e in casa, polizia e posti di blocco, sanno contenere le domande. Sarebbe stato naturale puntare il ditino verso lo schermo e chiedere spiegazioni. Noi no. Non chiedevamo, sentivamo che era accaduta la solita cosa, quella che quando accadeva se chiedevi qualcosa ti guardavano storto e chiudevano con "Niente, niente." Ricordo di essermi seduto a terra, gambe incrociate all'indiana, come faccio ancora oggi, e mi guardavo intorno. Fuori sentivo che tutte le case dei vicini avevano la tv accesa. Qualcuno la radio. C'era un silenzio irreale. Solo le voci dei bambini. Il Tg3 confermò l'attentato. C'era una donna con i capelli corti che ne parlava da Palermo e ogni tanto si vedevano immagini incredibili: cemento e terra divelta. Lamiere e tante persone che si aggiravano come in trance tra le macerie. Capii che avevano ucciso un giudice e dei poliziotti. Mi feci coraggio e smisi la regola del bimbo di paese che non deve mai fare domande sul sangue e sui morti ammazzati. Riuscii finalmente ad alzarmi e chiesi: perché?
(Roberto Saviano e il suo ricordo della Strage di Capaci in cui restò ucciso Giovanni Falcone - 2012)

L'anno scorso fu una parola detta durante Vieni via con me a scatenare una polemica gigantesca, tanto da far intervenire l'allora Ministro degli Interni, che chiese una replica in trasmissione.
La parola era 'interloquire'.
Dicemmo che la 'ndrangheta cercava di interloquire con tutti i partiti, anche con la Lega. Si arrabbiarono tutti. Ci dissero che era inammissibile pensare una cosa del genere.
Invece il tesoriere della Lega interloquiva eccome, conosceva benissimo i broker del clan De Stefano. È accusato di fare affari con loro, del resto la 'ndrangheta è uno dei migliori moltiplicatori di ricchezze in Italia. Sapeva come far fruttare i soldi della Lega.
Che bello se invece di arrabbiarsi, avessero avuto voglia di interloquire con la procura antimafia.
O magari nessuno nella Lega sapeva che il suo tesoriere interloquisse con la 'ndrangheta, chissà.
Quindi, interloquire, è una parola che può non piacere, ma è vera.
(Roberto Saviano durante la prima serata di Quello che (non) ho - 2012)

Amava volare, perchè il cielo non tradisce. A tradirlo è stata la terra
(Roberto Saviano in ricordo di Pietro Taricone)